S. Alfonso. Aridità nella orazione e rimedi

GiubileoAlfo1

359. S. Alfonso. Aridità nella orazione e rimedi. 

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

359. S. Alfonso. Aridità nella orazione e rimedi.

♦ Oltre alla preghiera, oltre alle orazioni vocali, a me pare, anzi è cosa certa, che dovremmo amare la meditazione, dovremmo essere amantissimi dell’Orazione mentale, se vogliamo camminare per lo stato della perfezione, se vogliamo farci santi, se vogliamo adempire degnamente agli obblighi del nostro stato.
♦ Perché nell’Orazione si acquista forza per vincere le proprie passioni e le tentazioni del demonio; nell’orazione, come in un chiaro specchio, ognuno conosce i suoi difetti, le sue imperfezioni, le sue miserie: nell’orazione ognuno si solleva sopra se stesso, sopra le creature, e si unisce con Dio.

♦ Padre, mi dirà alcuno: “Io conosco la necessità dell’orazione, conosco l’utile, che a me ne ridonda; però io poco l’amo, poco ne faccio; anzi vorrei in tutto lasciarla, perché ci trovo molta aridità; nell’Orazione sento molte tentazioni; quando vado all’Orazione mi sembra lo stesso che andare al martirio.
Rispondo dicendo che tanto maggiormente devi amare di fare l’orazione quando patisci aridità, giacché questa è più accetta e cara a Dio, questa è più profittevole per l’anima tua.

♦ Ecco da dove può provenire l’aridità e i convenevoli rimedi.
1. Può provenire dal demonio, ed il segno è quante volte dura poco tempo. Il rimedio è non farne conto, e raccomandarsi caldamente al Signore.
2. Può provenire da te stesso, perché non stai vigilante a cacciare le distrazioni che ti vengono, o perché non mortifichi il tuo corpo specialmente nel parlare, udire, vedere… Il rimedio è esercitare la mortificazione
3. Può provenire da Dio, ed allora devi sommamente godere, perché il Signore ti tratta da figlio e ti vuole raffinare nelle virtù. Quando uno ha consolazioni, si distacca dalle creature, ma non da se stesso; ma quando patisce aridità e desolazioni, allora quantunque gli sembri di essere assai lontano da Dio, di essere da lui abbandonato, pure è più a lui vicino. E’ come trovare oro puro, anche se poco: è meglio per l’anima. Perciò noi non dobbiamo lamentarci della condotta di Dio, ma ringraziarlo, che ci usa tanta misericordia.
In fine questa sola massima vorrei vi restasse impressa nel cuore: che non dobbiamo fare orazione per piacere a noi, ma per dar gusto a Dio.

(S. Alfonso, Sentimenti di Monsignore, 86)
Leggi l’originale

Maggiormente si deve amare di fare l’orazione quando si patisce aridità, giacché essa è più accetta e cara a Dio ed è più profittevole per l’anima nostra: anzi può essere un segno della sua misericordia.