Memoriale 4 giugno

4 giugno
EFFEMERIDI C.Ss.R = 1824. Apertura del Capitolo Generale a Pagani.

1824. Apertura del Capitolo Generale a Pagani.

Questo Capitolo si aprì sotto la presidenza del reverendo Padre Giuseppe de Paola, Vicario generale, per l’elezione del Rettore Maggiore in sostituzione del Rev.mo Padre Mansione.
Fu eletto Rettore Maggiore il Reverendo Padre Celestino Cocle che restò in carica otto anni.
Gli atti di questo Capitolo sono pubblicati in “Acta integra” C. SS. R.

P. Giuseppe De Paola (1762-1826), nativo di Morra De Sanctis (AV) fu a più riprese Consultore Generale e diresse il Capitolo del 1824 che elesse il P. Celestino Cocle come Rettore Maggiore.

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1865. Le attrattive del Salvatore dopo quelle dell’amore proprio… 

Nella sua prima circolare di Provinciale, il P. Desurmont, rivolgendosi alla Provincia francese, così si esprimeva:

Saint-Nicolas-du-Port: 4 giugno 1865.

Avrò l’audacia, cominciando, di prendere in prestito il linguaggio da Sant’Alfonso e di dirvi come lui: «La principale cosa che vi raccomando, è l’amore di Nostro-Signore Gesù Cristo. Le miserie delle case religiose vengono da questo che si ama troppo se stessi e  si mettono gli interessi del Salvatore dopo quelli dell’amore proprio….
Se amate il divin Maestro, amerete la sua santissima e amabilissima volontà, e sarete felici di baciare con rispetto le mani dei Superiori che vi ha dato. Se al contrario, amate voi stessi, più di lui, potrebbe esserci in voi, almeno internamente, malcontenti, dispiaceri, e amarezze, e perderete molto per il cielo, senza guadagnare niente sulla terra.
Tuttavia, non dimentichiamo che accanto alla santa volontà dei Superiori, si incontra un’altra legge non meno santa.
Capite, vi parlo della nostra Regola scritta. Persuadiamoci bene che  la vita della nostra Congregazione, la sua felicità, la sua gloria, la sua grandezza, e, allo stesso tempo, il bene di ogni soggetto dipende dalla perfetta osservanza regolare.
Le nostre Regole sono per noi la volontà e la saggezza di Dio, l’esercizio del suo amore, l’ordine della sua Provvidenza, la condizione della sua benedizione, il pegno della nostra perseveranza e la sola guida sicura del nostro apostolato.
Diffidiamo soprattutto di un principio di inosservanza tanto più funesto quanto più è nascosto: intendo parlare di quell’eccesso di zelo che porta a lavorare fuori al di là della misura, ed ad occuparsi del secondo fine dell’istituto a scapito del primo.
Chiediamo tutti insieme a Nostro Signore che ispira i Superiori e soggetti, la saggezza di volere fare solamente ciò che si può fare, senza compromettere il buono ordine delle Comunità ed il bene personale di ciascuno…..

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1902. Inizio della Vice-provincia delle Antille.  (Provincia belga).

 Fin dal 1832, il Venerabile Padre Passerat aveva mandato missionari nel Nord America (vedere il 15 aprile).
Nel 1841, i Padri belgi superarono l’Atlantico; per lunghi anni, fornirono personale alle case americane e, con un decreto della Santa Sede, queste case furono annesse nel 1844 alla loro Provincia.
Quando un sufficiente reclutamento di vocazioni indigene gli permise di lasciare l’America agli americani, furono mandati nel 1858 dalla Congregazione della Propaganda nelle Antille danesi.
I primi missionari furono i Padri  Joseph Prost e Louis Dold, e le prime fondazioni ebbero luogo fin dal 4 giugno 1902 nella diocesi di Roseau.
Queste isole sono abitate da popolazioni formate da portoghesi e da negri, portati dai coloni.
Gli inizi dell’impresa furono faticosi e preziose vite furono sacrificate. Un gran bene si fece tuttavia tra questi coloni e questi negri che, malgrado le loro debolezze, sono molto legati alla loro religione ed ai loro sacerdoti.

– Di più, attraverso le scuole cattoliche, i missionari bloccarono efficacemente la propaganda protestante di dieci diverse sette che minacciavano le povere anime degli indigeni. Al loro ministero ordinario i Redentoristi delle Antille univano anche il loro precipuo lavoro, le missioni popolari propriamente dette.
Come ovunque, e ancora più che altrove, le benedizioni divine scendano su questi lavori e le migliaia di cristiani raccolgano i frutti.
P. DE MEULEUMEESTER. Le missioni estere.

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IN MEMORIAM 

P. Salvatore Gallo. Pagani, 1793.
All’età di ventitre anni il P. Gallo, diacono, entrò nell’istituto. Ebbe la felicità, insieme ad altri, di fare professione nelle mani di Sant’Alfonso nel 1749. La sua vita fu per i confratelli un modello di virtù.
Il catalogo generale della Congregazione descrive in poche parole l’esistenza del padre Gallo. Morì in odore di santità all’età di sessantotto anni. –  «Laetetur cor quoerentium Dominum».
Professione: 17 gennaio 1749.
Ordinazione sacerdotale: 1748.

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P. Célestin Liegey. Santiago, 1913.
Il P. Jean-Joseph Liegey è nato a Crévic, diocesi di Nancy, il 19 marzo 1843. Entrò nel noviziato di Saint-Nicolas-du-Port come seminarista.
Missionario a Châteauroux, Valence e Contamine, il  P. Liegey si distinse dovunque per l’ardentissimo zelo, entusiasta, popolare; e lasciò profondi ricordi in tutti  i ceti  della società. Dopo le espulsioni del 1880, i  superiori lo designarono per l’America a Santiago del Cile.
Là, con molte altre opere, fondò la Associazione del Perpetuo  Soccorso per gli uomini. Questa Associazione diventò molto fiorente. Fu aggregata alla Santa Famiglia di Liège.
Per quasi trent’ anni, il P. Liégey evangelizzò il Cile con infaticabile ardore. Lo si amava dovunque; era un oratore potente, pieno di zelo, predicò  numerose missioni e ritiri. Lo si venerava come un santo, come un profeta.
Occupò gli anni della vecchiaia nel comporre brevi ed edificanti biografie, e fornì molte pagine alla Rivista “La Santa Famiglia”.
Scrisse la biografia del conquistatore del Cile, fondatore di Santiago, Pedro de Valdivia, e la dedicò al maresciallo Lyautey di cui era stato professore durante le vacanze da seminarista.
Cinque giorni prima della morte gli scriveva: «Ho composto questo lavoro per voi, mio generale; il mio eroe è stato, come voi, conquistatore, rappacificatore ed amministratore. Se lo diffondete fra l’esercito francese, farà del bene, perché in questo eroe si associa l’eroismo del soldato, l’amore della patria e la fedeltà alla fede cristiana».
Più che sessagenario, diceva ai giovani: siate felici di potere essere missionari. Per me, prego Dio di togliermi da questo mondo appena  non potrò più andare in missione. Fu esaudito. Morì in seguito ad una missione, dopo ventiquattro ore di paralisi.
Il Padre Liégey fu insigne propagatore della devozione della Madonna  Perpetuo Soccorso. L’arcivescovo di Santiago gli fece questo elogio: «Lo credo già incielo; la santità della sua anima e lo zelo infaticabile me ne danno la convinzione, fu uno tra i miei grandi cooperatori nella santificazione della mia diocesi». – «Ego autem libentissime impendam et superimpendar ipse pro animabus vestris». 2 Cor. 12. 15.
Professione: 8 dicembre 1867.
Ordinazione: 28 agosto 1868.

Santiago del Cile – La Basilica santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso oggi – Il Padre Liégey fu insigne propagatore della devozione della Madonna Perpetuo Soccorso. L’arcivescovo di Santiago gli fece questo elogio: «Lo credo già incielo; la santità della sua anima e lo zelo infaticabile me ne danno la convinzione, fu uno tra i miei grandi cooperatori nella santificazione della mia diocesi». (foto da internet).

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
PURITA’ = 4 giugno
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