Memoriale 21 Agosto

21 agosto
EFFEMERIDI C.Ss.R = * 1760. S. Alfonso pubblica la sua opera “La Vera Sposa di Gesù Cristo”.

* 1760. S. Alfonso pubblica la sua opera “La Vera Sposa di Gesù Cristo”.

Nell’anno 1760 S. Alfonso pubblicò i suoi due volumi sulla Vera Sposa di Gesù Cristo. Aveva sessantaquattro anni; alla scienza ed alla santità che lo distinguevano univa allora un’esperienza consumata; riuniva, in una parola, tutto ciò che si può desiderare per trattare da maestro le materie delicate che sono l’oggetto di questa opera.
Nel pubblicarla S. Alfonso aveva lo scopo di aggiungere, come truppe ausiliari, ai sacerdoti ed ai missionari tutte le anime consacrate a Dio attraverso la vita religiosa. Egli non aveva mai smesso di meditare sul piano provvidenziale della Redenzione e sapeva quanto il sacerdote ed il missionario avessero bisogno del sostegno delle spose di Gesù Cristo per riuscire nei loro lavori.
Per Alfonso, le Redentoriste di Scala erano il secondo ramo di un ordine apostolico. Mentre i missionari combattevano sul campo, esse sollevavano le braccia al cielo, come Mosé sulla montagna, e con le loro suppliche ottenevano la vittoria…
Ma perché le anime religiose siano potenti presso Nostro Signore è necessario che siano sue vere spose. E così, come aveva fatto per i sacerdoti, S. Alfonso tracciò alle religiose la lunga serie dei loro doveri.
Dice a ragione un traduttore tedesco: “Quest’opera scritta con forza ed unzione racchiude la quintessenza della teologia ascetica e l’esposizione pratica di tutte le virtù religiose. Non temo di affermare che vi si trovi in sostanza tutto ciò che hanno scritto sulla spiritualità gli antichi ed i moderni. Essa riassume una moltitudine di libri e tutto ciò che il nostro santo autore ha sviluppato più a lungo in diversi altri scritti sulle stesse materie”.
P. BERTHE. Vita di S. Alfonso, I, 635.

Il primo volume della prima edizione di “La vera sposa di Gesù Cristo” (La Monaca Santa), preziosa opera di S. Alfonso (Raccolta Marrazzo).

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1779. S.  Alfonso chiede al Re di Napoli l’approvazione legale del regime esterno dell’istituto.

L’approvazione del papa Benedetto XIV aveva dato esistenza canonica all’istituto senza modificare il suo stato civile. Secondo i principi allora in vigore gli atti pontifici rischiavano di trascorrere molto tempo prima di aver ottenuto il placitum regium.

Trent’anni dopo l’approvazione pontificia, S. Alfonso chiede al re di Napoli di approvare il regime esterno del suo Istituto. Il 21 agosto 1779, il marchese De Marco gli rispose al nome del re: “Sua Maestà approva che le quattro case di Ciorani, Nocera, Caposele e di Iliceto abbiano un superiore rispettivo che bada all’ordine interno e presieda alla distribuzione degli uffici. Approva anche che in vista di assicurare la sua continuità, la Congregazione possa ricere dei giovani e dia loro l’istruzione richiesta per subentrare ai missionari anziani, o esclusi dell’istituto.
Approvando il suo governo esterno, il decreto dava alla Congregazione una certa esistenza legale. S. Alfonso lo ricevé come una benedizione del cielo. “Gloria Patri et Filio e Spiritui Sancto!” – esclamò rispondendo al padre Majone – Il padre Cimino mi ha letto l’atto ufficiale: voglio celebrare tre messe ringraziamento. Ringraziamo con tutto il nostro cuore Gesù e Maria a cui avevo raccomandato in modo speciale questo affare. Ancora una volta, ve lo ripeto, morirò contento se Gesù e Maria mi faranno vedere restituita la pace alle nostre case.
P. BERTHE, Vita di S. Alfonso, II, 467.

Nei disegni di S. Alfonso era necessaria l’approvazione “esterna” del Re, che non avrebbe dovuto toccare la Regola papale di Benedetto XIV, e avrebbe garantito l’esistenza legale della Congregazione nel Regno di Napoli. Ma, come si sa, la cosa precipitò e avvenna la separazione dell’Istituto.

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
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