Febbraio 20 speranza

20 febbraio
Non perdiamo la gran corona che vedo apparecchiata ad ognuno che vive con osservanza e muore nella Congregazione. Tengo per certo che Gesù, a quelli che muoiono nella Congregazione ha apparecchiato un gran posto in Paradiso. (S. Alfonso nella Lettera dell’8 agosto 1754 e in “Il vero Redentorista” VII – Conclusione).

  •  Il Padre Antonio Tannoia vicino a morire, rivolgendosi a tutta la Comunità, specialmente agli Studenti: “Amate, disse, figli miei, amate la vocazione, amate la Congregazione, perché questa è la Madre vostra: io sto sicurissimo perché sempre ho amato la Congregazione“.
  • Il Padre Andrea  Villani, contento di vivere nella Congregazione, era solito baciare la talare dicendo: “Signore, datemi ogni castigo, ma non quello di cacciarmi dalla Congregazione“.
  • Il Ven. Domenico Blasucci era pieno di stima per la grande grazia della vocazione e soleva dire ai compagni: “Vi assicuro, mi vergogno ed arrossisco quando mi viene tentazione di mondo. Oh! che io muoia in Congregazione! è questa la grazia che cerco al Signore, e lo prego a darmi ogni castigo e non quello che sarebbe il maggiore, di essere cacciato dalla Congregazione…” – Altra volta diceva: “Se uno mi dicesse: Ti voglio far Papa, Re, padrone di tutto il mondo, ed esci da questa Congregazione, io gli direi: “Che Papa, che re, che mondo: cuoco, piuttosto, in questa mia Congregazione“.

Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.

Visita il sito del Venerabile Domenico Blasucci

Il Venerabile Blasucci, già cadavere sul catafalco, apre gli occhi al comando del P. Superiore Cafaro. (particolare del quadro di Roma-Merulana)

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