S. Alfonso. Ammonimento ai tiepidi

GiubileoAlfo1

360. S. Alfonso. Ammonimento ai tiepidi. 

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

360. S. Alfonso. Ammonimento ai tiepidi.

♦ L’angelo disse al Vescovo dell’Apocalisse: “Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo!” (Ap 3,15) .
♦ Lo stesso dico prima a me, e poi a qualche altro compagno mio, fratello mio dilettissimo, desidererei piuttosto che nella vostra comunità nascente fossi freddo, che avessi commesso un peccato grave; anziché fossi tepido…
♦ Perché se fossi freddo, ci sarebbe più speranza della tua emendazione, della tua salute. Ma essendo tepido, facendo quei difetti volontari, parlando volontariamente in tempo di silenzio, non facendo con prontezza l’ubbidienza, risentendoti ad ogni disprezzo, sfuggendo di essere comandato, cercando solo sollievi, distraendoti volontariamente nell’orazione, ho una grande paura che difficilmente ti emenderai, ed in conseguenza ne verrà che Dio ti vomiterà dalla sua grazia, permettendo le tue cadute gravi ed ancora ti caccerà dalla Congregazione.
♦ Ditemi: Si può bere acqua, quando è tepida? No’! Se è fredda si beve, se è calda ancora, ma se è mescolata acqua fredda ed acqua calda, non è possibile. Ora essendo tu acqua tepida, non altro ti puoi aspettare…
Nella nostra Congregazione vi sono i tepidi e vi sono i fervorosi. Però sono in maggior numero i tepidi che i fervorosi. Voi di qual numero volete essere? Pensate: a che siete venuti a fare in Congregazione?…

(S. Alfonso, Sentimenti di Monsignore, 87)
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“Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo!” (Ap 3,15) . Voi come volete essere? Pensate: a che siete venuti a fare in Congregazione?…”