Pregare sempre 250_14

09Settembre14

23ª settim. TO.  – Domenica – La correzione fraterna
Se il tuo fratello commette una colpa, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo (Mt 18,15)

• O Dio, che hai redento gli uomini e li hai chiamati ad essere tuoi figli, guarda con amore di Padre questa famiglia che crede in Cristo e donale la vera libertà e l’eredità eterna (Colletta).
Dio, sorgente della vera pietà e della pace, concedi ai tuoi fedeli di esprimere coi loro doni la giusta adorazione per la tua grandezza, e fa’ che vivano in fraternità di spirito quelli che partecipano ai tuoi misteri (Sulle offerte).
(9)Messale Romano

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• Misericordioso e clemente, perdona, Signore, le nostre colpe, i falli, le cadute; non tener conto dei peccati dei tuoi servi e delle tue serve, ma purificaci nella tua verità purificatrice, e dirigi i nostri passi nella santità di cuore; e potremo compiere il bene, tanto gradito al tuo cospetto, e al cospetto dei nostri capi.
Sì, o Signore, fa’ apparire a noi il tuo volto benevolo nel bene della pace; proteggici con la tua potente mano, e con la forza del tuo braccio, liberaci da ogni peccato, e salvaci da chi ci odia ingiustamente. Concedi concordia e pace, a noi e a tutti gli abitanti della terra, come la donasti ai nostri padri, che ti invocano con fede e rettitudine.
(S. Clemente Romano, 1 Corinzi 60).

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da “Intimità divina”
Roma 1992

La mansuetudine importa che quando bisogna correggere il nostro fratello, lo si faccia sempre con fortezza sì, ma con dolcezza; e per ciò eseguire ci esorta l’apostolo che, quando dobbiamo fare ad altri qualche correzione, consideriamo prima i difetti nostri, acciocché compatiamo il prossimo, siccome compatiamo noi stessi (S. Alfonso).