Preghiere 327

22 novembre = L’amore incontenibile
Il tuo amore, Signore, è forte come la morte (Cant 8, 6).

• Oh, grandezza di Dio! Come risplende la tua potenza in questo ardire che tu dai ad una formica! Ah, Signor mio, se chi ti ama non fa grandi cose, non è certo per te, ma unicamente per la nostra pusillanimità e codardia che c’impedisce di risolverci per davvero, pieni di timori e di umane prudenze come sempre siamo. Per questo, o mio Dio, non esplichi le tue grandezze e meraviglie. Chi più di te è amico di dare, trovando chi voglia ricevere? Chi più largamente di te retribuisce i servizi che ti si rendono? (Fondazioni 2, 7).
Chi ti ama veramente, o Signore, non ha che un’unica cura: contentarti. Muore dal desiderio di essere da te riamato e consuma la vita nella brama di amarti sempre più. E un tale amore potrà tenersi nascosto? No, se è vero amore tuo, non è possibile… Certo, l’amore ha i suoi gradi e si manifesta più o meno a seconda della sua portata. Se è piccolo, si manifesta poco e se è grande molto. Ma, sia piccolo che grande, quando è vero amore, si fa sempre conoscere… Fa’, o Signore, che il nostro amore non sia piccolo, anzi fa’ che sia ardentissimo… come un fuoco immenso che non può fare a meno di dare grandi splendori (Cammino 40, 3‑4).
(
S. Teresa di Gesù)

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• O divino amore, che potrò mai più dire di te? Io sono superata e da te vinta: mi sento morire d’amore e non sento amore; mi trovo annegata nell’amore e non conosco amore; sento in me operare questo amore e non ne intendo l’opera; sento bruciare il mio cuore d’amore e non vedo fuoco d’amore.
O Signore mio,, non posso cessare di cercare indizio di questo amore,… nel quale ogni cosa desiderabile in cielo e in terra si contiene; dove l’uomo si contenta e mai si sazia, anzi sente sempre crescere la fame… Che cos’è quest’amore il quale vince ogni cosa?…
Tu, o Signore, mi hai mostrato una scintilla sola di quel tuo puro e semplice amore, e questa scintilla mi accende un tanto fuoco nel cuore che mi fa consumare: non trovo luogo di riposo in terra, né posso vedere o sentire altro; resto incantata fuori di me stessa; non so dove mi sia; sono occupata, presa e ferita, quasi per morire, aspettando solo la tua provvidenza che soddisfa ogni mio desiderio ordinato alla salvezza.
(S. Caterina da Genova, Dialogo, Opere p 182‑3).

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Molti sono i doni fatti da Dio all'uomo. Egli, dopo averlo dotato di anima, di memoria, di intelletto e volontà, ha creato per lui il cielo, la terra, i pianeti, i mari, i fiumi, i monti, i frutti, affinché tutte queste creature servano all'uomo, e l'uomo l'ami per gratitudine di tanti doni. E per accattivarsi tutto il nostro amore, è giunto a donarci tutto se stesso (S.Alfonso).