Memoriale 25 marzo

25 marzo
EFFEMERIDI C.Ss.R = 1855. Fondazione della Casa generalizia “S. Alfonso”  in Roma.

1855. Fondazione della Casa generalizia “S. Alfonso”  in Roma.

La proprietà di Villa Caserta ha un origine molto antica. Nel recinto attuale di Villa Caserta, situata sull’Esquilino, era costruita nel primo secolo dell’era cristiana, la casa paterna di San Cleto, divenuto più tardi il terzo papa della santa Chiesa.
San Cleto consacrò le sue mura al culto e ne fece una chiesa dedicata a S. Matteo. Questa chiesa divenne uno dei primi santuari della cristianità ove si radunavano i primi fedeli.  Risparmiata dai persecutori, fu ampliata durante il regno di Costantino. Nel XII secolo, il papa Pasquale II (Rainero Raineri di Bleda) la fece restaurare e la onorò del titolo cardinalizio; nel XV secolo i papi la affidarono ai religiosi Agostiniani. Per millecinquecento anni dunque non cessò di elevarsi al cielo la preghiera da questo luogo benedetto.

Nel 1499 arrivò da Creta l’immagine miracolosa della Madonna del Perpetuo Soccorso. Per volere della stessa SS. Vergine, fu onorata per quattro secoli nella chiesa di S. Matteo situata fra S. Maria Maggiore e S. Giovanni in Laterano. Durante la grande Rivoluzione del 1810, questa chiesa fu distrutta, e la santa immagine relegata e dimenticata nella sacristia di una chiesa dei padri agostiniani a Santa Maria in Posterula.
Il 25 marzo 1855 la Congregazione redentorista acquistò la proprietà con la villa del duca Caetani, duca di Caserta, e costruì sullo stesso posto della chiesa di S. Matteo la chiesa di S. Alfonso. Villa Caserta si trova a due passi dal convento di S. Giuliano, oggi distrutto, ove il Padre Hofbauer fu ammesso nella Congregazione sotto il governo del Padre Generale Francesco de Paola.

Si venne poi a sapere che il processo della beatificazione di S. Alfonso era stato stampato dalla tipografia del duca Caetani. Infine, scavando il terreno per porre le fondamenta della chiesa di S. Alfonso, gli operai trovarono una antica medaglia in oro con l’effigie del Santissimo Redentore.
Si aggiunga ancora che l’indispensabile autorizzazione per vendere la villa fu data nella festa del Santissimo Redentore, e il contratto sottoscritto nel giorno in cui la Congregazione celebra la festa della Madonna delle Grazie …  è facile dedurre  che tutte queste coincidenze, in apparenza fortuite, denotano un disegno provvidenziale sull’edificio della nostra Casa Generalizia.
Vie du P. Mauron del P. Dumortier, p.86.
Vie de S. Alphonse del P. Berthe, II,p.693.

Roma – Palazzo Caetani che insieme a tutta la Villa diventerà Casa S. Alfonso.
Attuale Chiesa e Casa S. Alfonso in Roma, sede generalizia dell’Istituto Redentorista.

 ________________ 

1892. Fondazine della casa di Cauquenes, (Cile).

Questa fondazione fu la conseguenza delle leggi persecutorie della Francia. La casa formava un vasto edificio potendo servire a ritiri spirituali; ma constatando l’insalubrità dei locali e le difficoltà di comunicazione, i superiori pensarono di abbandonare il loro progetto e di acquistare un terreno per costruirvi un convento e una chiesa. La provvidenza venne in loro aiuto.
I lavori iniziarono con alacrità, quando improvvisamente venne da Roma il divieto di costruire fino a quando non venisse mostrata con i fatti l’opportunità e l’efficacia della presenza di una comunità in questo luogo.
Il P. Vargas salvò la situazione facendo notare che gli ospiti abituali del ritiro si sarebbero accontentati delle cattive e umide stanze della vecchia casa. Bastarono quattro anni per innalzare la doppia costruzione e si conservò l’antica casa per continuare l’opera dei ritiri.

________________

1892. Decreto di Leone XIII che dichiara l’autenticità dei miracoli proposti per la Beatificazione del Venerabile Gerardo Maiella.

I quattro miracoli sono:
Giuseppe Santorelli, di Caposele (Italia) colpito da una febbre infettiva, era stato ridotto in poco tempo agli estremi. Fu guarito nel 1823per la preghiera a san Gerardo.
Thérèse Deheneffe, della diocesi di Malines (Belgio) ferita mortalmente, ottenne la guarigione dopo due novene al ven. Gerardo il 15 settembre 1849.
Orsola Meo, di Francavilla Fontana (Italia) si trovò subitamente guarita da un cancro, dopo aver applicato un’immagine di san Gerardo, nel marzo 1850.
Lorenzo Riola, ragazzo di dieci anni, di San Giorgio del Sannio, ritrovò miracolosamente la salute il 18 giugno 1874.
P. Dunoyer, Vie de Saint Gérard, p.474.

________________

1900. Fondazione della casa di Saint-Étienne(Loire).

 Il P. Joseph Gavillet, presentò un progetto a sua Eminenza il Cardinale Coullié, arcivescovo di Lione, per ottenere una fondazione nella città di Saint-Étienne per farne un centro di missioni. La proposta ebbe come risposta un rifiuto. Grazie però all’intervento di Monsignor Dadolle, a quel tempo Vicario Generale, si ottenne l’autorizzazione e il P. Gianbattista Favre divenne superiore di questa residenza. Saint-Étienne è il centro ideale per le missioni della Loira e dell’Alta Loira.

Saint-Étienne, Loire – Altare di San Giuseppe nella Cappella interna della Casa (foto in AGHR).

______________________

IN MEMORIAM 

Fr. Marius (Alphonse Devarrat) Santiago,1926, Cile.
Fr. Mario nacque ad Attalens, cantone di Friburgo, il 24 dicembre 1865, da una famiglia che contava alcuni preti e religiosi. Entrò nella Congregazione all’età di 27 anni.
Aveva un’anima semplice, diritta e ingenua. Il giorno 8 settembre, giorno della sua professione religiosa, annotava queste riflessioni: “In questo grande e immortale anniversario della vostra nascita, grazie a voi, o amata mamma Maria, ebbi l’inapprezzabile felicità di nascere anch’io alla vera vita. Vi supplico, fate ora che io resti sempre con voi per amare Gesù e per amare voi insieme a Gesù”.
La sua pietà era spontanea e si esprimeva con deliziosi messaggi che scriveva per appagare l’amore del suo cuore. Ogni esercizio spirituale era mosso da un intenzione particolare.
Per più di trenta anni Fr. Mario esercitò in comunità l’incarico delicato di portinaio. Si comportò con precisione perfetta. La Santissima Vergine, sua protettrice principale, lo chiamò al cielo nel giorno dell’Annunciazione, venti minuti prima di mezzogiorno.
Tante volte aveva detto e ripetuto nei suoi attacchi di asma: «Mamma Maria, vieni a prendermi!». Volò nell’eternità cantando il saluto angelico di colei alla quale egli diceva alla fine della sua consacrazione: «Tuo figlio Mario che ti vorrebbe amare con l’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» . – «Beati mundo corde, quotiamo ipsi Deum videbunt». Mt, 5,8.
Professione: 8 settembre 1894.

_______________________________

Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
AMORE VERSO DIO = 25 marzo
APRI