Redentoristi di Spagna 150 anni

Una grande ricorrenza

1863-2013

150° anniversario  dei Redentoristi in Spagna

Il 23 e 24 febbraio 2013
i Redentoristi di Spagna con una bella cornice di confratelli provenienti da tutto il mondo
festeggiano con gioia i 150 anni dell’arrivo dei primi Redentoristi nella loro terra (1863-2013). Dal sito della Provincia di Madrid ecco alcune note storiche

Nel 1732, in un piccolo villaggio nel sud dell’Italia chiamato Scala, S. Alfonso Maria de Liguori fondò la Congregazione del SS. Redentore, popolarmente conosciuta come Missionari Redentoristi. Essi erano un piccolo gruppo di missionari impegnati ad annunciare il Vangelo ai più abbandonati attraverso le missioni popolari. Quel piccolo gruppo, che era nato con non poche difficoltà, non immaginava che avrebbe finito col diventare un gruppo molto numeroso e diffuso in tutto il mondo, oltre che in Spagna. Ma le vie del Signore non sono le nostre vie, ed eccoci a raccontare e celebrare questa storia per mostrare quale fu il cammino che portò i Redentoristi a stabilirsi in Spagna.

Una ricorrenza felice per I Redentoristi di Spagna e per tutto l'Istituto Redentorista nel mondo.

1. Primo arrivo nella penisola iberica e viaggio a Madrid

Ogni storia ha la sua preistoria e questa comincia in Portogallo. I Redentoristi si stabilirono per la prima volta nella penisola iberica nel 1826. Re Juan VI volle una comunità religiosa che curasse pastoralmente i tedeschi e gli austriaci di Lisbona e il responsabile per i Padri Redentoristi del Centro Eeuropa, P. Passerat, mandò un gruppo di austriaci.
Nel 1830 il re di Spagna, Fernando VII, sposerà la sua quarta moglie, Maria Cristiana de Borbón. Era figlia del re di Napoli e suo confessore era il P. Cocle, superiore generale dei Redentoristi. P. Cocle esortò il p. Weidlich, uno Redentorista austriaco di Lisbona, a fare visita al re di Napoli e alla nuova regina di Spagna, nella speranza di ottenere la desiderata Fondazione in Spagna.
P. Weidlich andò a Madrid ed espresse a Donna María Cristina il desiderio di una fondazione  in Spagna. Col favore reale, sembrava sicuro che presto si sarebbe fondata una comunità in Spagna, al punto che , nel 1830p. Weidlich fu nominato superiore della futura Comunità di Madrid. Ma nel 1833 il progetto saltò. La rivoluzione portoghese mandò in esilio il re D. Miguel e con esso anche i Redentoristi.
Dieci anni più tardi, nel 1843, Isidoro Antoñanzas, un sacerdote di Calahorra si presenta al noviziato redentorista  di Finale (Italia) per farsi missionario. A causa della sua vicinanza ai carlisti dovette lasciare la Spagna. A Friburgo incontra i Redentoristi e strinse amicizia con Susana Schönthal, Madre Antonia de Oviedo, fondatrice delle Suore Oblate del SS. Redentore. Egli professò come missionario Redentorista nel 1843, ma nel 1845 morì di grave polmonite.

2. L’ultimo tentativo: Andrés Martínez Noboa
Alla fine, chi ha fatto diventare realtà l’arrivo dei Redentoristi in Spagna è stato un sacerdote spagnolo Andrés Martínez de Noboa, nato a Madrid nel 1805. Nel 1835 ha condiviso con i fratelli Vicuña la creazione della Casa della Carità per giovani orfani e servi, seme della futura opera dei Religiosi di Maria Immacolata. Durante una conversazione con una signora che conosceva i Redentoristi in Belgio, D. Andrés scoprì, con stupore che S. Alfonso, che egli conosceva attraverso i suoi libri di teologia e morale, aveva anche fondato una Congregazione di missionari. E gli venne l’idea di chieder loro di venire in Spagna.
Nel 1854, D. Andres scrisse una lettera a Roma, al Superiore Generale dei Redentoristi, Padre Nicholas Mauron. In essa esponeva il suo desiderio di portare in Spagna la Congregazione fondata da sant’Alfonso. Anche se l’idea piaceva molto al P. Maurón, non aveva disponibile alcun Redentorista che parlasse spagnolo: quindi la risposta fu  una reliquia di sant’Alfonso e la promessa di rispettare questa richiesta in seguito.
Otto anni più tardi, nel 1862, approfittando dei numerosi sacerdoti andati in pellegrinaggio a Roma, D. Andrés inviò una nuova lettera al p. Maurón attraverso il suo amico Don José Pascual García. Gli ricordava la promessa e gli chiedeva se poteva mantenerla come promesso. E lo poteva, perché in Roma c’era un Redentorista che conosceva lo spagnolo, il p. Víttorio  Loyodice. Era napoletano, aveva 29 anni ed era appena tornato dalla Colombia, dove era stato due anni. Lo stesso p. Loyódice fece da interprete nel dialogo e si impegnò a partecipare al progetto della Fondazione.

3. 1863 – I tre fondatori:  Victor Loyódice e Gil Zanoni, sacerdoti; Luis Zanichelli, fratello coadiutore.
D. Andres si dispose a preparare la Fondazione, cercando di risolvere le due difficoltà più immediate: i soldi per il viaggio dei tre fondatori e la casa dove potessero vivere in comunità e predicare.
Il denaro non era un problema per il volenteroso sacerdote, che si impegnò non solo a pagare il viaggio, ma anche il loro ritorno e le spese che avevano fatto in caso di fallimento della Fondazione.
Il problema della casa e della chiesa era più difficile da risolvere, poiché nella Spagna del tempo, tutti gli ordini religiosi era stati sciolti dal 1835. D. Andrés propose ai primi Redentoristi di farsi passare per sacerdoti secolari e poi a Madrid avrebbero potuto ottenere qualche fondazione.
Nel frattempo, a Roma, si riunirono i tre fondatori: i sacerdoti Victor Loyódice e Gil Zanoni, e il fratello di Luis Zanichelli. I tre partirono da Roma verso Madrid l’8 febbraio 1863. Il 15 giunsero nella capitale della Spagna e alla stazione li accolse con un abbraccio D. Andrea, il vero padre della fondazione, che vedeva finalmente avverarsi il sogno di avere i Redentoristi in Spagna.

Pionieri Redentoristi in Spagna - L’avvio della presenza dei Redentoristi in Spagna avvenne con il pioniere P. Vittorio Loyodice (a destra nella foto), che parlava la lingua spagnola. P. Loyodice era napoletano, aveva 29 anni ed era rientrato in Italia – unico superstite – dalla Missione del Casanare (Colombia).

4. La Comunità di casa in casa
D. Andrea restò a capo della parrocchia di San Sebastiano nella capitale fino al giugno del 1863, spostando la sua dimora dalla canonica all’Ospedale degli italiani allora disabitato (attualmente il suolo ospita il Congresso dei Deputati) ospiti per quattro mesi ma bisognosi di maggior spazio. I sacerdoti redentoristi aiutavano D. Andrea nella parrocchia o nei conventi religiosi, e il fratello di Luis stava lavorava in attività quotidiane.
Ma questa vita non era molto coinvolgente per i Redentoristi, che erano desiderosi di impegnarsi subito nelle missioni e nella vita comunitaria. Inoltre, si vedeva chiaramente che erano forestieri ed avevano necessità di conoscere  meglio la lingua per poter predicare Bisognava  aspettare l’occasione propizia per trovare un luogo adatto per stabilire la prima comunità.
Il P. Loyódice pensava che vivendo fuori Madrid sarebbe stato più facile impegnarsi in missioni ed essere conosciuti. D. Andrea era amico del Vicario di Alcalá de Henares, e si offrì di aiutare i Redentoristi in tutto quello che poteva. L’11 ottobre i tre fondatori partirono da Madrid ed occuparono una casa in Alcala piuttosto ampia, il cui affitto era a carico di  D. Andrés. I sacerdoti celebravano nella vicina chiesa di Santiago, e spesso erano chiamati da D. Andrés a Madrid per aiuto. Ora, stabilitisi in Alcalá, sarebbero arrivate le missioni.

5. Le prime missioni
Insediati in casa, i sacerdoti si preparavano le prediche per le missioni in arrivo. Le aspettative erano così buone che chiesero a Roma altri due confratelli per la nuova fondazione. Siccome erano stranieri, D. Andrew chiese ad un sacerdote amico di accompagnarli, D. Atanasio Lopez.
Il 26 gennaio 1864 iniziò la prima missione dei Missionari Redentoristi in Spagna. Il villaggio evangelizzato fu Auñón (Guadalajara), di circa due mila abitanti e la missione durò undici giorni.
In questa prima campagna furono predicate sei missioni (Alocén, Berniches, Yélamos de Arriba y Yélamos de Abajo, Olivar, Budía)  e i missionari tornarono a casa il 14 aprile. Il successo di queste prime missioni fu confortante, e quando ritornarono a Alcalá arrivarono richieste di numerose missioni per l’anno successivo.
Il 30 gennaio, 1864 arrivarono i  rinforzi, i Padri Gioacchino Pasquali e Giuseppe Bivona, che si fermarono un po’ di tempo a Madrid per imparare bene lo spagnolo. Ritornarono ad Alcala sul finire della missione nella campagna, felici di vedere la comunità al completo.
L’idea di fondare una comunità stabile ronzava nella testa del P. Loyódice, e si studiarono alcuni progetti per  Oviedo, Os, Medina del Campo, Ecija e in vari luoghi a Cuenca. D. Andrés premeva per la fondazione in diocesi di Cuenca, avvalendosi di suoi buoni amici che al vescovo Miguel Paya e Rico parlarono dei Redentoristi.

6. La prima fondazione: Huete (Cuenca)
Il Vescovo Payá il 17 aprile 1864 accolse i Padri  Loyódice e Pasquali, e offrì loro di stabilirsi a San Clemente, in Fuensanta e in due monasteri di Huete. Erano tante le porte erano aperte che il P. Loyódice non sapeva cosa scegliere. Infine, in un impeto di passione napoletana, P.  Loyódice accettò, senza aspettare l’approvazione dei superiori, il Convento di Cristo in Huete. E così, contando sulla comprensione del Superiore generale e il supporto incondizionato del vescovo di Cuenca, in data 25 giugno 1864 venne fondata la prima comunità redentorista in Spagna in  Huete (Cuenca).
La vita dei Redentoristi in Spagna crescerà, ed essi costruiranno una seconda comunità a Alhama de Granada nel 1867.
Nello stesso anno giunsero in Spagna  le prime due copie autentiche dell’icona della Madonna del Perpetuo Soccorso, e furono esposte per il culto in ciascuna delle comunità. In Huete, l’arrivo dell’icona fu accompagnata dal miracolo della guarigione del bambino cieco Lucas Cañada Calle.
Il 25 giugno 1864 fu  fondata la prima comunità di Spagna a Huete (Cuenca)

7. Rivoluzione e successiva restaurazione
Ma questa storia non ebbe un lieto fine: le due fondazioni Redentoriste furono  spazzate via dalla Rivoluzione del 1868. I Redentoristi si dispersero fuori della Spagna, ad ‘eccezione di P. Victor Loyódice insieme ad altri, che si trasferì a Madrid in incognito, prima come aiuto-sacerdote nella  Cappella del Vescovo (1869-1870), e poi come cappellano delle Suore Francescane di San Pasquale (1870- 1879).
Nel 1874, l’instancabile P. Loyódice pubblicò in lingua spagnola una biografia di Sant’Alfonso, fondatore dei Redentoristi e dichiarato Dottore della Chiesa nel 1870.
Con il cambiamento della situazione politica in Spagna, c’è anche il ripristino della Congregazione, questa volta con i Redentoristi francesi e svizzeri. La prima fondazione del ritorno sarà Nava del Rey (Valladolid) nel 1879, seguita da Granada (1879), El Espino a Burgos (1879), di Villarejo Salvanés a Madrid (1879) e di Salseas nella capitale, dove si trasferirno da San Pascual il 25 dicembre 1879.
Nel 1883 viene fondata Astorga (León), si abbandona  Villarejo, e, successivamente nascono altre  tre: Pamplona (1891), Basilica Pontificia de San Miguel a Madrid (1892) e Cuenca (1895).

La Comunità di Madid nel 1904 - I redentoristi di Spagna sono cresciuti in fretta ed hanno dato vita ad altre Unità redentoriste.

8. Al giorno d’oggi
Con l’inizio del XX secolo, la fondazione dei Redentoristi in Spagna si è consolidata, ed essa contava otto comunità. Per tutto il XX secolo, il numero di Redentoristi spagnoli  cresce a tal punto che vengono fondate non solo altre comunità  in Spagna, ma vengono aperte  missioni in Messico, Colombia, Cuba, Cina, Venezuela, Perù e Costa d’Avorio.
Oggi i Redentoristi spagnoli sono distribuiti su 18 comunità in Spagna, con le missioni permanenti di Perù e Venezuela.
Il nostro carisma è l’annuncio della Buona Novella del Vangelo, soprattutto ai poveri e abbandonati. Siamo presenti nelle parrocchie e nei santuari, celebrando la fede, accompagnando la formazione di tutte le persone e cercando di essere vicini ai giovani e agli emarginati.
Il nostro team missionario, il CESPLAM,  ha percorso in lungo e largo il paese, rinnovando le comunità cristiane attraverso le missioni parrocchiali.
Inoltre continuiamo lo studio e la diffusione della teologia morale, secondo il carisma di S. Alfonso, attraverso l’Istituto Superiore di Scienze Morali.
E ci identifica l’icona della Madonna del Perpetuo Soccorso, la Madonna che ci accompagna sempre nelle nostre missioni e ci aiuta a realizzare il comandamento del Signore: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo” (Mc 16,15).

Commissione del 150 ° anniversario
(traduzione dallo spagnolo: P. Salvatore Brugnano)

Madrid 2011. In occasione della Giornata Mondiale dei Giovani tenuta a Madrid i Redentoristi di Spagna hanno ospitato la Prima Giormata Mondiala Alfonsiana. - Nella foto il P. Provinciale Pedro Lopez, il P. Generale Brehl e il Consultore Generale.

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