Memoriale 1 gennaio

1 gennaio
EFFEMERIDI C.Ss.R. = 1780. La Regola è sottomessa al Consiglio di stato per ottenere l’approvazione del re di Napoli.

Il 1° gennaio 1780 fu il giorno fissato per ottenere del re di Napoli l’approbzione della Regola. I Padri Majone e Cimmino erano stati designati per trattare questo importe affare. Tutti e due mancarono di fedeltà nell’incarico loro affidato.
Essi vollero essere più saggi del loro santo Fondatore e del papa Benedetto XIV. Guidati dallo spirito di novità, si permisero di fare alla Regola  dei cambiamenti arbitrari e di darle una forma nuova.
Questa fu la prova più grande che S. Alfonso ebbe a sopportare negli ultimi anni della sua vita. Dio, per glorificare e purificare ancor di più il suo Servo permise che i suoi più grandi dispiaceri gli venissero di quelli che di più aveva amato e stimato:
– dal Padre Angelo Majone, che aveva fatto venire vicino a sé a Sant’Agata, perché fosse il suo sostegno ed il suo consigliere fedele, e che ora lo tradiva del modo più subdolo;
– del Padre Francesco Antonio  De Paola, che aveva scelto per stabilire la Congregazione nello Stato Pontificio, e che poi fu scelto come Rettore Maggiore per succedere a S. Alfonso caduto in disgrazia della Santa Sede;
– di Mons. Testa che un tempo era stato  suo compagno, e che, insieme al Padre Majone, fu l’autore dei deplorevoli cambiamenti introdotti nella Regola;
– infine lo stesso PioVI che, convinto che il nostro santo Fondatore si fosse rimbambito, non si era accorto che era ingannato; il che spiega la severità che questo Pontefice usò verso il  Santo vecchio, e che successivamente gli fece dire, quando apprese la sua morte: “Ahimè! ho perseguitato un santo!” (VILLECOURT, Vie de Saint Alphonse, III, 127 e 128).

 

IN MEMORIAM

Si potrebbero citare qui le parole di S. Francesco di Sales: “Noi non ci ricordiamo dei nostri morti, dei nostri cari morti; e la prova è che parliamo poco di loro. L’amicizia che può finire con la morte non è stata mai vera. È segno fi pietà fare il racconto delle loro buone qualità perché ciò induce alla loro imitazione.

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R. P. Édouard Bührel, Roma 1924.

P. Edouard Bührel nacque il 14 ottobre 1843 a Rosheim nella Bassa-Alsazia. Orfano fin dall’età di sette anni, conobbe presto la miseria e la sofferenza. Le preghiere dei suoi genitori gli ottennero la grazia della vocazione. Sua madre recitava tutti i giorni sei Pater, Ave e Gloria con le braccia in croce affinché Dio desse a suo figlio la vocazione sacerdotale.  Durante i suoi studi di filosofia, Édouard ottenne questa grande grazie in seguito ad un ritiro.
Dopo la sua professione religiosa, la sua perseveranza nel fervore non si smentì mai, e durante i sessanta anni che visse nella Congregazione, restò fedele agli esercizi di pietà e di mortificazione che si era imposti durante il noviziato.
I suoi primi anni furono dedicati all’educazione dei nostri giovani al giovenato ed allo studendato. In Francia ed in Spagna, insegnò filosofia, dogmatica, morale, storia ecclésiastica, pastorale, diritto canonico.
Nominato prefetto degli studenti, esercitò questo incarico per quindici anni, in Spagna soprattutto, lavorando con energia a formare nell’animo dei  giovani il vero Redentorista nemico della tiepidezza verso la vera e solida virtù. Sembrava rigido, ma aveva un cuore di madre, soprattutto per quelli che soffrivano.
Nel 1903, egli accompagnò a Roma il  R. P. Provinciale e vi resto in qualità di archivista. “Io ringrazio Dio, disse allora, di donarmi questo tempo tra la mia vita fin troppo attiva e la mia morte”.
A Roma, non trovò riposo, ma una vita umile e nascosta immersa negli archivi, durante gli ultimi venti anni della sua esistenza. Il Padre Bührel non ricercava mai se stesso, andava diritto per la sua strada, appassionato al suo lavoro, alla sua vocazione e alla Congregazione. Le eccezioni gli facevano orrore.
A ottanta anni leggeva ancora a tavola, spazzava la sua camera; i suoi superiori lo dispensavano dalla disciplina a causa delle sue infermità, ma egli rifiutava, perché il buon Dio “nel silenzio  della notte gli avrebbe detto: Sei solo un vigliacco.” Portava sul petto una croce di legno irta di chiodi.
Il suo carattere era naturalmente aspro; si diceva che esso gli aveva alienato l’affetto degli amici ed attirato molte difficoltà; ma sotto la scorza severa, il padre Bührel nascondeva un’anima diritta e molto buona, non sospettando il dispiacere che poteva causare.
Verso la fine della sua vita, le forze lo abbandonarono, ma la sua volontà non cedè mai al dolore. Il buon vecchio morì da vero Redentorista, sicuro della corona che S. Alfonso ha promesso ai suoi fedeli seguaci. — “Diede ai santi la ricompensa delle loro pene” (Reddidit justis, mercedem laborum suorum – Sap. 10,17).

  • Nascita: 4 ottobre 1843
  • Professione: 15 ottobre 1865. 
  • Ordinazione sacerdotale: 13 marzo 1869.
Il P. Édouard Bührel, originario della Bassa-Alsazia, è morto a Roma il 1° gennaio 1924. Fu un uomo tutto d’un pezzo, si direbbe oggi, dando esempio con una vita pienamente osservante (Foto in AGHR-Roma).
 

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