Gasparini Giacomo redentorista

P. Giacomo Gasparini, C.Ss.R. 1847-1825 – Italia.

P. Giacomo Gasparini, C.Ss.R. 1847-1925. 

Il redentorista P. Giacomo Gasparini, 1847-1925, Italia, Provincia di Roma. Uomo di carattere ferreo e di uno zelo straordinario per la salvezza delle anime. Si diede con grande generosità all’apostolato missionario. Con lui ripresero le missioni in Sicilia. Promosse generosamente i ritiri spirituali per sacerdoti. Dimorò in Sicilia circa sette anni, po ritorno nella Provincia Romana, dove morì a 78 anni.

Dati ufficiali

  • Cognome = Gasparini
  • Nome = Giacomo
  • Nazionalità = Italia – (Provincia di Roma)
  • Nato = 10-Apr-1847
  • Morto = 06-Giu-1925
  • Professione = 24-Ott-1882
  • Sacerdote = 21-Nov-1869

P. Giacomo Gasparini nacque a Schio (Vicenza) il 10.4.1847, professò il 24.10.1882, essendo già sacerdote dal 21.11.1869. Uomo di carattere ferreo e di uno zelo straordinario per la salvezza delle anime.

Nel 1902 fu mandato in Sicilia quale Visitatore permanente. Si diede con grande generosità all’apostolato missionario. Con lui ripresero le missioni in Sicilia e ogni anno se ne predicarono un determinato numero.
Partiva sempre per primo e trascinava gli altri. Predicò le seguenti Missioni: (1903) Partanna, Sciacca, Villabalba, Calatafimi e Castiglione; (1904) Menfi, Mazara e Aragona; (1905) Caramarata, Valledolmo, Rìbera e Calamonici; (1906) Pantelleria, Mussomeli, Porto Empedocle e Lampedusa; (1907) Cattolica Eraclea, Sambuca Zabut e Randazzo; (l908) Burgio; (1909) S. Cipirello e Ciminna.

Mise a nuovo la casa di Uditore, fornendola di acqua e luce elettrica. Istituì gli esercizi spirituali per il Clero, che egli stesso dava sino a 10 corsi. Nel 1909 fu richiamato a Roma con la nomina di rettore-parroco.
Il Gasparini dimorò in Sicilia circa sette anni. Il 12 ottobre 1909 tornò a Roma, San Gioacchino, per fare da rettore e parroco. Così si esprime il Pittigliani: “Veneratissimi Patris zelo Sicula Provincia plurimum sive aumento sive apostolicis laboribus exautatis, profecit”.

(RUSSO, Ricerche ed appunti sulle missioni redentoriste in Sicilia).
Gasparini all’indomani partì per Mazara sua sede e il 5 maggio prese possesso del suo ufficio . Subito si mise all’opera, prendendo contatto sia con i parroci che con i vescovi, vicini ai redentoristi, tanto che nel 1903 aprì la campagna missionaria con i pochi soggetti e con qualche redentorista, che viveva nella diaspora, abbracciando prima il metodo missionario siciliano, quello con gli esercizi chiusi alle varie categorie e poi quello napoletano.
Per apprendere questo metodo furono mandati i padri Giuseppe Pitone e Pietro Stirpe in Provincia Napoletana. La prima missione si tenne a Partanna (TP) e poi a Sciacca (AG), Villalba (CL), Calatafimi (TP) e Castiglione (CT) . Furono un trionfo. A queste ne seguirono tante tante altre.

Dopo essere stato trasferito il Gasparini a Uditore in qualità di superiore, ed avendo una buona comunità, preso dal grande ideale, quello di curare i sacerdoti con gli esercizi spirituali, pensò di realizzarla, poiché la casa grande e ben distribuita e ben isolata dal chiasso della città. Era un suo sogno che progettava da anni.
Subito si mise all’opera cercando i fondi per restaurarla e arredarla con acqua corrente ed illuminazione elettrica. Si rivolse ai padri Luigi Cupani e Vincenzo Militello, redentoristi della diaspora, e ai suoi amici di Roma, specialmente a mons. Bressan, amico fraterno e segretario del papa Pio X per avere dei contributi.
Quest’opera durò sino agli anni cinquanta del 1900 accogliendo diverse centinaia di sacerdoti provenienti da tutta la Sicilia e negli anni trenta due Conferenze Episcopali Siciliane .

Fonte
Russo Giuseppe
, C.Ss.R., Il grande contributo che ha dato la Provincia Romana per la rinascita della Congregazione in Sicilia dal 1887 al 1936, in Spicilegium Historicum 65 (2017) > p. 391-392

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