Tipaldi Antonio redentorista

P. Antonio Tipaldi (1872-1927) – Italia.

P. Antonio Tipaldi (1872-1927)

Nacque a Pagani il 22 maggio 1872. Professò il 21 Novembre 1887. Ascese al Sacerdozio il 16 dicembre 1894.

Dalla terra prediletta da S. Alfonso, e in cui riposano le sue sacre Reliquie trasse un amore straordinario al Santo, per cui in giovanissima età entrò nella nostra Congregazione del SS. Redentore, vestendo l’abito dell’Istituto.

Trascorso il noviziato in modo edificantissimo, fu ben volentieri dai Superiori ammesso alla professione religiosa di appena anni sedici.

Con fervore straordinario riprese gli studi, ed intelligentissimo qual’era, profittò assai, specie nella Letteratura italiana e nella poesia, da riuscire con rara competenza e versatilità.

I suoi compagni ne conoscevano la capacità, ed in tutte le occasioni di accademia, od onoranze, che sono solite farsi in occasione della venuta del Rev.mo P. Generale, o di esami, il giovane Tipaldi era colui che doveva sostenere il maggior peso.

Dopo un corso brillantissimo di studi di filosofia, fatto sotto quel campione di sapere che fu il P. De Marco, ascese al sacerdozio, e fu subito destinato all’insegnamento della Letteratura ai nostri giovani Studenti; ma dopo poco, avendone i Superiori Maggiori apprezzato la sua attività audace, lo crearono di appena anni 27, Superiore del Collegio di Lettere.

Attivo, intelligente, sprezzatore degli ostacoli, diede grandissimo impulso a quella Casa, e fu allora che avendo il Sommo Pontefice Pio X elevato agli onori degli Altari il nostro S. Gerardo, volle, nonostante le ristrettezze della Casa, elevare a Lui la bellissima Cappella, forse una delle più belle che gli siano state erette, celebrandone la festa con rara sontuosità.

Fu mandato poi a Materdomini; ed avendo io rinunziato all’ufficio di Ministro, essendo incompatibile con quello di Segretario del Santuario, occupò P. Tipaldi detta carica. E dopo la mia partenza per le Missioni in Calabria assunse anche l’incarico di fare da Segretario, nonché Direttore del periodico «S. Gerardo», giacché, essendo abbastanza sordo non poteva occuparsi per le Confessioni nel Santuario.

È impossibile narrare quello che egli abbia fatto per lo sviluppo del culto del nostro Santo; pareva che non vivesse che per questo: sempre intraprendente, sempre impaziente che l’idea luminosa che gli si era affacciata al pensiero diventasse subito realtà.

Il suo ardore infaticabile trovò largo campo particolarmente nel periodo della Guerra, in cui, sprovvisto il Santuario di soggetti, come la Tipografia di operai, chiamati alle armi, dovette quasi da solo in tipografia compiere tutto da Direttore e da operaio.

Quando nel 1921, assestate alquanto le conseguenze della Guerra, il ritmo del Santuario poté avere più largo respiro, il P. Tipaldi fornì al nuovo Rettore e Direttore P. Gaetano Damiani tutto il tesoro della sua esperienza e del suo fervore.

Incitava con l’esempio, con la parola, e spesso con la mano. Quando i lavori della Chiesa, iniziatisi nel 1913 e poi interrotti per il sopravvenire della Guerra, furono rioresi con grande slancio ed energia dal Rettore Cianciulli, il P. Tipaldi ne propagandò il pensiero e si assunse il non lieve peso di raccogliere l’ingente somma necessaria, per cui in soli tre anni fu elevata la intera fabbrica.

Quando la Tipografia assunse grande sviluppo sotto P. Damiani, fu lui che lo incitò a nuovi importanti acquisti di materiale tipografico.

Non solo la fabbrica e la Tipografia furono da lui sussidiate, ma anche la Fanfara del Santuario, e la Cappellina e Stanzetta dove morì S. Gerardo.

Negli ultimi mesi, un po’ accasciato da lieve congestione cerebrale, fu esonerato dai Superiori da varie sue occupazioni e cominciò ad avere più tempo disponibile: lo si vedeva consumarlo nella preghiera o nella lettura delle opere dei Santi Padri, non senza avere un certo presagio della sua prossima morte, che pur troppo venne.

Il 16 ottobre 1927 P. Tipaldi prese parte alla Festa di S. Gerardo, e nulla di anormale vi era in lui. Nei giorni successivi 17, 18 e 19 egli stava discretamente bene, celebrò la S. Messa e prese parte a tutti gli esercizi della Comunità fino a mercoledì sera.

La mattina seguente, giovedì, 20 ottobre, non vedendolo scendere all’ora solita per celebrare la S. Messa, il Fratello Sagrestano andò a chiamarlo, ma trovò il caro Padre che respirava affannosamente. Ne fu dato avviso al P. Rettore e agli altri Padri che corsero costernati dal più grande dolore. Il caro Padre giaceva colpito da grave congestione cerebrale. Gli fu amministrato l’Olio Santo e fu chiamato di urgenza il Medico, il quale dichiarò il caso disperato.

Fu una prolungata agonia tutta la giornata di giovedì. La Comunità, raccolta intorno al letto del moribondo, pianse e pregò ininterrottamente. La sera alle ore 20,15 l’anima benedetta volò al Cielo.

Altro profilo

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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. Salvatore Schiavone –
vol.3 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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Ritratto fotografico di P. Antonio Tipaldi, originario di Pagani. Versato nella lingua latina e in Letteratura, insegnò ai giovani redentorista. Fu promotore della devozione a San Gerardo sia a Lettere (NA) che a Materdomini, allestendo una bella tipografia. Morì tra il rimpianto di tutti nel 1927 a 55 anni.
Ritratto fotografico di P. Antonio Tipaldi, originario di Pagani. Versato nella lingua latina e in Letteratura, insegnò ai giovani redentorista. Fu promotore della devozione a San Gerardo sia a Lettere (NA) che a Materdomini, allestendo una bella tipografia. Morì tra il rimpianto di tutti nel 1927 a 55 anni.

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