Morelli Vincenzo redentorista

P. Vincenzo Morelli (1816-1869) – Italia.

P. Vincenzo Morelli (1816-1869)

 

Nacque in Montecalvo Irpino l’8 aprile 1816. Nel 1854 era Rettore della nostra Casa in Francavilla Fontana.

Il 17 Novembre 1855 il P. Morelli in qualità di Procuratore riuscì a calmare i nemici della Fondazione della Casa in Martina Franca, e colla sua piacevolezza e buone maniere fece sì che si stipulò l’Istrumento di cessione per Notar Ancona con la vedova Caramina, la quale mostrossi quasi sempre contraria.

Il 4 dicembre 1858 P. Morelli prese regolare possesso dell’ex Convento dei Carmelitani, attiguo alla Chiesa del Carmine in Martina Franca, ed il 9 gennaio dell’anno seguente prese parte alla grande Missione che vi si fece con 19 Padri di diverse Case.

Dopo la Missione, che terminò il 10 febbraio, vi restò come primo Superiore della Novella Fondazione il P. Morelli, il quale, quantunque giovane per età, per senno però, per prudenza, per contegno e per zelo risvegliò la nobile idea degli antichi Padri dell’Eramo.

Tre soli Missionari: P. Morelli, P. De Gregorio e P. Francesco Mariano operavano per dieci: ai in ozio, mai visite o inutili conversazioni, sempre in attività: confessare ammalati, sedare litigi, ove erano richiesti, mettere pace nelle famiglie, catechizzare gl’ignoranti, istruire i Chierici nell’Ecclesiastiche Rubriche, togliere scandali, erano le continuate loro operazioni. Caritatevoli con tutti, ma contegnosi. Accedenti nei bisogni di carità a qualsivoglia tugurio, ma sempre decorosamente accompagnati. Veramente ammirabili.

La Chiesa del Carmine era una lurida spelonca, senza finestroni, rotta nei tetti e negli acquedotti, per cui da ogni parte vi pioveva. Il Rettore P. Morelli in brevissimo tempo e senza risparmio la rinnovò nell’intera tettoia, la guarnì di forti finestroni con lastre a disegno e rezzi glie [seta]. Era sprovveduta di ecclesiastici arredi, di calici e quanto altro faceva d’uopo per le sacre funzioni… Ed ecco il rettore P. Morelli in meno di due mesi la fornì di ottime pianete e di Vasi Sacri, di scelte suppellettili, di finissima biancheria per camici, cotte, tovaglie, corporali…

Il tutto nel massimo decoro e decenza.

I confessionali erano rosi dal tarlo e cadenti, che ricordavano l’età secolare; ed ecco ordinati dal rettore Morelli, e subito costruiti due di ottimo massiccio noce, lavorati con mosaico intaglio.

Il 26 maggio 1859 stipulò l’appalto con gli Artefici Poli, i più valenti Stuccatori, per i restauri della Chiesa nonché dell’ex Convento dei Carmelitani e poi degli ex Domenicani, fracido ammasso d’informi pietre, pericolante in più parti a prossima rovina, abitato dall’ultima indigente classe del popolo. (Carlo Colucci)

Per opera, cura, rapporti e commendatizie del P. Morelli tanti Martinesi vennero soccorsi e sollevati sotto le pressure del Governo Borbonico, e precisamente per l’eroismo del Morelli furono liberate più di 80 famiglie di Martina Franca dal virulento furore dell’Intendente  (Paolo Chiara)

P. Morelli fu rettore sino alla morte, che avvenne nel 1869, all’età di 53 anni.

Nel 1913 scrissi al Parroco D. Michele Guarini per sapere quali ricordi vi erano rimasti in Martina Franca dei nostri Padri; e mi rispose: «Nel popolo vive ancora la memoria dei buoni Liguorini: si ricordano specialmente P. Morelli. In casa mia conservo ricordi vivissimi di loro, giacché la mia famiglia fu loro affezionatissima ecc…».

P. Morelli fece i voti il 1° novembre 1834. Si ordinò Sacerdote il 21 settembre 1839. Morì in Montecalvo Irpino, sua patria il 15 Aprile 1869.

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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.2 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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Martina Franca (TA) -  Chiesa e Convento carmelitani gestiti dai Redentoristi dal 1859 fino alla soppressione avvenuta nel 1866. P. Vincenzo Morelli vi morì da superiore, ma nella sua patria a Montecalvo Irpino nel 1869.
Martina Franca (TA) – Antica foto della Chiesa e Convento carmelitani gestiti dai Redentoristi dal 1859 fino alla soppressione avvenuta nel 1866. P. Vincenzo Morelli vi morì da superiore, ma nella sua patria a Montecalvo Irpino nel 1869.

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