Pregare sempre 33

Tempo Ordinario – Presentazione del Signore (2 febbraio)
Gloria a te, Cristo, luce che illumini le genti (Lc 2, 32).

• Corriamo tutti incontro a te, o Cristo, noi che sinceramente e profondamente adoriamo il tuo mistero; ci incamminiamo verso di te pieni di gioia… Portiamo con noi dei ceri accesi, come simbolo del tuo splendore divino.
Grazie a te tutta la creazione risplende, anzi, viene inondata da una luce eterna che disperde le tenebre del male. Ma questi ceri accesi siano soprattutto il simbolo dello splendore interiore con cui vogliamo prepararci al tuo incontro, o Cristo. Come infatti la Madre tua, vergine purissima, portò tra le sue braccia te, vera luce, offrendoti a coloro che si trovavano nelle tenebre, così anche noi, tenendo fra le mani questa luce visibile a tutti e illuminati dal suo splendore, ci affrettiamo incontro a te, che sei la vera luce…
La luce che illumina ogni uomo che viene nel mondo è venuta… Tutti insieme veniamo a te, o Cristo, per lasciarci investire dal tuo splendore, per riceverti con il vecchio Simone, o eterna luce vivente. Con lui esultiamo di gioia e cantiamo un inno di ringraziamento a Dio, Padre della luce, che ci ha mandato la luce vera per trarci fuori dalle tenebre e renderci luminosi.
(S. Sofronio di Gerus, De Hypapante 3, 6‑7).

 __________________

• Offri il Figlio tuo, o Vergine santa, presenta al Signore il frutto benedetto del tuo seno. Offri l’ostia santa e gradita a Dio per la riconciliazione di noi tutti. Senz’altro, Dio Padre accetterà la nuova oblazione e l’ostia preziosissima della quale egli stesso dice: « Questi è il mio Figlio diletto nel quale ho riposto le mie compiacenze »…
Anch’io, Signore, ti offrirò volontariamente il mio sacrificio, dal momento che tu ti sei offerto volontariamente, non per tua necessità ma per,mia salvezza… Ho due povere cose soltanto, o Signore: il mio corpo e la mia anima; potessi degnamente offrirti queste due povere cose in sacrificio di lode! Meglio, molto meglio per me che io mi offra a te, piuttosto che essere abbandonato a me stesso.
Infatti, se io rimango solo, l’anima mia si agita, ma in te il mio spirito esulta appena si offre a te con piena dedizione… Tu, o Signore, non vuoi la mia morte, e io non ti offrirò volentieri la mia vita? Questa, infatti, è un’ostia che placa la tua ira, un’ostia che ti piace, un’ostia viva.
(S. Bernardo, In Purificatione B. V. Mariae 3, 2‑3).

_______________
da “Intimità divina”
Roma 1992

Eterno Padre, io misero peccatore oggi mi presento a te e ti offro il mio povero cuore… Tirami tutto al tuo amore. Io non merito d’essere esaudito, ma lo merita il tuo Figlio bambino che nel tempio si offre a te in sacrificio per la mia salvezza. E ringrazio te, Verbo incarnato, agnello divino, che ti offristi a morire per me (S. Alfonso).