64. Ferma in seno ho la speranza In onore di S. Giuseppe. Canzoncina (testo) del P. Gaspare Caione, redentorista: tramandata dalla tradizione redentorista, è rimasta sconosciuta ai più. Ferma in seno ho la speranza di trovarmi un giorno in cielo a goder senz’ altro velo la divina amabiltà. Non vi sia chi mi condanni di arroganza, o folle ardire, senza pria da me sentire in chi fondo il mio sperar. Il cammin che va alle stelle so, che spiace al senso frale; né lo calca alcun mortale senza gemiti, e dolor. Il sentier del paradiso io lo so, ch’è troppo angusto; ma mi regge un braccio augusto che la via spianar mi sa. Ho con me del gran Davidde il più illustre discendente, sì famoso, ed eminente, in giustizia, e santità. Ho con me lo sposo amato della Vergin la più pura, nel cui sen della natura il Signor s’inviscerò. Ho con me chi fu ministro dell’ altissimo mistero, per cui venne al mondo intero il suo gran riparator. Ho con me del Verbo in carne il purissimo custode, che di giusto ebbe la lode dall’ eterna verità. . Ho con me, ciascun s’inchini riverente al suo gran nome, ho Giuseppe: o quanto, o come ho ragion di confidar! Ho Giuseppe, a cui fatt’uomo ubbidì l’ istesso Dio; che temer dunque poss’io, che non m’abbia a consolar? Se chi fece a lui ricorso non restò giammai confuso, io che l’ amo, io sol deluso del suo amor restar dovrò? Se ciò fosse, un sommo torto ei farebbe al suo bel core, un eterno lodatore toglierebbe al suo Signor. Si dirla, che quel Giuseppe, che salvò tante alme, e tante, un suo servo, un fido amante crudelmente, abbandonò. Santo mio, chi vuol lo dica: io dirò senza ritegno, che un tuo servo, ancorché indegno, quando vuoi, tu puoi salvar. Questo io son, ma ravveduto d’ogni mal da me commesso; questo io son, ma porto impresso il tuo nome in mezzo al cor. E perciò sia tuo l’ impegno di salvar chi tanto t’ama, e con te sospira, e brama posseder l’ Eterno ben. (Fonte del testo: CIA - pag. 222)