Settembre 6 Mortificazione

6 settembre
Per non eccedere nel cibo basterà riflettere che, per quanta biada si possa dare al cavallo, questi «levabit contra me, calcaneum suum», e farà tutto quello che potrà, per darmi la morte. In tempo di malattie bisogna soprattutto mortificare e combattere vigorosamente la passione della gola. Tutte le altre si affievoliscono col tempo, ma questa prende sempre maggior forza e vigore, e quanto più il corpo pende verso la propria rovina tanto più quella rafforza e moltiplica i suoi assalti. (P. Antonio Tannoia in Dumortier, Vita del P. Tannoia, Ed. Nicola De Arcengelis, Casalbordino 1933Cap. 20).

    • Un giorno in tempo di ricreazione furono portate delle mele. Chi presiedeva conoscendo che per il Venerabile Domenico Blasucci ci voleva un’ubbidienza, a lui rivolto disse: Fratello Blasucci, prendete pure voi una mela. Egli ne prese una, la quale al di fuori appariva buona ma al di dentro riuscì pessima ed amarissima. Non si scompose. Imperturbato la mangia lo stesso e tutta. Gli era vicino lo studente Pacifico, al quale nulla era sfuggito. Volle perciò assaggiare il torsolo buttato, per vedere fino a qual punto la mela era mangiabile. Ma che? non lo potè affatto, tanto era amaro, per cui la lasciò; se non fosse stato sollecitato a buttarlo di bocca avrebbe vomitato quanto aveva nello stomaco.

Visita il sito del Venerabile Domenico Blasucci

  • Stando il P. Cesare Sportelli in Ischia nel 1749 per i bagni e trovandosi sfornito di forze, fratello Romualdo gli fece una mattina una piccola orzata di latte; il Padre la pigliò ma trovandoci soverchio gusto al palato, la tenne per qualche tempo in bocca e poi la buttò in terra. Il fratello gli disse: «Ah Padre che hai fatto! questo è stato contro la povertà». Allora rispose P. Cesare: «La povertà la posso esercitare sempre e la mortificazione no; giacché Dio me ne dà l’occasione me ne voglio avvalere, perché se passava questo tempo non potevo più mortificarmi, ma la povertà la posso praticare sempre».

Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987

Il venerabile P. Cesare Sportelli (1701-1750), anima eroica con decisa convinzione di essere un pioniere nella cammino dell'Istituto redentorista. (Particolare della vetrata nella Basilica S. Alfonso, Pagani - Foto Raccolta Marrazzo).

Dal Calendario storico C.Ss.R.

  • 6 settembre 1853 = Pio IX divide la Congregazione in due regioni: quella di Napoli e la Transalpina. Questa divisione durerà 16 anni.
La diffusione dell'Istituto redentorista in Europa, e poi in America, ha richiesto un cambiamento delle strutture di governo, ma dovunque lo spirito e lo stile è stato quello dei primi redentoristi. (Stemma dell'Istituto dipinto da fr. Max.Schmalzl - Foto Raccolta Marrazzo).

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