Il Santissimo Redentore 7

Riflessioni e preghiere per la Novena – 7

Il Santissimo Redentore

(Momento di preghiera e di riflessione)

Dio non ha risparmiato il suo unico Figlio: lo ha dato alla morte per salvare tutti noi.  – Gesù Cristo ci ha amato, e ci ha lavato da ogni colpa nel suo sangue.  – Adoriamo la tua croce, Signore, acclamiamo la tua risurrezione: da questo albero di vita la gioia è venuta nel mondo.
Lettura (dalla Pratica di amare Gesù Cristo, cap. 3)
I grandi meriti di Cristo

Se poi per i nostri grandi limiti temiamo di cadere sotto l’incalzare della tentazione, ascoltiamo il suggerimento che ci viene dalla Parola di Dio: «Corriamo decisamente la corsa che Dio ci propone, ma temiamo lo sguardo fisso in Gesù, che non ha tenuto conto della morte vergognosa in croce, perché pensava alla gioia riservata in cambio di quella sofferenza» (Eb 12,1-2).
In passato abbiamo peccato perché dimentichi delle sofferenze del nostro Redentore. Ora, davanti a noi sta chi ha patito per noi ed è pronto a soccorrerci. Perché temere? Ci fa coraggio s. Teresa. «Io non capisco certe paure: demonio, demonio! Mentre possiamo dire Dio, Dio e farlo tremare! Tutte le nostre preoccupazioni servono a ben poco se non poniamo in Dio tutta la nostra fiducia».

Mistero di speranza e di amore sono per noi la Passione di Cristo e l’eucaristia e mai potremmo crederlo se la fede non ce lo garantisse. Un Dio onnipotente si fa uomo, sparge tutto il suo sangue morendo su una croce, e perché? per ripagare i  nostri peccati e salvarci. Non solo. Per unirsi tutto a noi ci dona il suo corpo sacrificato sulla croce… Basterebbe questo per consumare d’amore il nostro cuore!
Nessun peccatore, quindi, dissoluto che sia, se veramente pentito, potrà dubitare dell’amore di Dio, sempre ricco di misericordia e pronto al perdono. «Come può negarmi la grazia necessaria alla salvezza – ci conforta   s. Bonaventura – chi  tanto  ha  fatto  e  sofferto  per  salvarmi?».
«Accostiamoci, dunque, con piena fiducia al trono della grazia per ricevere  misericordia  e grazia, per essere aiutati nel momento opportuno» (Eb 4, 16). Trono della grazia è la croce di Cristo, dove siede come su un trono, per dispensare, a chi vi ricorre, grazie e misericordia. E bisogna sbrigarsi, ora che ne abbiamo l’opportunità… Domani potrebbe essere troppo tardi!
Abbracciamoci presto, e con grande confidenza a Gesù crocifisso: in lui si trova ogni ricchezza, ogni grazia (cf Cor 1, 5-7). Scrive, infatti, s. Leone Magno che Cristo con la sua morte ci ha dato più grazia di quanta ce ne abbia privato il nostro peccato,   secondo l’insegnamento dell’apostolo Paolo: «Il dono di grazia non è come la caduta (…); dove era abbondante il peccato, ancora più abbondante fu la grazia» (Rm 5, 15 e 20).

Pertanto il Salvatore Gesù, per i suoi meriti, ci invita a rivolgerci all’eterno Padre per chiedergli quanto abbiamo bisogno, perché certamente saremo esauditi, avendoci dato suo Figlio, che ama quanto se stesso: «In verità, in verità vi dico: se chiederete qualcosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà>> (Gv 16,25); «Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme a lui?» (Rm 8,32). Dicendo ogni cosa, l’apostolo Paolo non intende escludere alcuna grazia: non il perdono, non la perseveranza, non il santo amore, non la perfezione, non il paradiso. Ci ha donato proprio tutto! Ma bisogna pregare, perché “Dio è immensamente generoso con quelli che lo invocano” (Rm 10, 12).

Egli ha provato la nostra debolezza e vuole essere il nostro conforto.

Ascolta il canto “Ecco la nostra gioia!” sulla vocazione redentorista (autore: Salvatore Brugnano) – Scarica mp3
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