Pregare sempre 237_14

PreghieraContinua08

21ª settim. TO. – Lunedì – Signore mio e Dio mio!
Tu sei il Signore, mio Dio. Non avrò altro Dio all’infuori di te (Dt 5, 6.7).

• Che cosa ti renderò, o Signore, in cambio di tutti i tuoi doni? La ragione e un naturale senso di giustizia spingono il pagano a offrire tutto il suo essere a te dal quale ha tutto ricevuto, e al dovere di amarti con tutto se stesso.
A me la fede comanda di amarti molto di più, perché molto più capisco quanto devo stimarti. Tu sei colui che mi ha dato non soltanto ciò che sono, ma anche te stesso… Se devo darti tutto me stesso perché sono stato creato da te, che cosa dovrò aggiungere per essere stato da te ricreato, redento?…
Nella prima creazione donasti me a me stesso; nella seconda mi donasti te medesimo e, nel darti a me, restituisti me a me stesso… Due volte, Signore, ti sono debitore di me. Ma che cosa ti renderò per il dono che mi hai fatto di te? Se anche potessi spendere mille volte la mia vita, che cosa sono io in cambio di te, mio Dio?…

Che io ti ami, o Signore, mia forza, mio sostegno, e mio rifugio, e mio liberatore, e tutto quanto può esser detto di desiderabile e di amabile. Mio Dio, mio aiuto, che io ti ami per i tuoi doni e nella mia misura, certamente inferiore a quanto ti è dovuto, ma tuttavia non inferiore a quanto è in mio potere, perché anche se non posso amarti quanto dovrei, io non posso amarti più di quanto è nelle mie possibilità.
Lo potrò certo anche di più, quando tu ti degnerai di farmene capace; e tuttavia mai per quanto tu meriteresti. I tuoi occhi hanno visto quanto c’è in me di imperfetto, ma nel tuo libro saranno scritti tutti coloro che fanno quanto possono, anche se non possono quanto debbono.
(S. Bernardo, De diligendo Deo 15‑16)

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• Mio Dio e mio tutto! Possedere te equivale a possedere ogni cosa. Dammi te stesso, Signore! Non oserei avanzare una domanda tanto ardita, segno di presunzione, se tu stesso non mi ci avessi invogliato.
Tu hai assunto la mia natura, sei divenuto mio fratello, sei morto come muoiono gli altri uomini, in modo assai più terribile anzi, proprio perché io potessi avvicinarmi a te in tutta confidenza e non restassi a guardarti da lontano, pieno di timore…
Mio Dio e mio tutto: nulla di più potrei dire, anche se parlassi per l’eternità. Possedendo te,: sono infinitamente ricco; senza di te invece non sono nulla, cado in pezzi, mi dissolvo e scompaio.
Mio Salvatore, tu solo sei il mio Dio: non voglio avere altro Signore che te. Voglio ridurre in frantumi gl’idoli del mio cuore e nulla conoscere se non « Gesù Cristo e questo crocifisso ».
La mia vita deve consistere nel pregare te, nell’offrirmi a te, nell’averti sempre presente, venerandoti nel santo Sacrificio e donandomi a te nella santa Comunione.
(J. H, Newman, Maturità cristiana p 303‑4)

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Raccomando l’amore a Gesù Cristo… L’amare Gesù Cristo è l’opera più grande che possiamo fare in questa terra… Ho desiderio di vedervi tutti innamorati di Gesù Cristo, specialmente in questi tempi infelici in cui Gesù Cristo si vede così poco amato nel mondo (S. Alfonso).