5. Vanità di vanità Vanità del mondo Il testo, di autore sconosciuto, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi ed è passato dalla tradizione missionaria itinerante alla pratica cristiana. Vanità di vanità, ogni cosa è vanità, tutto il mondo, e quant’ egli ha ogni cosa è vanità. Se vivessi per mill’anni senza pene, e senza affanni, alla fine, che sarà? ogni cosa è vanità. Se del mondo i favor suoi t’innalzasser dove vuoi, alla morte, che sarà? ogni cosa è vanità. Se tu avessi più soldati, che non ebbe Serse armati, alla morte, che sarà? ogni cosa è vanità. Dunque a Dio rivolgi il core, dona a lui tutto l’amore, questo noi non mancherà, tutto il resto è vanità. (Fonte del testo: CIA – p. 259) 6. Peccati non più Risoluzioni e propositi Il testo, di autore sconosciuto, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi ed è passato dalla tradizione missionaria itinerante alla pratica cristiana. Peccati non più con questi di nuovo dai morte a Gesù: peccati non più. Bestemmie non più: son tanti coltelli al cuor di Gesù: bestemmie non più. Spergiuri non più: ché troppo feriscon l’onor di Gesù: spergiuri non più. Amori non più: gli amori dal core ti tolgon Gesù: amori non più. I balli non più: calpesti ballando l’ amabil Gesù: i balli non più. Sparlare non più: sparlando tu sputi in faccia a Gesù: sparlare non più. Imprecare non più: imiti l’ inferno, fai pianger Gesù: imprecare non più. Vendette non più: se pure, il perdono vogliam da Gesù: vendette non più. Rancori non più: se un solo non ami, non ami Gesù: rancori non più. I furti non più: per poco guadagno non vender Gesù: i furti non più. Nè scandali più: ché l’ anime occidon Sì care a Gesù: nè scandali più. Peccati non più, mio bene Gesù, peccati non più. (Fonte del testo: CIA – p. 294)