S. Alfonso a Scala

Scala (SA) - Interno del Duomo

La prima volta di S. Alfonso a Scala
(cf Rey Mermet, Il Santo del secolo dei lumi, pp.269-270

La città Scala incontrò per la prima volta Alfonso de Liguori quando questi era sulle alture di S. Maria dei Monti: qui era arrivato per riposarsi e invece, vedendo l’abbandono totale dei pastori che vi pascolavano le pecore, aveva preso a predicare loro nella piccola chiesa, fatta di pietre al cui piano superiore c’erano cinque o sei camere.

«I notabili, cominciando dal vescovo, vollero vederlo e ascoltarlo. L’eminente Don Nicola Guerriero (1667-1732), che aveva tempo addietro fondato e animato nella capitale un’accademia di scienze ecclesiastiche e, avvocato arcivescovile e della nunziatura, aveva stretto amicizia con il giovanissimo magistrato de Liguori, era stato nel 1718 nominato vescovo di Scala e Ravello, diocesi create rispettivamente nel 987 e nel 1087, quando per la prosperità commerciale di Amalfi ognuna di queste due città contava quasi 40.000 abitanti. La sola Scala, con le sue cento torri di difesa, custodiva centotrenta chiese, trenta parrocchie, due monasteri di Benedettine e altrettanti di Benedettini. Splendori da leggenda, incredibili oggi! […]

Ma di Scala e Ravello nel 1730 restava solo qualche monumento prestigioso in un paesaggio paradisiaco. Clemente XIII aveva gemellato nel 1603 le due diocesi, che insieme contavano circa tremila anime e le cui rendite riunite (311 ducati) facevano il loro vescovo il più povero del Regno. Mons. Guerriero, che salvaguardava la personalità delle chiese sorelle nominando per ognuna un vicario generale, risiedeva abitualmente a Ravello, più popolata, benché Scala fosse la più antica. […]
Felici di rivedersi dopo dodici anni e in situazioni tanto diverse Liguori e Guerriero si gettarono l’uno nelle braccia dell’altro: – Domenica prossima, venite a predicare nella cattedrale di Scala, disse il vescovo al giovane amico, saremo nell’ottava del Corpus Domini !
Quell’11 giugno fu per Scala come una missione. “Amore folle di Gesù ostia, ingratitudine folle degli uomini”: L’anima eucaristica di Alfonso ritrovava il suo tema delle quarantore, sempre lo stesso e sempre nuovo. L’uditorio scoppiò in singhiozzi, gemiti, grida, che arrivarono fino alle suore del Conservatorio della Concezione, duecento passi più in là, le quali pretesero anch’esse una conferenza e Alfonso non seppe rifiutarsi a Mons. Guerriero. Aveva già sentito parlare del monastero da parte del P. Falcoia, che lo seguiva da dieci anni attraverso caotiche peripezie, e dell’intellighenzia napoletana, che si faceva beffe di una religiosa visionaria…

Né il vescovo né le monache avrebbero voluto lasciarlo ripatire: – Tornate a settembre a predicare la solenne novena del Crocifisso: disse Mons. Guerriero, Poi darete i santi esercizi al monastero, domandarono insieme vescovo e suore».
Promesse fatte… e successivamente mantenute regolarmente.

(a cura di P. Salvatore Brugnano)

P. Filippo Indovino, redentorista, guida la visita al Duomo

Guarda il video della visita al Duomo di Scala. [flashvideo file=video2/ScalaDuomo.flv /]