S. Alfonso. Misericordia all’assalto di tutti, nella missione

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25. S. Alfonso. Misericordia all’assalto di tutti, nella missione.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

25. S. Alfonso. Misericordia all’assalto di tutti, nella missione.

♦ Varie erano in Missione le opere di Alfonso nella missione. Assalita generalmente la piazza, attaccava anche i suoi forti in particolare.

♦ Stimando il Clero Secolare e Regolare come la porzione principale di ogni paese, non lasciava mezzo per vederlo rimesso nei propri doveri. Uno o due Sacerdoti convertiti, o maggiormente illuminati, a senso di Alfonso, bastavano per santificare una popolazione.
Si davano a questi li santi esercizi, senza intervento dei secolari, o da Alfonso medesimo prima della predica, specialmente nei primi tempi, o destinando altro soggetto di valore. E voleva che ove un qualche Prete o Religioso avesse chiesto di confessarsi, si lasciasse tutto, e se desse loro ogni soddisfazione.

♦ Non meno impegnato era per le Claustrali. Anche a queste, ove vi erano, si davano li santi esercizi. Esigeva da esse amore al coro ed odio alle grate; rilevava le brutte conseguenze dei carteggi, e corrispondenze con persone di fuori; e quella pace di cuore, che porta con se il distacco dalle creature. Avrebbe desiderato in tutte il vivere in perfetta Comunità, e potendo la promoveva.
Era suo parere, e lo diceva ai suoi, che non essendo tutte concordi a volersi espropriare, non si toccasse questo punto, e si lasciasse il Monastero nello stato in cui si trovava. “Basta ci è una sola diffidente – egli diceva – (e lo aveva appreso con la esperienza) che questa è capace di cambiare tutte le altre, e non solo si ritorna allo stato di prima, ma benanche vi succedono scandali, risse, e gravi dissapori”
Si contentava almeno che vi fosse osservanza regolare, frequenza dei Sacramenti, ed amore all’orazione.

♦ Avendo di mira Alfonso a rimettere in buono stato, e render di edificazione i Gentiluomini. Come ai Preti, così anche a questi si davano a parte li santi esercizi. Diceva; “Tutto il bene di un paese dipende per lo più dalla morigeratezza dei Gentiluomini. Il Popolo vede ed imita”. Sollecitava questi a presto riconciliarsi con Dio con la Sacramentale Confessione. Anche vi era per essi la Comunione generale, precedendo tra di loro un bacio di pace, e rimettendosi, se ci fosse stata qualunque ingiuria, ed offesa.

♦ Alfonso era solito nei luoghi popolati dar gli esercizi anche agli Artieri, ed a persone di mezzana condizione. Li istruiva nei loro doveri, e li animava alla frequenza dei Sacramenti.
Ove le carceri erano popolate, come nelle capitali delle Provincie, soleva Alfonso darvi anche gli Esercizi, e ristorare quella feccia di gente con le prediche e con la Sacramentale Confessione: e dove pochi erano i carcerati, li faceva prima istruire da un Padre per due, o tre giorni, ed indi ricevere le loro confessioni.

Queste diverse opere di esercizi al Clero e a Secolari Alfonso soleva intraprender nel medesimo tempo. Non avendo sufficienti soggetti nei primi anni dell’Istituto, si vedevasi egli fare due  e tre prediche al giorno; ma in seguito le divideva tra i suoi. I paesi non si vedevano assediati, ma assaliti, diciamo così, nella stessa ora. Le Missioni del P. D. Alfonso, soleva dire un Gentiluomo, non sono assedi, ma assalti. Tale era il sentimento comune.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Secondo, Cap. LI).
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Le missioni di S. Alfonso – I paesi non si vedevano assediati, ma come assaliti nella stessa ora. Soleva dire un Gentiluomo: “Le missioni del P. D. Alfonso non sono assedi, ma assalti” – Tale era il sentimento comune.