Vangelo e riflessione 22a Domenica_ TOC16


L’annuncio della Parola oggi

            • 1. Vangelo e riflessione della 22a Domenica TOC_2016: “Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”.
            • 2. Videoriflessione Padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade  – Gloria.TV.
            • 3. Da “I Promessi Sposi”, La conversione dell’Innnominato – da Gloria.TV.
            • 4a. Amatrice (Rieti) – Il paese com’era prima – da Gloria.TV.
            • 4b. Islam, l’Ayatollah di Qom e il re del Marocco condannano il fanatismo jihadista – da Gloria.TV.
            • 5. Suor Serena racconta Madre Teresa di Calcutta – da Gloria.TV.
      • 6. CSSR – Missione popolare Redentorista a Cetara – da YouTube.
      • 7. Dalle opere di S. Alfonso – Cercare l’umiltà.

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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).

1. Vangelo della domenica –  (Lc 14,1.7-14).
“Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”.

Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

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Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.

2. Video-riflessione di Padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade – di Koinonia (dur.06:26) – Gloria.TV.

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3. Da “I Promessi Sposi”, La conversione dell’Innnominato di gioiafelice (dur. 09:36) – da Gloria.TV.

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4a. Amatrice (Rieti) – Il paese com’era prima del terremoto 24 agosto 2016  di Adelita (dur. 02:19) – da Gloria.TV. 

4b. Islam, l’Ayatollah di Qom e il re del Marocco condannano il fanatismo jihadista di gioiafelice (02:11) – da Gloria.TV.

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5.  Suor Serena racconta Madre Teresa di Calcutta  di gioiafelice (dur. 17:22) – da Gloria.TV.

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6. Missione popolare Redentorista a Cetara (SA) di mafaldaissima (dur. 7,15) – da YouTube.

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7. Dalle opere di S. Alfonso – Cercare l’umiltà.

♦ Santa Teresa fu talmente umile che trattava sempre con il Signore come se fosse stata una sposa ingrata e traditrice, benché il Signore la trattasse come sua sposa diletta. Nonostante i favori che Gesù le faceva e le lodi degli uomini, non arrivò mai a persuadersi di essere buona.
Anche quando Dio stesso la rassicurava che i suoi non erano inganni, ma favori del suo amore, sicché mentre li riceveva non poteva dubitare che non venissero da Dio, ciò nonostante il concetto che lei aveva di sé era così basso che temeva sempre di essere ingannata, non potendosi convincere che Dio favorisse tanto un’anima indegna, quale lei si riteneva.
♦ Un giorno, mentre Santa Teresa andava alla fondazione di Burgos, un religioso le riferì la fama che correva della sua santità. Lei gli rispose: “Della mia vita si sono dette tre cose: che da fanciulla io ero di indole buona e che ero discreta. Ora alcuni dicono che sono santa. Le prime due cose un giorno le credetti, e mi sono confessata per aver creduto a questa vanità. Ma circa la terza non mi sono mai ingannata fino al punto da arrivare a crederla”.
♦ Tutti desiderano essere umili, ma pochi sopportano di essere umiliati. L’umiltà è godere di tutto ciò che c’induce a disprezzare noi stessi. Questo significa l’umiltà di cuore che ci insegnò Gesù: ritenerci quello che effettivamente siamo e desiderare che anche gli altri ci ritengano e trattino per quello che siamo.
Umilissimo mio Gesù che, per insegnarmi a sopportare i disprezzi e per rendermeli dolci e amabili, volesti essere il più disprezzato e umiliato degli uomini, guarisci con la pienezza della tua misericordia l’assurda vanità del mio cuore.
Mio Signore, tu innocente soffristi tanti disonori per me, ed io non ho saputo soffrire per te qualche piccolo disprezzo!  Amato mio Redentore, per l’avvenire non voglio più essere così. Desidero essere umiliato e disprezzato come te.

(S.Alfonso, irtù e pregi di S. Teresa Consid. V – passim).
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Il vescovo di Ascoli, monsignor Giovanni D'Ercole ha presieduto la celebrate dei solenni funerali per le vittime del terremo. "Quando penso al terremoto mi viene in mente l'aratro che spacca la terra, dissoda, ma sotto il solco che lascia rinasce la vita. Ecco, sotto le macerie c'è qualcosa che dice a noi che le nostre campane torneranno a suonare".
Ascoli Piceno, 27 agosto 2016 il vescovo monsignor Giovanni D’Ercole ha presieduto la celebrazione dei solenni funerali per le vittime del terremoto (versante abruzzese): “Quando penso al terremoto mi viene in mente l’aratro che spacca la terra, dissoda, ma sotto il solco che lascia rinasce la vita. Ecco, sotto le macerie c’è qualcosa che dice a noi che le nostre campane torneranno a suonare”.