19. Vieni, vieni, o dolce amore Per la Comunione. Il testo, di autore sconosciuto, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi ed è passato dalla tradizione missionaria itinerante alla pratica cristiana. Vieni, vieni, o dolce Amore; Gesù mio, sposo diletto, vieni, o caro, in questo petto, vieni, o Dio, non più tardar. Vieni, o Sposo, vieni, o Amante, vieni, o Dio del santo amore, ecco aperto è già il mio cuore, vieni in esso a riposar. Dell’Eterno Genitore tu sei Figlio e di Maria: cibo sei dell’alma mia, mio conforto e mio tesor. Qual solinga tortorella, piango e gemo il fallo mio: se ti offesi, amabil Dio, tu mi rendi il santo amor. Qual cervetta sitibonda, dal tuo santo amor ferita, anelando a te, mia Vita, corro presto, e vengo a te. Brucio ormai di brame ardenti, venir meno già mi sento: più di me non lui rammento, in te sol è il mio pensier. Io già sento il divin fuoco, giá quest’alma spicca il volo; questo cor non regge solo, né più il valgo a ritardar. Vieni dunque, vieni eletto fior dei campo e puro giglio, di Maria divino Figlio, io non posso più aspettar. Aspettar più non poss’ io, cara gioia e luce bella di Giacobbe eletta stella, io ti vengo ad incontrar. (Fonte del testo: RI3 - pag. 44)