Memoriale 17 Settembre

17 settembre
EFFEMERIDI C.Ss.R = 1869. Ricongiungimento delle Case del Regno di Napoli alla Congregazione.

1869. Ricongiungimento delle Case del Regno di Napoli alla Congregazione.

La separazione delle case del Regno di Napoli da quelle dello Stato Pontificio ebbe luogo quando Pio VI escluse sant’Alfonso, che era stato ingannato da Leggio e Majone, dalla carica di Rettore Maggiore, imputato di seguire un’altra Regola diversa da quella approvata da Benedetto XIV.
Fin dal 1841 papa Gregorio XVI, poi papa Pio IX nel 1850, fecero proposta al Re di Napoli di spostare il governo della Congregazione a Roma. Il Re oppose una assoluta resistenza, Pio IX pazientò; quindi il 6 settembre 1853 divise le case napoletane dalle altre case dell’Istituto e permise loro di scegliersi un Rettore Maggiore che aveva giurisdizione solo sulle case del Regno delle Due Sicilie. Il primo Rettore maggiore fu P. Giuseppe Lordi, il secondo il P. Celestino Berruti.
Dall’elezione del P. Berruti fino alla sua morte, gli eventi cambiarono, il Regno napoletano vide i suoi stati cadere sotto il dominio dei Piemontesi e la Congregazione ne beneficiò: fu fatto il ricongiungimento con le case dell’Italia, allora sotto il generalato del R.mo P. Mauron il 17 settembre 1869.

Quando due anni dopo, il P. Mauron visitò le residenze napoletane, volle andare a pregare nella chiesa della Redenzione degli schiavi, dedicata alla Madonna della Mercede. S. Alfonso qui aveva depositato sull’altare di Maria lo spadino di gentiluomo, quando decise in modo irrevocabile di abbracciare lo stato ecclesiastico.
Il tesoro di questa chiesa custodisce ancora una reliquia più preziosa: una fiala con il sangue del nostro Padre S. Alfonso. Quando il R.mo P. Mauron venerò questa reliquia, il sangue si liquefece e prese un colore vermiglio. Questa liquefazione del sangue di sant’Alfonso non aveva avuto luogo dal 1855.
P. DUMORTIER. Vita del P. Mauron, p. 96 e 100.

Nel tempo della separazione dalle altre Case dell’Istituto, le Case del Regno ebbero due Rettori Maggiori: P. Giuseppe Lordi (a sinistra) e il P. Celestino Maria Berruti (a destra).

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1815.  Pio VII  approva i miracoli proposti per la Beatificazione del Venerabile Alfonso Maria de Liguori.

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1847. Pio IX firma il decreto di introduzione della causa del Servo di Dio Gerardo Maiella, e gli concede il titolo di Venerabile. 

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IN MEMORIAM 

P. Jean Schulski. Saint-Nicolas (Svizzera), 1848.
Il P. Schulski nacque a Zembrezec in Polonia, il 9 gennaio 1785, ed entrò nella Congregazione all’età di vent’anni. Trascorse gran parte della vita nel Vallese dove, col permesso dei superiori, esercitò il ministero parrocchiale con grande successo.
Era un religioso molto pio. Ancor vivente, aveva la reputazione di santo e morì con la fama di santità nella parrocchia Saint-Nicolas. La sua memoria è ancora in benedizione nelle parrocchie dove ha esercitato il santo ministero e nell’Alto-vallese. —«Pretiosa in conspectu Domini mors sanctorum ejus».  Sal. 115.
Professione: 18 agosto 1806.
Ordinazione sacerdotale: 3 aprile 1808.

Il P. Schulski probabilmente faceva parte dei compagni di San Clemente cacciati da Varsavia (immagine raccolta da internet).

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Fr. Pierre (Busser). Avon, 1874.
Nato il 1° dicembre 1823 a Freybouse (Mosella), Fratello Pierre entrò in Congregazione a Téterchen. Da secolare, faceva il falegname, in comunità divenne poi responsabile dei lavori. Si fece notare in tutta la vita per la tenacia, la devozione senza limiti per il lavoro, che fu anche la causa principale della malattia.
Lavorava letteralmente dal mattino a sera, sudava, si stancava e non si inquietava mai. Durante i quindici anni che trascorse a Téterchen, impiegò nella costruzione un zelo impossibile da descrivere. Non sopportava che un Fratello laico lavorasse svogliatamente. Diceva ai confratelli: «Ma, caro Fratello mio, non mangiate voi il pane della Congregazione?».
Rivelava il suo cuore di oro, esprimendo la pena o la gioia per le prove o la prosperità della famiglia religiosa. Innamorato della povertà, si informava sul prezzo delle cose e diceva talvolta: «Questo non lo prenderò più, costa troppo caro».
Dotato di un carattere bilioso, irascibile all’eccesso, talvolta se ne dimenticava; ma, dopo generosi sforzi, diventò di una dolcezza incredibile. “Come è cambiato Fratello Pierre”, si diceva.
Ricevendo l’estrema unzione davanti alla comunità riunita, diceva ancora: «Perché fate tante cose per me? La comunità viene a pregare per me e per un piccolo Fratello quale sono io».
Fratello Pierre morì vittima del suo attaccamento alla Congregazione. —«Zelus domus tuae comedit me».  Sal. 68.
Professione: 8 settembre 1854.

L’ampia Casa di Teterchen dovette molto al lavoro di Fratello Pierre.

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
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