Berruti Celestino redentorista

P. Celestino Maria Berruti (1804-1872) – Italia.

P. Celestino Maria Berruti (1804-1872)
Rettore Maggiore 


Nacque in Asti nel Piemonte il 24 Agosto 1804 da ricca e nobile famiglia. Era fratello ad un Generale d’Armata.

Entrato in Congregazione all’età di 16 anni, fece la sua oblazione il dì dell’Epifania dell’anno 1821, e, compiuti tutti gli studi, fu ordinato Sacerdote il 10 marzo 1827.

Era di temperamento malinconico, perciò non rideva quasi mai, non pertanto era con tutti amabile e veramente piacevole nel trattare.

Per vedere di che spirito era informato, di che carità ripieno, di quale e quanta dottrina dotato, basta leggere le sue opere per formarsi la più grande idea del P. Berruti.

La lettura della Vita di S. Gerardo, scritta da lui, come del «Lo Spirito di S. Alfonso, opera ammirabile, mi riesce sempre nuova, sempre piacevole, sempre piena di santa unzione e di soda ed alta dottrina.

P. Tallaridi lasciò scritto quanto segue:

«Il sabato 17 maggio, alle 4.15 della sera, spirava nel bacio del Signore, munito degli ultimi Sacramenti, in Resina vicino Napoli, ove erasi recato a cambiamento di aria, il nostro Rettore Maggiore D. Celestino Maroa Berruti.

Sortì i suoi natali da nobile famiglia, mentre la sua Madre discendeva dalla stirpe francese degli «Aubert» che vanta di aver dato alla Chiesa il Sommo Pontefice Innocenzo VI nel 1352.

In età di anni 15 entrò in Congregazione, il dì 8 Dicembre 1820 in Scifelli. Si distinse negli studi filosofici e teologici per acume d’ingegno, limpidezza di idee e sodo buonsenso; ed in Frosinone sostenne con plauso generale del pubblico una disputa filosofica.

Ordinato sacerdote in Narni, passò di residenza nel nostro Collegio di Spoleto, ove dimorò per sette anni, e fu assai stimato per virtù e per talenti da quell’Arcivescovo Mons. Mastai Ferretti, ora Papa Pio IX felicemente regnante.

Indi fu assegnato nella nostra Casa di S. Antonio a Tarsia, dove dimorò fino al termine di sua vita, e dove pur sempre intento con zelo instancabile nelle opere del Ministero, occupando più volte la carica di Rettore e di Ministro di detta Casa.

Missionario zelantissimo ed assai versato nella direzione delle anime da riputarsi trai primi uomini apostolici della Città di Napoli, eletto pure «Confessore della Nipote di S. Alfonso, Donna Teresina De Liguori, morta in odore di santità nel Monastero di S. Liguori».  (+ 1867)

Nel Capitolo Generale del 1855 fu eletto a Rettore Maggiore della Congregazione nel Napoletano, ed in tal carica si distinse per la sua prudenza e carità con tutti, indistintamente.

Riuscì egli a fondare la Casa di Arpino, di Reggio Calabria e di Corato.

Avvenuta l’unione de’ due rami della Congregazione con Decreto Pontificio del 17 settembre 1869, egli con lodevole esempio di abnegazione deponeva a piedi del S. Padre la sua carica, cedendo il luogo all’unico Superiore Generale di tutta la Congregazione, P. Nicola Mauron, residente in Roma, e fu dal Pontefice incaricato di proseguire da Provinciale a governare, vita durante, tutte le Province Meridionali col titolo ed onori di Rettore Maggiore.

L’instancabile Rettore Maggiore Berruti niun limite ponendo alle ingenti spese che occorse sarebbero per solennizzare la concessione del «Dottorato a S. Alfonso», fece porre mano al sontuoso apparato del Tempio di S. Antonio a Tarsia, ufficiato dai Liguorini dal 1816.

Ma era egli già maturo pel Paradiso, ed il 17 Maggio 1872 fu assalito da ostinato diabete e da idropisia: il Santo Padre mostrò per la sua salute il più vivo interesse, impartendogli nel corso di sua malattia per ben tre volte la sua Benedizione.

Accettissimo al Cardinale di Napoli, da cui era stato eletto suo Convisitatore e Revisore della Stampa per la Curia fu ben due volte a visitarlo di persona.

Ma il morbo infierì, ed in Resina, assistito dai nostri Padri e da Mons. De Risio nostro, da poco consacrato ad Arcivescovo di Santa Severina, benedicendo la Congregazione, e da tutti benedetto, passava al premio di suoi travagli di anni 68.

Solennissimi funerali furono celebrati nella nostra Chiesa di Tarsia in Napoli, pontificati dal prelodato nostro Arcivescovo Mons. De Risio con scelta Orchestra e folla immensa di popolo dolentissimo per tanta perdita.

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Il suo libro “Lo spirito di S. Alfonso” edizione Intratext.

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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.2 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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Uno dei ritratti del P. Celestino Maria Berruti, Rettore Maggiore del ramo napoletano della Congregazione e importante testone del patrimonio missionario redentorista e alfonsiano.
Uno dei ritratti del P. Celestino Maria Berruti, Rettore Maggiore del ramo napoletano della Congregazione e importante testone del patrimonio missionario redentorista e alfonsiano.

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