Memoriale 16 marzo

16 marzo
EFFEMERIDI C.Ss.R = * Bibliografia Alfonsiana.

* Bibliografia Alfonsiana.

Per avere un’idea della diffusione delle opere di S. Alfonso, è sufficiente aprire il catalogo generale del Biblioteca Nazionale di Parigi.
L’elenco delle opere del Santo e delle edizioni successive, occupa non meno di 78 colonne doppie (col. 563 a 641), di cui 26 per le Visite al Santissimo Sacramento.
Vi si trova, anche le numerose edizioni  dell’Apparecchio alla morte, la Via della salute ecc…
28 edizioni francesi e 9 edizioni spagnole delle Glorie di Maria;
99 edizioni francesi della parafrasi della Salve Regina;
154 edizioni francesi della Pratica di amare Gesù Cristo;
494 edizioni francesi delle Visite al Santissimo Sacramento, senza contare le edizioni della stessa opera in lingua Inglese, Italiana, Tedesca, Spagnola, Portoghese , Polacco, Arabo, Armeno, Basco, Bretone ecc…..

Questa numerazione che abbraccia 26 colonne doppie è sufficiente da sola a giustificare l’affermazione di M. Imbart de la Tour, che nessuna opera, dopo l’Imitazione di Cristo, è stata stampata tanto spesso quanto le Visite al Santissimo Sacramento di S. Alfonso de Liguori.

Una selezione di frontespizi delle Opere di S. Alfonso.

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IN MEMORIAM 

Fr. Léon (Jacques Lorson). Bischenberg, 1912.
Nato il 12 luglio 1894 a Friedrichsweiler (distretto di Sarrelouis), da genitori molto cristiani, Fratello Léon visse poco tempo nella Congregazione.
Qualche anno dopo la professione religiosa, cadde ammalato e sopportò le sofferenze con pazienza ammirabile. Era un religioso serio, di una semplicità e rettitudine ingenua, amante del silenzio, del lavoro e della povertà. Somigliava molto al Fra Leone dei Fioretti di S. Francesco d’Assisi: pecorella di Dio.
Nel lasciare ai confratelli un suo ricordo, egli ripeteva la parola del Maestro: “A che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se perde la sua anima?”
Con la perseveranza nella vocazione, fratello Léon guadagnò la corona del vero Redentorista che muore in Congregazione. – «Melior est dies una in atriis tuis super millia». Ps 83
Professione: 9 maggio 1907.

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P. Jérôme Schittly Santiago, 1914.
Il P. Schittly nacque il 24 febbraio 1833 a Falkweiler, diocesi di Strasburgo. Fino all’età di 24 anni visse nella casa paterna, impiegando la giornata nei lavori agricoli, nello studio del francese, inglese e latino. Terminò i suoi studi al Seminario di Strasburgo e, dopo il sacerdozio, fu nominato vicario di Enzisheim.
In seguito ad una missione predicata dai nostri Padri nella sua parrocchia, progettò di farsi religioso Redentorista. P. Schittly divenne missionario a Téterchen, poi in America.
Nello spazio di sedici anni, fu nominato Rettore di Lima, a Cauquenes, e alternatamente ministro, direttore di anime e amministratore di aziende. Ebbe l’occasione di lavorare alle Costituzioni di un convento di religiose, le “Conceptas”, e comporre una Regola per le “Marianitas”.
Nominato Visitatore per le case del Pacifico, la febbre delle paludi gli causò una malattia agli occhi che lo portò alla cecità. Fu la sua croce negli ultimi anni di vita.
Come superiore, il caro Padre non disdegnò di occuparsi delle cose materiali della casa: abile orologiaio, rilegatore di libri della Biblioteca, si intendeva a meraviglia nel confezionare valigie per i missionari.
Come religioso, il P. Schittly era un modello di dedizione, di solida virtù e di grande pietà. Durante la malattia, non conosceva altra via che quella della cappella, faceva almeno dieci Via Crucis al giorno, recitava numerosi rosari.
Questo caro confratello ci lascia il ricordo del Redentorista fedele osservante della regola, devoto alla Congregazione e amico appassionato della preghiera fino all’ultimo respiro. – «Lucerna pedibus meis verbum tuum, et lumen semitis meis». Ps. 118.
Professione: 29 settembre 1870.
Ordinazione sacerdotale: 16 agosto 1868.

Santiago (Cile), 1919. – Chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorso (disegno?) col titolo di Basilica minore, dipendente dalla Basilica di San Giovanni in Laterano.

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Fr. Henri (Rapp). Fauquemont, 1915.
Fratello Henri, nato l’8 marzo 1843 nel villaggio di Obermagstaat (Haut-Rhin), da secolare esercitò il mestiere di sarto. Lavorava come domestico nelle fattorie vicine al suo villaggio, fino al giorno in cui venne ingaggiato per sette anni come riserva nell’esercito francese. Durante la guerra del 1870, per due volte di seguito, il cielo lo protesse in modo tangibile; ma fu preso come prigioniero di guerra dai tedeschi.
Entrato in Congregazione, sull’esempio del fratello redentorista a Landser, esercitò in differenti comunità l’incarico guardarobiere da vero esperto. Non esitava un istante a salire frequentemente le scale della casa per portare la biancheria che gli si domandava, perché il guardaroba, a Fauquemont, era situato al piano superiore.
Era animato da grande rispetto per i superiori, amava parlare di Dio con i confratelli, del bene che operavano i missionari, lavorare per piacere a Nostro Signore, perché, secondo la sua espressione: «Se agissi diversamente, Dio potrebbe non essere contento».
Fratello Henri morì lasciandoci il ricordo di buono e fervente religioso. – «Qui ambulat simpliciter, ambulat confidenter». Prov. 10,20.
Professione: 1 novembre 1876.

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
AMORE VERSO DIO = 16 marzo
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