Il corpo di S. Alfonso

 

Prof. Dott. Gennaro GOGLIA – Dott. P. Domenico CAPONE
IL CORPO DI SANT’ALFONSO
STUDIO SCIENTIFICO E STORICO SULLO SCHELETRO
ROMA 1958
  

Gli Autori del libro, che qui vediamo raffigurati in età senile, avevano rispettivamente 35 e 51 anni. – Dal luglio 1951 al gennaio 1952 ebbe luogo in Pagani (Salerno) la ricognizione canonica dello scheletro di S. Alfonso M. De Liguori secondo la prassi costante della Sacra Congregazione dei Riti.  

La direzione della ricognizione,  sotto l’aspetto scientifico, venne affidata al Prof. Gastone Lambertini, Direttore dell’Istituto di anatomia umana normale dell’Universitá di Napoli. Al termine del lavoro il Dr. Gennaro Goglia, Assistente del Prof. Lambertini, ha dato un’ampia relazione, integrandola con ricerche retrospettive sulla vita di S. Alfonso. L’opera è divisa i due parti:
La parte prima presenta lo studio del prod. dottor Gennaro Goglia che, oltre ad avere un valore altamente scientifico, ha anche anche un notevole valore agiografico.
La seconda parte presenta l’indagine storica del P. Domenico Capone su tutte le ricognizioni e traslazioni delle reliquie del Santo, dalla sua morte nel 1787 al 1957, e – secondo le parole dello stesso Capone – può anche servire come orientamento e guida per una migliore conservazione delle reliquie dei Santi.
Il libro è una pubblicazione dello Spicilegium Historicum Congregationis SS. Redemptoris, Roma, Collegium S. Alfonsi de Urbe, VI (1958).  

L’opera è di portata veramente storica, perché permette di trarre notizie scientifiche dal corpo stesso di S. Alfonso: la sua costituzione, le sue malattie… e notizie storiche, perché la ricostruzione fatta rivela sorprendenti vicissitudini accadute per la salvaguardia del corpo del Santo, alcune degne dei moderni servizi di intelligence: roba da leggere e da raccontare.  

Gastone Lambertini (Cuneo1902 - Firenze 1994) è stato un vero luminare dello studio dell'Anatomia umana. Ha guidato la ricognizione e la sistemazione delle reliquie di S. Alfonso.

PARTE PRIMA 
Prof. Dott. Gennaro GOGLIA – IL CORPO DI SANT’ALFONSO, Studio scientifico sullo scheletro. 

Quando il dottor Gennaro Goglia Goglia si occupò della ricognizione e della sistemazione del corpo di S. Alfonso aveva 35 anni; era assistente dell’Istituto di anatomia della facoltà di Medicina della Cattolica, diretto dal professor Gastone Lambertini che successivamente lo volle portare con sé a Roma, quando fu chiamato a dirigere l’appena nato Istituto di anatomia del Gemelli intorno al 1960-61. Goglia era esperto nel trattamento dei cadaveri.
A “Famiglia Cristiana“, la nota rivista cattolica che lo intervisterà nel 2001 riguardo al cosiddetto miracolo di Papa Giovanni XXII (il corpo rimasto incorrotto) egli confidò: «Avevo studiato a Losanna un metodo di conservazione insieme al professor Winkler, un’autorità in questo campo. Nel 1961, alla Cattolica di Roma, avevo applicato e messo a punto un metodo che consisteva nell’inserire nel corpo un liquido speciale di cui io ho inventato la formula, senza prima far uscire neppure una goccia di sangue».  Usò questo trattamento sul corpo dell’appena defunto Giovanni XXII nella notte tra il 3-4 giugno 1963. (leggi l’intero articolo).   

SOMMARIO della Parte Prima
(distinti files in Pdf) Apri.
I. Note critiche sulle precedenti ricognizioni. – Apri.
II. Descrizione particolareggiata dello scheletro di S. Alfonso. – Apri.
III. Altezza e tipo costituzionale del Santo. – Apri.
IV. Considerazioni generali sullo stato delle ossa e risultati delle indagini anatomo-radiografiche. – Apri.
V. Indagini retrospettive sulla malattia del Santo. – Apri.
VI. Rapporti tra i dati anatomici e tratti fisionomici della iconografia alfonsiana. – Apri.
VII. Illustrazioni. – Apri.
  

PARTE SECONDA
Dott. P. Domenico CAPONE – Il Corpo di Sant’Alfonso Studio storico sullo scheletro 

SOMMARIO della Parte seconda – (distinti files in Pdf)  Apri.
I. Funerali e tumulazione del corpo di S. Alfonso (1-2 agosto 1787). – Apri.
II. Prima ricognizione del corpo di S. Alfonso (novembre z8o2). – Apri.
III. Seconda ricognizione (marzo 1816). – Apri.
IV. Terza ricognizione ed esposizione delle reliquie al culto (ottobre 1816). – Apri.
V. Traslazione delle reliquie nella nuova cappella (aprile 1821). – Apri.
VI. Quarta ricognizione (giugno 1832). – Apri.
VII. Quinta ricognizione (settembre 1838). – Apri.
VIII. Sesta ricognizione (tra il 1839 ed il 1849). – Apri.
IX. Settima ricognizione e traslazione del corpo di S. Alfonso a Napoli (gennaio 1863). – Apri.
X. Ottava ricognizione e traslazione di una reliquia insigne a Roma (agosto 1870). – Apri.
XI. Difficoltà e discussioni per il ritorno delle reliquie a Pagani. – Apri.
XII. Nona ricognizione e traslazione del corpo di S. Alfonso a Pagani. (aprile 1881). – Apri.
XIII. Decima ricognizione (luglio 1951-gennaio 1952). – Apri.
XIV. Undicesima ricognizione (ottobre 1954-novembre 1957). – Apri. 

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Galleria fotografica – Pagani (SA) 2 agosto 1957 – Celebrazioni in onore di S.Alfonso nelloccasione della ricognizion e sistemazione definitiva delle reliquie del Santo ad opera del prof. Gastone Lambertini aiutato dal suo assistente prof. dott. Gennaro Goglia. – Presenti: il vescovi di Nocera inferiore, mons. Fortunato Zoppas, il  Rev.mo P. Generale dei Redentoristi Guglielmo Gaudreau, il Rev. P. Provinciale Ambrogio Freda, autorità cittadine, confratelli e fedeli.  

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