S. Alfonso. Le elemosine segrete

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269. S. Alfonso.  Le elemosine segrete.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

269. S. Alfonso.  Le elemosine segrete.

♦ Le elemosine segrete facevano il forte della carità di Alfonso. Egli soleva dire: “Chi è Vescovo, , deve aver in mira questi poveri vergognosi, perché questi non aspettano altro sollievo da alcuno, e questi sono i veri poveri raccomandati da Gesù-Cristo.”

♦ Ritrovandosi un giorno con Monsignor Bergamo, Vescovo di Gaeta, e Monsignor Tosti, Vescovo di Fondi, perché suoi penitenti, richiese loro come si regolassero intorno alla elemosina.
Rispose Monsignor Bergamo: “In quanto a questo, mi pare di non mancare, ed è noto a tutti, grazie a Dio, che quanti vengono, tutti ricevono in abbondanza la elemosina.”
Riprese Alfonso: “Per quanto mi pare, voi sapete fare il Parroco e non il Vescovo. Voi leggendo il Vangelo, non l’intendete in pratica. La mano sinistra del Vescovo non deve sapere quello che fa la destra. Vi raccomando le elemosine segrete; queste vi raccomando: le vedove, le famiglie bisognose, i poveri segreti. Bisogna soccorrere ognuno, ma questi ci debbono premere più di ogni altro”.

♦ Sopra tutto si vedeva prodigo ove, a motivo di povertà, vi potesse essere scandalo ed offesa di Dio. Attesta il Sacerdote D. Custode Troisi che essendo andato come Economo nella Parrocchia di Talanico, ritrovò che tanti e tanti, per impotenza, tenevano figli e figlie, anche non piccoli, nel medesimo letto. Alfonso avendo inteso questo disordine, non mancò subito somministrare quanto bisognava per provvederli di letto. E quante volte gli esponeva simili bisogni, altrettante volte riscuoteva abbondantissima elemosina.

  • Testimonia il Primicerio Carfora che, avendo inteso che una povera vecchia teneva sei figli maschi e femmine, ma grandetti, in un medesimo letto, inorridì. Ed esclamò: “Gesù. Presto, chiamate il Fratello Francescantonio”. E diede ordine nell’istante che subito si fosse provveduta di quanto bisognava.
  • Bastava che un Parroco o altro Sacerdote gli scrivesse che qualche capo di famiglia tenesse, a motivo di povertà, i figli nel proprio letto, che in risposta vi era provvidenza per i sacconi e per ogni altro bisognevole.
  • Tutti i Parroci attestavano che se si vedeva qualche donna in pericolo per la sua povertà, o qualche vedova, o taluna malamente maritata, appena gli si rappresentava il bisogno, si vedeva soccorsa per vitto e vestito.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 66)  Leggi tutto nell’originale.

“Vi raccomando le elemosine segrete: le vedove, le famiglie bisognose, i poveri segreti. Bisogna soccorrere ognuno, ma questi ci debbono premere più di ogni altro”.