Luglio 26 Obbedienza

26 luglio
Obbediamo, obbediamo ciecamente e volentieri. Lasciamo fare al Signore. Se i nostri diritti sono lesi Egli li vendicherà presto o tardi. In qualità di redentoristi non siamo obbligati a fare il bene, ma ad obbedire ed obbedire fino al punto di rinunziare a ciò che ci sembra buono. (P. Joseph Passerat in Gautron, L’ame du P. Passerat, IV parte cap. I, parag. II, pag. 208).

  • S. Clemente in genere non perdonava nessun difetto, però puniva con maggior rigore quelli contro l’ubbidienza. Un giorno, ad un Padre che era giunto alcuni minuti più tardi in chiesa ed aveva addotto per causa l’aver udito ancora una confessione, il Santo disse sul serio: «Quanto avete fatto in questo modo, lo avete fatto per il diavolo». Tanto stimava l’ubbidienza e così grandi gli sembravano i difetti ad essa opposti.

Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.

San Clemente nel trattare con i suoi Confratelli, sapeva mostrare una tenerezza materna, ma anche la fermezza paterna.

Dal Calendario storico C.Ss.R.

  • 26 luglio 1775 = Alfonso, dopo 13 anni passati in diocesi, fa ritorno alla casa di Pagani. Rifiuta la camera decorata che gli era stata preparata e prende una camera del piano superiore, dove morirà 13 anni dopo.
La stanza di S. Alfonso con i suoi ricordi, come si conservava agli inizi del 1900 (Foto da un vecchio album della Basilica).

 

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