P. Mario Barricella (1944-1975) – Italia.
Il 20 aprile 1975, un atroce disastro prodotto da tamponamenti a catena ha commosso profondamente la città di Pagani e l’Italia intera. In questa immane tragedia perse la vita il caro P. Mario Barricella.
Domenica, 20 aprile, il P. Mario partì di buon mattino dalla chiesetta della Madonna di Fatima (Pagani) con un gruppo di pellegrini alla volta di Roma, per guadagnare le indulgenze dell’Anno Santo.
Doveva essere quella una giornata di festa per i partecipanti al pellegrinaggio. E nel pullman si pregava e si cantava. Ma, al Km. 7 della autostrada del sole Napoli-Roma, dentro un banco improvviso di nebbia e di fumo, inatteso e terrificante, ci fu l’appuntamento con la morte. Saldo di sangue: 7 morti (tra cui il P. Mario) e diecine di feriti.
Il panico e la costernazione del primo momento restano ancora impressi nell’anima: un’orma che il tempo non potrà cancellare. « Ma perché, Signore?… perché » ci si domandava. La risposta di fede fu chiara: « Quanto sono distanti le vostre vie dalle mie, i vostri pensieri dai miei! ». A noi resta il compito della preghiera e della rassegnazione: «Sia fatta la volontà di Dio!».
Il P. Mario Barricella nacque a S. Angelo a Cupolo (BN) il 19 settembre 1944. Aveva professato il 29 settembre 1964. Ordinato sacerdote il 5 agosto 1973, le sue mani olezzavano ancora di sacro crisma. Soltanto 20 mesi di sacerdozio, eppure in così breve tempo ha seminato intorno a sé un bene immenso, specialmente tra i fedeli e la gioventù della parrocchia «S. Alfonso», che impararono ad amarlo sinceramente.
Le folle in lagrime, ammassate per le vie di Pagani e nella Piazza della Basilica, durante la Messa esequiale, presieduta da S. Ecc. Jolando Nuzzi, Vescovo della Diocesi, e concelebrata da 50 sacerdoti, alla presenza delle autorità provinciali e cittadine, hanno testimoniato visibilmente il dolore per le vittime della straziante sciagura e la profonda stima e la venerazione che nutrivano per il giovane redentorista letteralmente falciato dalla morte.
Il P. Mario superò con la forza dell’ideale, tenacemente voluto, tutte le difficoltà e le sofferenze dei lunghi anni di studio. Ricordo con emozione la sua risposta, quando, appena ordinato sacerdote, gli proposi di continuare il biennio di studi pastorali: «Non voglio perdere tempo: le anime attendono. Desidero incominciare subito a lavorare».
E lavorò con fede ed abnegazione. Fu destinato come aiuto alla parrocchia « S. Alfonso», e ad essa dedicò tutte le risorse della sua anima giovanile. Organizzò con passione una numerosa «schola cantorum» di adolescenti e bambini. Con lui rifiorì in Basilica un servizio liturgico ammirevole. Intorno a Lui strinsero le file ragazzi, giovani ed uomini, e l’associazione giovanile da lui animata mostrò disciplina ed entusiasmo.
Un profilo del P. Mario si può tracciare con questi elementi caratteristici: disponibilità piena, semplicità quasi francescana e sincerità nei suoi tratti umani. La sua arma di apostolato non fu la disputa teorica o intellettualistica ma una bontà a tutta prova. Con queste qualità seppe conquistarsi la stima e l’affetto di piccoli e grandi.
P. Salvatore Meschino
Superiore Provinciale
_______________
Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985
_________________
_________________