Memoriale 18 dicembre

18 dicembre
EFFEMERIDI C.Ss.R – * 1787. Fondazione di Varsavia e l’opera di San Clemente.

* 1787. Fondazione di Varsavia e l’opera di San Clemente.

Durante il noviziato, nel loro animo, san Clemente e Taddeo Hübl non avevano trascurato di far maturare un devoto e nobile disegno: impiantare la Congregazione nei paesi del Nord e di fondare una casa a Vienna. Vi giunsero nel 1785, accompagnati dalle benedizioni del Padre Rettore Maggiore.
Ma la persecuzione promossa da Giuseppe II contro i conventi era giunta in quel tempo all’esasperazione; così i due viaggiatori si diressero verso Varsavia.
Era verso la fine del 1786. Il Nunzio affidò loro la chiesa di San Bennone, quasi deserta, in un quartiere dove migliaia di tedeschi vivevano privi di ogni soccorso religioso. I due Padri presero possesso della povera chiesa, si insediarono in una casetta adiacente al santuario, e iniziarono una meravigliosa attività. La fondazione ebbe luogo nel 1787.
– Gli inizi furono molto faticosi e modesti. Ma presto la chiesa prese l’aspetto di una vera missione: si accorreva dalla città, dalla campagna, dai luoghi più lontani.
Da Varsavia, san Clemente fondò diverse case: in Courlandia, in Polonia, al Monte Thabor a Jestetten; a Triberg, cittadina della Foresta nera, ed a Babenhausen. Ma la povertà, le calunnie, le inimicizie, impedirono ai redentoristi di soggiornare a lungo in questi luoghi. Tuttavia tante anime furono strappate all’inferno durante il passaggio dei missionari in queste località!
Nel 1808, Padre Clemente ed i suoi confratelli furono cacciati da Varsavia da Napoleone, e dispersi nelle parrocchie vicine.
San Clemente andò allora a Vienna nella speranza di fondare una casa. Ancora una volta, come a Varsavia, lo si considerava colpevole, fu arrestato, lo si mise in prigione per tre giorni. Rimesso in libertà, insieme Padre Martin Starck conduceva una vita ritirata, lavorando alla salvezza delle anime nella chiesa degli italiani e alla direzione spirituale delle Orsoline.
Dal 1808 al 1820 San Clemente esercitò l’apostolato fra tutti i ceti della società; sua preferenza fu l’educazione degli orfani e dei giovani; esercitava su essi un ascendente notevole. Convertì un gran numero di ebrei e di protestanti.
L’opera che fece all’epoca del Congresso di Vienna nel 1815 basta da solo ad affermare che la sua presenza a Vienna fu, in quel momento, una prova manifesta dell’amore vigile di Gesù Cristo per la sua Chiesa.

San Clemente Hofbauer e la chiesa di San Bennone in Varsavia – Gli inizi furono molto faticosi e modesti. Ma presto la chiesa prese l’aspetto di una vera missione: si accorreva dalla città, dalla campagna, dai luoghi più lontani.

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IN MEMORIAM 

P. Victor Humarque. Antony, 1896.
Il P. Humarque ha lasciato una reputazione di un vero santo. In Congregazione è stato sempre chiamato «Il Padre cieco».
Nato a Colmar, il 15 settembre 1817, da una famiglia cristiana e osservante, Victor Humarque, dalla tenera infanzia rivelò doti di artista e diventò l’alunno più distinto del collegio di Saint-Dié. Ordinato sacerdote, fu aiuto segretario del suo vescovo Mons. Caverot, diventato poi Cardinale Arcivescovo di Lione.
Entrando nella Congregazione, il P. Humarque aveva detto addio ad un brillante avvenire: egli voleva essere un sacerdote povero e un sacerdote dei poveri. Durante il suo soggiorno a Saint-Nicolas-du-Port, a Châteauroux ed ad Avon, diede poche missioni e tuttavia fu un insigne salvatore di anime: più per le esemplari virtù, per la incessante preghiera e per le sofferenze eroicamente sopportate che per il talento oratorio.
La cecità quasi completa che patì per ventisei anni, unita alla pratica delle virtù lo faceva venerare come un santo. La sua affabile santità era una miscela di pietà e di poesia, di carità benevola, di austero dovere e di finezza di spirito. Dovunque lo si vedeva in preghiera. Quante ore passava in ginocchio, tutto curvo e senza appoggiarsi, davanti al Santissimo Sacramento!
Su ordine dei superiori, compose l’opera intitolata: Trois offrandes au Sacré-Coeur: meditazioni, preghiere e cantici che potevano servire per il mese di giugno; quindi, per distensione, coltivò la poesia. Lasciò un gran numero di poesie e di cantici. Due raccolte: chants au Sacré-Coeur et aux âmes du Purgatoire, sono state pubblicate. Hanno un’andatura semplice e popolare; sono apprezzate per la devota soavità e si memorizzano facilmente.
Non c’è chi non conosca, tra gli altri canti, quello alla Madonna del Perpetuo Soccorso che si canta durante le nostre missioni.
E quando la volontà di Dio chiuse completamente gli occhi del P. Humarque, il santo religioso dedicò il suo tempo alla preghiera ed all’esercizio della carità fraterna. Lo si vedeva sempre con le labbra in movimento ed il rosario in mano. Lo si chiamava «Il vecchio Padre cieco, il buon e santo Padre Humarque».
Umiltà e fiducia furono i due cardini che orientarono la vita. Ha dimostrato ed ha spiegato che il cuore umano, in fondo, contiene la miseria, ma questa miseria è un motivo in più di speranza; diceva: «Usiamo i nostri difetti come il contadino usa erbacce: ne fa letame con cui feconda il suo campo».
Dopo avere cantato il ritornello di un canto che aveva composto: «A te, buona madre, sono sempre ricorso, e da te spero sempre il mio soccorso», il santo Padre cieco passò delle tenebre di questo mondo all’eterno splendore dei cieli.
– «Credo videre bona Domini in terra viventium». Sal. 26.
La sua vita fu scritta dal P. Hamez.
Professione: 29 settembre 1857.
Ordinazione sacerdotale: 30 ottobre 1842.

P. Victor Humarque, cieco, in raccoglimento e sul letto di morte – Il santo religioso dedicò il suo tempo alla preghiera ed all’esercizio della carità fraterna. Lo si vedeva sempre con le labbra in movimento ed il rosario in mano. Lo si chiamava «Il vecchio Padre cieco, il buon e santo Padre Humarque». – (foto da internet).

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P. Alfred Montaigne. Bordeaux, 1927.
Il P. Montaigne ha lasciato un’edificante memoria di vita religiosa intessuta di carità e di apostolato. Nacque a Lille il 13 maggio 1859 da una famiglia patriarcale, dove regnava indubbiamente la fede e la pietà.
Alfred, già da bambino, rivelò ben presto grandi qualità di cuore che in seguito sarebbero servite al bene delle anime ed al fascino della vita comune.
Ben presto in collegio si rivelò apostolo e devoto della Madonna. Alla vigilia di scegliere la propria vocazione, qualche cosa gli diceva che non era chiamato ad essere un semplice sacerdote, ma religioso, L’ubbidienza non lo spaventava, sentiva il bisogno di una Regola.
Alfred entrò nella Congregazione nel 1877. Ordinato sacerdote, fece le prime esperienze nel ministero apostolico a Valence. Le numerose missioni e ritiri che predicò nel mezzogiorno della Francia a Montauban ed a Valence dimostravano che si dedicava senza riserva, nel pieno vigore dell’età.
Era molto amato dai sacerdoti e dalle popolazioni che evangelizzava. Le grandi missioni di quaresima lo annoverarono tra i migliori missionari per l’apostolato delle città. Aveva grande ascendente sulle anime. Era eloquente, e la sua forza persuasiva penetrava il cuore. Faceva pregare molto ed aveva una devozione tutta particolare per la Madonna del Perpetuo Soccorso, Patrona delle nostre missioni.
Religioso, aveva un amore profondo per la vita interiore di preghiera e di abnegazione: questo amore lo attingeva dall’amore immenso al Cuore Eucaristico di Gesù e alla Madonna. Quante volte lo si sentiva dire: Quanto è buono il buon Dio! Era il grido spontaneo ed abituale del suo cuore.
Quando fu eletto Rettore a Boulogne, le forze fisiche cominciarono a venirgli meno. Le espulsioni del 1903, seguite da molestie materiali e da sofferenze morali, il noto processo per la ricostituzione della Congregazione nel 1910 in cui fu implicato personalmente… le tante ed estenuanti conseguenze collegate al lavoro missionario, influirono sul suo temperamento molto sensibile.

Durante la guerra del 1914 dirigeva la casa di Mouscron, in via Courtrai. Quante angosce, privazioni, sofferenze morali patì egli durante i quattro anni di occupazione tedesca! Dopo l’armistizio, riportò a Bordeaux, sua ultima residenza, ben poca di salute.
Dovette rinunciare allora al ministero delle confessioni e diceva: “Il mio ruolo ormai sarà quello del sacrificio, della sofferenza e della preghiera”. – E questo ruolo lo compì fino al momento in cui, prima della meditazione del mattino, cadde tra le braccia di un confratello. L’indomani volava al cielo a ricevere la ricompensa del Redentorista fedele alla propria vocazione…
«Cor meum e caro mea exultaverunt in Deum vivum». Sal. 83. ·
Professione: 15 ottobre 1878.
Ordinazione sacerdotale 28 febbraio 1885.

P. Alfred Montaigne nel 1910, alla riunione dei superiori della Provincia di Parigi. Fu molto amato dai sacerdoti e dalle popolazioni che evangelizzava. Le grandi missioni di quaresima lo annoverarono tra i migliori missionari per l’apostolato delle città. Aveva grande ascendente sulle anime. (foto in AGHR).

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
AMORE ALLA CROCE = 18 dicembre
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