Settembre 3 Mortificazione

3 settembre
La mortificazione esterna attacca i sensi per ridurli sotto il dominio dello spirito; la vista con la modestia, l’udito con certe privazioni; il tatto con le delicatezze della castità, con le penitenze, con un lavoro assiduo, con la gioiosa accettazione della malattia e con l’amore di una vita povera, dura, crocifissa. (P. Desurmont in George,  Vita del P. Achille Desurmont ed. Parigi 1924, livre cinquème, chap. II, n. 9).

  • Stabilitosi ai “Cinesi”, Alfonso profittò della sua libertà per darsi alla mortificazione con l’austerità di un S. Pietro d’Alcantara. La regola passava loro a desinare del lesso e dei legumi, ma la carne vi si mangiava di rado per mancanza di mezzi, o quando compariva a tavola, erano poveri avanzi mezzo andati male e comprati per pochi centesimi. Spesso anche dovevano contentarsi di un brodo di rape cole nell’orto o d legumi o di qualche radice.
    Alfonso quantunque allevato in mezzo ad ogni delicatezza rendeva peggiore questo misero pasto mescolandovi alcune erbe amare, mangiando quasi sempre in ginocchio o seduto sulla nuda terra, come un povero peccatore, indegno del pezzo di pane nero che gli era concesso.
    Alla forzata mortificazione della gola aggiungeva i cilizi e le discipline spesso a sangue e mille altri modi con cui si studiava di crocifiggere il suo corpo, con lo studiare sempre in piedi e il mettersi nelle scarpe delle pietruzze,che lo tormentavano incessantemente e alla fine della giornata si sdraiava su di un asse o per terra, come Gesù Cristo che non aveva nemmeno una pietra dove posare il capo.

Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987. 

Dal Calendario storico C.Ss.R.

  • 3 settembre 1764 = Inizia a Pagani il II Capitolo Generale. S. Alfonso vi rimase soltanto nei primi giorni. Il Capitolo durò sei settimane e vi parteciparono 20 vocali. 
Napoli, Chiesa dei “Cinesi, dove il P. Matteo Ripa aveva fondato l’Istituto della Sacra Famiglia. S. Alfonso vi aderì con ardore fino alla sua chiamata per gli abbandonati (Foto Marrazzo)
Napoli - Stemma dell'Istituto della Sacra Famiglia (dei Cinesi) nell'atrio d'ingresso dell'antico edificio, ora ospedale Regina Elena. (Foto Marrazzo).

  

Napoli, chiesa dei "Cinesi" - Stemma dell'Istituto della Sacra Famiglia sul portico dell'entra laterale (Foto Marrazzo).

 

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