Vangelo e riflessione 25a Domenica_TOC16

L’annuncio della Parola oggi

            • 1. Vangelo e riflessione della 25a Domenica TOC_2016: “Non potete servire Dio e la ricchezza”.
            • 2. Videoriflessione Padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade  – Gloria.TV.
            • 3. “Dare la parola di Dio ai giovani” – da Gloria.TV.
            • 4a. Papa Francesco: Santa Messa per la comunità di Rouen per P. Hamel – da Gloria.TV.
            • 4b. Papa Francesco: non siamo orfani, la Madre ci protegge – da Gloria.TV.
            • 5. Madre Teresa – film in cartoni animati – da Gloria.TV.
      • 6. CSSR – Tropea, chiesa del Gesù: Piccolo Concerto di canti religiosi di tradizione alfonsiana – da YouTube.
      • 7. Dalle opere di S. Alfonso – Vanità del mondo.

_________

“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).

1. Vangelo della domenica –  (Lc 16,1-13).
“Non potete servire Dio e la ricchezza”.

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

________VIDEO_______
Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.

2. Video-riflessione di Padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade – Lc 16,1-13 di Koinonia (dur. 05:28) – Gloria.TV.

___________________

3. “Dare la parola di Dio ai giovani”: il congresso di ABS di Franciscan Multimedia Center (dur. 03:14) – da Gloria.TV.

_________________

4a. Papa Francesco: Santa Messa per la comunità di Rouen per P. Hamel di  nazarenolanciotti (dur. 15:50) – da Gloria.TV. 

4b. Papa Francesco: non siamo orfani, la Madre ci protegge di Viva il Papa (dur. 01:48) – da Gloria.TV.

 _________________

5. Madre Teresa – film in cartoni animati di Irapuato (dur. 01:33:13) – da Gloria.TV.

_________________

6. CSSR – Tropea, chiesa del Gesù: Piccolo Concerto di canti religiosi di tradizione alfonsiana (dur. 49,58) – da YouTube.

_________________

7. Dalle opere di S. Alfonso – Vanità del mondo.

♦ Una volta un antico filosofo di nome Aristippo, mentre faceva una viaggio per mare, la nave naufragò ed egli perse i suoi effetti personali. Ma quando giunse a riva, essendo egli molto noto per la sua scienza, gli abitanti del luogo gli fornirono quanto aveva perduto.
In seguito egli, scrivendo agli amici della sua città, li esortò a munirsi solamente quei beni che non si possono perdere neppure con un naufragio.
♦ I nostri parenti e amici, che ora vivono nell’eternità, ci mandano a dire la stessa cosa: che in questa vita attendiamo a procurarci soltanto quei beni che non si perdono neppure con la morte. Il giorno della morte è chiamato giorno di perdizione (Dt 32,35), proprio perché in tal giorno si perdono tutti i beni di questa terra, gli onori, le ricchezze, i piaceri.
Per questo sant’Ambrogio scrive che i beni terreni non possiamo chiamarli nostri, perché non possiamo portarli con noi nell’altro mondo, dove ci accompagnano soltanto le virtù.
“Che serve dunque, dice Gesù, guadagnare il mondo intero, se poi in morte, perdendo l’anima, perderemo tutto? (cf. Mt 16,26).
Vanità delle vanità (Qo 1,2): così Salomone definì tutti i beni di questo mondo, dopo aver provato ogni piacere della terra, come ammise egli stesso: Non ho negato ai miei occhi nulla di ciò che bramavano (Qo 2,10). E’ una cosa incomprensibile: i santi tremavano pensando all’importanza della salvezza eterna, mentre i peccatori stanno andando verso la perdizione, eppure dormono, scherzano e ridono!
(S. Alfonso, Apparecchio alla morte, XIII, 1)
Un link all’originale.

Sulla scia del primo grande incontro storico, presieduto da Giovanni Paolo II 30 anni fa, in questi giorni la comunità di Sant’Egidio, le famiglie francescane e la chiesa di Assisi si fanno portavoce della parola di Papa Francesco: una risposta di pace ad una «silenziosa» terza guerra mondiale.
Sulla scia del primo grande incontro storico, presieduto da Giovanni Paolo II 30 anni fa, in questi giorni la comunità di Sant’Egidio, le famiglie francescane e la chiesa di Assisi si fanno portavoce della parola di Papa Francesco: una risposta di pace ad una «silenziosa» terza guerra mondiale.