Agosto 19 Umiltà

19 agosto
L’unica disposizione alle missioni, sarà uno spirito retto ed un fermo e sincero proposito di andarvi solamente per promuovere la gloria di Dio e la salute delle anime e non mai per fare vana pompa di sé o per darsi a conoscere ai popoli e ai prelati, o per riscuotere gli applausi e le acclamazioni dei popoli ma per essere come Gesù Cristo e i santi Apostoli, caricati di ingiurie e contumelie. (S. Regola, parte I n. 45 costit. 1 ed. 1923).

  • Predicava S. Alfonso a Napoli e tra le persone colte che l’ascoltavano si distingueva il celebre Nicola Capasso, suo maestro universitario, conosciuto e temuto dalla società napoletana come autore di sferzanti poesie satiriche. A lui, un giorno, con cordiale sorriso il giovane predicatore si rivolse: “Don Nicola, vi vedo sempre alla mia predica volete farmi forse qualche satira?” Ma il Capasso gli rispose: “No. Sono persuaso di non udire da voi fiori e periodi torniti, vengo e vi sento con piacere, perché voi predicate Gesù Cristo e non già di voi medesimo”.   Parole che sono forse il più bello elogio dell’eloquenza del Santo da parte di uno che ebbe modo di ascoltarlo.
  • Il P. Alessandro Di Meo chiamato a sostituire improvvisamente per una predica S. Alfonso ammalato, salito sul pulpito incominciò una lunga disquisizione sugli argonauti, i druidi e le sibille per rintracciare taluni presentimenti del culto della Vergine. Il Santo Fondatore che, sebbene febbricitante assisteva alla predica, ad un certo punto incominciò ad alzarsi ed agitarsi, a dire ad alta voce: “Come? Così si predica?” finché gridò: “Ma io lo faccio scendere!” e così fece veramente fra la meraviglia di tutto il popolo raccolto nella chiesa. – Il P. Di Meo umilmente scese dal pulpito.
  • S. Alfonso, anche da Vescovo ascoltò la luccicante eloquenza di un illustre predicatore di Napoli. Quando ebbe finito il discorso gli disse tutto imbronciato: “Predicare come voi fate è tradire Gesù Cristo e il popolo…”.

   Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.

Nicola Capasso (Grumo Nevano, 1671 - Napoli 2 giugno 1745) fu scrittore e giurecunsulto napoletano, sepolto nella Basilica di San Tammaro a Grumo Nevano. Tra i suoi scritti: una versione scherzosa dell'Iliade di Omero. (Dipinto nel Municipio di Grumo Nevano, dal sito web grumonevano.net)

 

Da questo pulpito S. Alfonso fece scendere il P. Alessandro Di Meo che stava predicando alla gente ma non con la semplicità dovuta. (Foto Raccolta Marrazzo).