44. Celeste Imperatrice Confidente ricorso a Maria. Il testo, del P. Giuseppe Pavone, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi ed è passato dalla tradizione missionaria itinerante alla pratica cristiana. Celeste Imperatrice, respiro di quest’alma, rendi la dolce calma al mio turbato cor. Chi sa qual sarà mai l’eterno mio destino? Chi sa, se l’indovino? o Dio! che non si sa. A questo gran pensiero mi trema il cuore in petto, piango, non ho ricetto, Signora mia pietà. Qual figlio è a te ricorso Senz’esser consolato? Chi mai non si è salvato Che sempre a te fidò? Io pure ti son figlio, io pure a te confido, E sempre piango, e grido Chiedendoti pietà. Ah! sì che ben mi ascolti, Madre benigna, e pia, Proteggi l’alma mia, mi salverai sì, sì. Da me potrà mancare, ma nò, che non fa mai, Signor, non ti lasciai, né più ti lascerò. Sino all’estremo fiato ti porterò nel core, dir voglio in tutte l’ore, prega, Maria, per me. (Fonte del testo: RI1 - pag. 10)