Storia
della devozione
alla
Madonna del Perpetuo Soccorso

4. Da S. Matteo a S. Maria in Posterula

 La vedova fece tutto come aveva ordinato la Vergine. Corse dai Padri Agostiniani, che officiavano la chiesa di S. Matteo, narrò tra il pianto quanto era accaduto in casa sua e consegnò loro la prodigiosa immagine, perché la esponessero al culto dei fedeli.

 Era un mercoledì santo, il 27 marzo 1499, quando la preziosa effigie venuta da Creta fu portata processionalmente nel nuovo santuario di S. Matteo. I muti e solitari sentieri del colle Esquilino risonarono, quel giorno, dei canti sacri e delle acclamazioni del clero e del popolo che accompagnavano la santa Icone che, finalmente, andava a troneggiare sull’altare di quella chiesa da Lei stessa prescelta.

 

Così, dopo tante e fortunose ma provvidenziali vicende, Maria, sotto il nuovo titolo di Madre del Perpetuo Soccorso, riacquistava in Roma quel culto pubblico che aveva perduto in Creta.

Il nuovo trono della Vergine Soccorritrice, benché non fosse di facile accesso, divenne in breve centro di attrazione di tutte le anime bisognose del materno soccorso di Maria. Furono tre secoli, dal 1499 al 1799, d’intensissimo culto mariano e di meravigliosi trionfi, segnati da innumerevoli e incomparabili prodigi mai veduti prima!...

 

Ma se era scritto nei decreti di Dio che Maria doveva avere nella Città eterna la sua gloriosa sede, era pure scritto che Ella non rimanesse immune dalle implacate insidie di satana, suo antico e acerrimo avversario.

 

Ed ecco, sul cominciare del secolo XIX, invasa la Città dalle truppe di Napoleone e da essa cacciato il Vicario di Cristo Pio VII... Fra le tante devastazioni compiute dall’usurpatore, fu distrutta sventuratamente anche la chiesa di S.Matteo con l’annesso convento degli Agostiniani. I pii religiosi ripararono prima nel vicino monastero di S.Eusebio, portandovi la celebre immagine, e poi, dopo 20 anni, nel 1819, passarono al convento di S.Maria in Posterula, dove anche portarono la prodigiosa Icone, che esposero sull’altare della cappella privata.

 

Seguì un lungo periodo di oscurità, durante il quale il ricordo della gloriosa immagine quasi si spense tra il popolo... Anche tra gli stessi religiosi se ne affievolì la memoria, poiché i vecchi Agostiniani di S. Matteo, essendo in maggioranza irlandesi, dopo la distruzione della loro chiesa, tornarono quasi tutti in patria.

 

Così la veneranda immagine rimase senza culto speciale, quasi abbandonata... Una lunga e fredda eclissi di ben 67 anni!...

Ancora una volta, il genio del male tentava di distruggere il culto tanto benefico e glorioso della Vergine del Perpetuo Soccorso!... Ma ancora una volta, Maria ritornerà a trionfare e ad essere onorata più di prima sul suo prediletto Esquilino, in un’altra chiesa più bella, più grande, più splendida, tra S.Giovanni in Laterano e S. Maria Maggiore, donde la voce dei suoi nuovi prodigi avrebbe trovato un’eco fedele non solo in Roma e dintorni, ma in tutto il mondo cattolico, mediante la voce di nuovi Religiosi, fondati di fresco da uno dei suoi più grandi devoti, S. Alfonso de Liguori, che avrebbero diffuso dovunque, in ogni terra e sotto ogni cielo, il nome glorioso di “Madre del Perpetuo Soccorso”...

 

Di questo ultimo definitivo trionfo tutti ignoravano persino la possibilità, ma Lei, la Madre del Perpetuo Soccorso, no!... E già, dal suo nascondiglio di S. Maria in Posterula, approntava ogni cosa per il grande avvenimento...  

 

.P. Alfonso Barba