Losito Antonio Maria redentorista

P. Antonio Maria Losito (1838-1917) – Italia.

P. Antonio Maria Losito (1838-1917)

Nacque a Canosa, in provincia di Bari, il 16 dicembre 1838. Professò il 24 ottobre 1856. Si ordinò Sacerdote il 5 aprile 1862. Morì da santo in Pagani nel 17 luglio 1917.

Antonio Maria Losito, decoro ed ornamento della Congregazione del SS. Redentore crebbe con angelici costumi, e la madre sua, cristiana fervente, soleva dire: « Allora sarò contenta quando avrò fatto di mio figlio, col divino aiuto, un Santo »!

E il desiderio di lei pare che sia una realtà per comune estimativa. Fanciullo riscosse l’ammirazione dei suoi compagni in Seminario. Dalla sua traduzione fatta dall’ italiano in latino per essere ricevuto in Congregazione, e che si conserva in Archivio, si rileva quanto bene sapesse queste due lingue nell’ età di 17 anni.

Fece gli esami col P. Mottola, suo concittadino, e gli scritti furono approvati dai Consultori Generali La Notte, Tocco, Ansalone, Balducci, e Napoletano. Quindi fu accettato e inviato a Ciorani per il Noviziato sotto il Maestro dei Novizi P. Alessandro Ammirati.

Dopo un anno di fervoroso noviziato emise i Voti, e partì per lo Studentato di Belle Lettere che stava a Materdomini. Ebbe per Lettore il Padre Michele Arcangelo Muccino, e per Prefetto il P. Fusco Emmanele. Si comportò tanto bene nello Studentato, che il Padre Prefetto ebbe a scrivere così di lui nella relazione al P. Rettore Maggiore Berruti: «Losito di salute buona, sodo, prudente, virtuoso, tendente allo scrupolo».

Nel 1861 Padri, Studenti, e Laici della Comunità di Materdomini furono minacciati di essere fucilati, perché accusati come ricettatori di briganti: dovevano essere condotti carcerati a S. Angelo dei Lombardi, ma poi per impegno di buoni amici furono liberati da ogni pericolo. (parole riferitemi dallo stesso P. Losito).

Nel 1862 il giorno 5 aprile, in giorno di sabato, con dispensa di 8 mesi e 20 giorni, dopo compiuti tutti gli studi, fu insignito dell’Ordine sacerdotale, e restò assegnato a Materdomini, dove ebbe molto a soffrire per la Legge di Soppressione.

Nel 1866, appena fatto il Discorso di Natale dal P. Losito, come egli stesso mi ha riferito, giunse l’ ordine di uscire tutti dal Collegio. E subito vendettero ogni cosa.

Intanto i Caposelesi fecero domanda all’Intendente per far restare almeno due Padri a custodia della Chiesa; e dopo 15 giorni si ebbe il permesso di far rimanere i due più giovani, cioè Losito e Tramontano.

In questi 15 giorni andavano a letto all’oscuro, e mangiavano pane per limosina, perché nulla era restato in Collegio, avendo tutto distribuito o venduto. Il cane per nome «lione» urlava per la fame.

Ottenuto il permesso; con i due Padri restarono anche i Fratelli Ciccio Alvino di Morra, e Alfonso Ruocco di Pellezzano, nonché il garzone «Tiritoppo».

Ceriello di Laviano andò a Materdomini per comprarsi il Collegio, ma i Caposelesi lo inseguirono a morte. (P. Losito)

Dopo pochi mesi, per ragione di salute, il P. Losito si ritirò in patria e non vi tornò più, giusto come mi scrisse P. Tramontano medesimo, che restò solo quale rettore di Chiesa.

Nel 1869, nominato Rettore P. Loprete, il P. Losito tornò a Materdomini; e con essi vi erano i Padri D’Amelio, De Blasio, Barbarulo, Tramontano e Mauro; e vi stette solo due mesi, dal 18 agosto al 18 ottobre 1869; quindi tornò a Canosa.

Il 17 marzo 1886 scriveva da Canosa al P. Provinciale in Pagani: «Ringrazio vivamente la R.a Sua della paterna condiscendenza a farmi partire per Caposele, da dove potrò recarmi costì per sentire le sue disposizioni.

È vero che questi Medici, conoscendo l’indole delle mie sofferenze, fanno tristi prognostici sul mio allontanamento da questo Cielo: tuttavia alla vita preferisco l’ubbidienza… »

Il 29 settembre 1906 P. Losito si portò a Materdomini con i nostri Studenti di Pagani. Il giorno seguente, Domenica 17ª dopo Pentecoste, predicò in Chiesa, e nell’Esordio disse che vi mancava da Materdomini da 40 anni incirca.

Nel 1907 fu nominato rettore di Pagani, e due anni dopo fu eletto Provinciale, e di nuovo rettore di Pagani nel 1911.

Nel 1910 da Provinciale dettò al Rettore Di Coste Salvatore un «Caldo Appello» a tutti i divoti di S. Gerardo per il prolungamento della Chiesa, e in dieci anni si raccolsero L. 100.000 circa.

Nel 1913 il 16 ottobre si benedisse la prima pietra, e P. Losito volle fare lui il discorso di occasione fuori la Chiesa, entusiasmando tutti.

Nel 1914 ottenne da Pio X il privilegio del Precetto Pasquale in tutto l’anno a Materdomini, e fui proprio io che glielo chiesi, scrivendogli a Roma, ove si trovava in grande intimità col Papa.

Losito fu un grande propagatore della devozione a S. Gerardo, ed il più grande Benefattore del Santuario di Materdomini.

Fu mio prefetto per otto mesi; ed io fui suo segretario per quattro anni, e suo assistente nella celebrazione della Messa, perché non poteva celebrare da solo, essendo tremolante con le mani, al punto da non poter neppure scrivere il suo nome sotto le lettere.

Nella medesima stanza dove morì da santo il nostro Arcivescovo De Risio, cioè sulla sagrestia della Basilica di Pagani, alle ore 9.15 a.m. del 18 luglio 1917 se ne volò al cielo la cara e piissima anima del P. Antonio M. Losito all’età di 78 anni e 7 mesi, dopo aver sofferto con grande rassegnazione dolori acerbissimi per la pietra alla vescica per più tempo.

Le esequie riuscirono solennissime. Intervenne il Vescovo di Nocera, il Capitolo, i Cleri di Nocera, di Pagani, di Angri ed i Sacerdoti tutti della Diocesi Nocerina e di altri paesi: i Frati di S. Francesco di S. Maria degli Angeli, le Suore del Preziosissimo Sangue, molte Confraternite ed Associazioni religiose; il Sindaco di Pagani con la giunta Municipale; Società, Circoli, Ricreatori e popolo sterminato.

La città di Pagani era messa a fiori ed a drappi. Il lutto si mutò in festa!
Il suo corpo fu messo in luogo separato nel Cimitero cittadino nel desiderio di riportarlo subito accanto al nostro S. Fondatore, che egli imitò sempre, e speriamo che, in un giorno non lontano, condivida con S. Alfonso gli onori dell’altare.
Fattasi la esumazione, furono trasportate le ossa del Servo di Dio, P. Losito, nella Congrega accanto all’altare.

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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.3 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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P. Antonio Maria Losito (1838-1917), Servo di Dio, è una delle figure redentoriste più interessanti tra l’800 e ‘900 del Meridione d’Italia. È in corso la causa per la sua beatificazione.
P. Antonio Maria Losito (1838-1917), Servo di Dio, è una delle figure redentoriste più interessanti tra l’800 e ‘900 del Meridione d’Italia. È in corso la causa per la sua beatificazione.

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