39. Stava Maria dolente Parafrasi dello Stabat Mater L’autore del testo, da molti ritenuto sconosciuto, è Evasio Leone; sarà messo in musica da Lotti. La canzoncina è passata nella tradizione redentorista. Stava Maria dolente, senza respiro e voce, mentre pendeva in croce del mondo il Redentor. E nel fatale istante crudo materno affetto le trafiggeva il petto, le lacerava il cor. Qual di quell’alma bella fosse lo strazio indegno, no, che l’umano ingegno immaginar non può. Veder un figlio... un Dio.., che palpita... che muore... Sì barbaro dolore qual madre mai provò? Alla funerea scena chi tiene il pianto a freno ha un cuor di tigre in seno, o cor in sen non ha. Chi può mirare in tante pene una madre, un figlio, e non bagnare il ciglio, e non sentir pietà? Per cancellare i falli d’un popol empio, ingrato, vide Gesù piagato languire e spasimar. Vide fra crudi spasimi il Figlio suo diletto chinar la fronte al petto, e l’anima spirar. O dolce Madre e pura, fonte di santo amore, parte del tuo dolore fa che mi scenda in cor. Fa che il pensier profano sdegnosamente io sprezzi, che a sospirar m’avvezzi sol di celeste ardor. Le barbare ferite, prezzo del mio delitto, dal Figlio tuo trafitto passino, o Madre, in me. A me dovuti sono gli strazi ch’ei soffrí; deh! fa che possa anch’io piangere almen con te. Teco ai strugga in lagrime quest’anima gemente: e se non fu innocente terga il suo fallo almen. Teco alla croce accanto star, cara Madre, io voglio compagno a quel cordoglio, che ti trafisse il sen. Ahi tu, che delle Vergini Regina in Ciel t’assidi, ah tu propizia arridi ai voti del mio cor! Del buon Gesù spirante sul fero tronco esangue, la croce, il fiele, il sangue fa ch’io rammenti ognor. Del Salvator rinnova in me lo scempio atroce: il sangue, il fiel, la croce, tutto provar mi fa. Ma nell’estremo giorno quand’Ei verrà sdegnato, rendalo a me placato, Maria, la tua pietà. Gesù, che nulla nieghi a chi tua Madre implora, del mio morir nell’ora non mi negar mercé. E quando sia disciolto dal suo corporeo velo, fa che il mio spirto in cielo voli a regnar con Te. (Fonte del testo: Evasio Leone in “Pio esercizio”)