Memoriale 24 aprile

24 aprile
EFFEMERIDI C.Ss.R = 1903. Espulsione della Comunità di Bordeaux.

1903. Espulsione della Comunità di Bordeaux.

Il 17 luglio 1902, il consiglio comunale di Bordaux emise parere favorevole sulla sorte della nostra Congregazione, ma in alto loco si era detto: “Vogliamo finirla con tutte le congregazioni”.
Pertanto, il Giovedì santo 1903, fu fatta notificazione dell’espulsione al P. Zéphyrin, rimasto solo in casa, perché tutti i Padri erano in missione. Bisognava lasciare il palazzo entro quindici giorni. I sigillati furono posti dovunque e la folla protestò energicamente.
La polizia segreta vedendo che la folla era favorevole ai Padri reclutò in tutta Bordeaux persone senza fede e senza confessione per fare una contromanifestazione. Vi riuscì. Il 24 aprile 1903, una folla ondeggiante circondò la cappella. Si poté a pena finire la santa messa. Bisognò chiudere le porte e la parola d’ordine era questa: “Domani i socialisti invaderanno la casa ed uccideranno i Padri “.
I nostri amici ci supplicarono allora di non aspettarli e di salvare le nostre vite e le loro: c’era da temere tutto. Ansiosi e perplessi, i Padri pregarono durante per quarto d’ora furono chiesti i pareri di ciascuno.
Pregarono ancora. “Cari Padri – disse allora il Rettore P. Nicolas – le circostanze sono tali che ogni resistenza è impossibile; partiremo domani alle tre prima che scada il termine legale”. Le messe furono celebrate a mezzanotte, ed alle tre i Padri erano alla stazione.

Echternach, Luxembuorg-Ville 1912 – Tra questi Padri riuniti per il Giubileo aureo dei PP. J. Nusbaum e V. Hauger si trovano anche alcuni espulsi dalla Comunità di Bordeaux, come il P. Zéphyrin (ma quale di essi?) che all’epoca era Rettore (foto in AGHR) – Nomi di Padri in questa foto: Blum, Schneider, Le Doyen, Humbrecht, Nusbaum, Wilpotte, Riblier, George, Faust, Dosda, Sordet, Ballmann, Kieter, Goettelmann, Dunoyer, Hulshoff, Zéphyrin, Runner, Plum, Bettinger, Stebler, Raus, Hartmann, Hubert, Hauger, Sieffert, Kox, Pickartz (foto in AGHR).

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 IN MEMORIAM

P. Joseph Berset. Liége, 1868.
Il P. Berset nacque ad Orsonneus, cantone di Friburgo, il 19 novembre 1794. Era discepolo del P. Passerat al Valsainte e il Venerabile l’aveva molto caro.
Tra tutte le virtù che ha praticato, fu la fede, ma una fede viva e forte che colpiva di più i suoi sguardi. Questo spirito di fede si mostrava in tutti i suoi colloqui e nell’accurata sensibilità che manifestava verso i suoi superiori. Questa virtù fu la salvaguardia della sua perseveranza.
Il P. Berset trovava la sua contentezza nel parlare di cose spirituali durante le ricreazioni della sera, quando le circostanze lo permettevano. La devozione al SS. Sacramento fu la sua devozione preferita: visitava Nostro Signore parecchie volte al giorno, dedicava un’ora al suo ringraziamento e restava in preghiera un’ora intera dopo la preghiera della sera nell’oratorio.
Egli recitava ogni giorno centinaia di Ave Maria, i salmi di S. Bonaventurae e sette Ave in onore dei sette dolori di Maria.
Aveva l’abitudine di confessarsi due e tre volte a settimana per imitare i grandi santi, sebbene avesse confidato di non aver mai commesso mai un peccato grave durante la sua vita. Se gli scappava qualche errore, lo confessava umilmente, spesso in ginocchio, ai superiori più giovani di lui.
A questa grande delicatezza di coscienza, era unita un’anima molto scrupolosa. E che cosa non ha fatto il Venerabile Padre Passerat contro gli scrupoli del buono ed originale Padre Berset?
Il P. Berset ricoprì incarichi molto importanti. Durante il suo Vice-Provincialato in Belgio nell’anno 1849, mostrò uno zelo illuminato per la conservazione del testo e dello spirito primitivo delle nostre sante Regole e Costituzioni.
Ma il demonio volle vendicarsi del suo zelo. La Provvidenza permise che il P. Passerat lo giudicasse colpevole di un’azione cattiva. Lo stesso Padre Berset, ricordando sul letto di morte questa circostanza della sua vita, diceva al Fratello infermiere: “Se non avessi sopportato il peso della calunnia da parte del P. Passerat, avrei perso la mia vocazione e che ne sarebbe di me adesso”?
Vittima di infermità che lo mettevano quasi continuamente in disagio e nella tortura, egli avrebbe potuto arrecare motivi di servizi resi e di età avanzata per ottenere eccezioni alla vita comune. Ma non volle. Uomo di studio, ripassava ogni anno la sua Teologia e scriveva tutti i suoi sermoni: lasciò cinquanta grossi volumi di sermoni e di confrenze.· Compose e fece stampare parecchi lavori: L’Arme du salut,  Méditations pour le mois de Marie,  Le livre des enfants de Marie,  Nouveau combat spirituel,  L’Année du pasteur et des fidèles.
Al suo zelo di predicatore, egli univa lo zelo di confessore. Il suo spirito di mortificazione si mostrò fino alla morte. Mentre riposava ancora sul suo paglericcio, il fratello gli chiese se volesse avere un materasso. Rispose: “Come, caro fratello, sono cinquant’ anni che io dormo sulla paglia, ed adesso che sono a passi dalla morte, dovrei prendere un materasso? No! No!”.
Ecco chi fu il P. Berset durante mezzo-secolo di vita religiosa: un esempio di fede viva, di amore alla preghiera ed al lavoro, di dedizione alla Congregazione e ai superiori, di rettitudine e di semplicità.. Un vero figlio di S. Alfonso. – · “Laetabitur justus in Domino et sperabit in eo.” Ps. 63.
Professione: 18 maggio 1818.
Ordinazione sacerdotale: 27 marzo. 1819.

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P. Lucien Mathieu. Saint-Nicolas-du,Port, 1894.
Il P. Mathieu nacque a Blye, diocesi di Sanit-Claude il 21 agosto 1856. Entrò nella Congregazione da sacerdote.
Si è sempre distinto per la grande purezza e la rettitudine d’ animo, come anche per la sua carità tutta cordiale verso i suoi confratelli. In lui si trovava una dose di originalità che faceva la gioia di tutti e che non l’abbandonò mai del tutto, anche durante la sua ultima malattia.
Due confratelli si trovano vicino a lui; uno dice all’altro: Il P. Mathieu mi ha dato una poesia, è molto ben pensata. E citando Boileau: Se il suo astro nascente non l’ha fatto poeta! – Ed il Padre Mathieu continuando senza ridere: “Che faccia ciò che vuole, sarà sempre stupido”.
Nello stesso tempo il nostro confratello era di una serietà edificante. Ad un Padre che gli chiedeva se, guarendo, volesse continuare a dedicarsi alla formazione dei giovani Padri nella correzione dei loro sermoni, esclamò: Lo giuro!
– La sua agonia durò dodici ore e morì pregando. – Hilarem datorem diligit Deus – 2 Cor. 9, 7.
Professione: 15 ottobre 1885.
Ordinazione sacerdotale: 3 giugno 1882.

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
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