S. Alfonso. Gerarchia di autorità religiose

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236. S. Alfonso. Gerarchia di autorità religiose.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

236. S. Alfonso. Gerarchia di autorità religiose.

♦ Tante furono le vie intraprese da Monsignore per veder purgati i Monasteri e la Diocesi da quei Religiosi, che con la loro condotta danneggiavano se stessi e gli altri.
Ma non furono tutti effetti del suo zelo. Alle volte incontrò intoppi tali e tale resistenza nei Provinciali, che si vedeva obbligato a passi forti.

 Non volendo entrare in urto con discapito della Religione, faceva capo in Roma ai rispettivi Generali. Gli premeva troppo per le Comunità religiose quel decoro che si conviene, e molto più la scambievole armonia. Così otteneva dai Generali, senza far chiasso, quello che in Regno gli si negava dai Provinciali.

♦ Un Religioso aveva scandaloso relazione con una maritata. Non potendo ottenere dal Provinciale che cambiasse di Monastero, fece capo al P. Generale. Questi non solo lo tolse subito di quel luogo, ma ordinò che si fosse situato nell’ultimo Convento della Provincia.
Ma  il Religioso, protetto da un’altro Religioso di autorità, si vide in Napoli situato, ed ivi la donna andava a complimentarlo. Alfonso, vedendo favorito il peccato, mandò persona a dolersene col protettore, minacciando di dar passo in Napoli ai Superiori supremi. Ma colui, montando in bestia, disse: “Monsignor Liguori, ora vuole il soverchio. Questi non è più suo suddito“. Così egli pensava, ma non la pensava così Alfonso che gli rispose: “Se il Religioso non è mio suddito, la donna è pecorella a me affidata“. Riscrisse con tal tono, che levato si vide da Napoli il Religioso e tolta l’occasione che nasceva dalla vicinanza del Paese.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 57)  Leggi tutto nell’originale.

Nella correzione dei Religiosi discoli, alle volte Alfonso incontrò tale resistenza nei Provinciali che si vedeva obbligato a passi forti, come il far capo in Roma ai rispettivi Generali.