Pregare sempre 352_14

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3ª settim. Avvento –  Giovedì – O tu che sorgi
O tu che sorgi splendore della luce eterna e sole di giustizia, vieni e illumina quelli che siedono nelle tenebre e nell’ombra di morte (Lez).

• O Madre diletta, tu che portasti Gesù così bene, insegnaci a portarlo dentro di noi;… quando ci siamo comunicati, egli è dentro di noi come era dentro di te col suo corpo; sempre, è dentro di noi come lo fu anche dentro di te con la sua essenza divina.
Insegnaci a portarlo col tuo stesso amore, col tuo raccoglimento, con la tua contemplazione, con la tua adorazione continua…
Insegnaci, o Madre, a viaggiare come viaggiavi tu, nell’oblio assoluto delle cose materiali, con lo sguardo dell’anima incessantemente fisso soltanto su Gesù che portavi nel tuo seno, contemplandolo, adorandolo, in continua ammirazione verso di lui, passando in mezzo alle creature come in sogno, vedendo tutto ciò che non è Gesù come in una nebbia, mentre lui brillava, scintillava, risplendeva nella tua anima come un sole, abbracciava il tuo cuore ed illuminava il tuo spirito.
Insegnaci a camminare nei viaggi che faremo sulla terra e in tutto il viaggio della vita, così come camminavi tu nei tuoi viaggi e come facesti in tutti i giorni della tua esistenza, senza vedere le cose esterne, tutte immerse per noi in tenebre profonde, e con gli occhi incessantemente fissi su Gesù che illumina la nostra anima come un getto di fuoco: Et nox illuminatio mea in deliciis meis.
Oh!, sì, mio Dio, che tutto ciò che non è te sia per noi come una notte oscura, e che tu, tu illumini le profondità delle nostre anime col tuo delizioso splendore.
(C. De Foucauld, Sulle feste dell’anno, Op. sp. p 309‑10).

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• La tua nascita nella carne, quella che si avverò un giorno, o Signore, non ti chiedo di rinnovarla per me; ma ti prego di farmi nascere nella tua divinità. Quel che soltanto la tua grazia ha realizzato corporalmente in Maria, realizzalo ora, nello Spirito, nella tua Chiesa. Che la sua fede incrollabile ti concepisca; che la sua intelligenza senza macchia ti partorisca; che la sua anima, protetta dalla virtù dell’ Onnipotente, ti conservi per sempre!
(Messale mozarabico PL 85, 187).
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da “Intimità divina”
Roma 1992

Maje le stelle lustre e belle se verretero accussì… – Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo…