Partendo dal mondo (a Gesù nel visitarlo sugli Altari) Partendo dal Mondo l’Amante Pastore, che volle dell’Alme morir per amore, le Agnelle sue amate, col sangue comprate non volle poi sole nel Mondo lasciar. Priachè nel suo Regno facess’Egli noi felici ed eterni compagni già suoi, l’immenso suo Amore con troppo stupore compagno di noi lo fece quaggiù. Non volle che in Terra un core che l’ama penasse in trovare lontano chi brama: si fec’Egli stesso a tutti dappresso, per farsi da tutti vicino trovar. Colà sull’Altare sta chiuso il Diletto, e tutto sta pieno di fuoco e d’affetto, per sempre infiammare quei cori, che amare anelan davvero il loro Signor. gli strali che manda, le fiamme che accende quel Pane celeste, chi ‘l prova l’intende. Un cor dall’Altare non può non tornare ferito ed ardente, se freddo ci andò. O Anime amanti, parlate e voi dite le fiamme beate, le dolci ferite, che ognora provate qualor v’accostate laddove v’attende il vostro Gesù. O Re del mio core, o Cibo Divino, potessi qui ‘n Terra star sempre vicino a Te mio Signore, che già per mio amore nascosto qui ‘n Terra stai sempre per me. Io spero, Amor mio, nel Cielo beato vederti ed amarti un giorno svelato; ma in tanto che vivo, non voglio esser privo tua dolce Presenza di sempre goder.