Campara Sergio redentorista

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P. Sergio Campara, C.Ss.R. 1942-2020 – Italia.

P. Sergio Campara, C.Ss.R. 1942-202.

Il redentorista  P.  Sergio Campara, 1942-2020, Italia, Provincia di Roma. Ha vissuto la sua intera esistenza a servizio degli ultimi nel Paraguay e a Cuba. Infatti Dopo il lungo periodo vissuto in Paraguay ci furono gli importanti anni della missione a Cuba. Ultimamente risiedeva a Bussolengo, nella comunità dei Padri Redentoristi del Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso, dove è morto a 78 anni per il Covid.

Dati Ufficiali

  • Cognome = Campara
  • Nome = Sergio
  • Nazionalità = Italia – (Provincia di Roma)
  • Nato = 03-Giu-1942
  • Morto = 06-Dic-2020
  • Professione = 15-Set-1959
  • Sacerdote = 11-Mar-1967

P. Sergio Campara
Scomparso Padre Sergio Campara di Lugagnano, una vita al servizio degli ultimi in Paraguay e a Cuba.
Arriva in queste ore la triste notizia della morte di Padre Sergio Campara. Originario di Lugagnano, 78 anni, Padre Sergio ha vissuto la sua intera esistenza a servizio degli ultimi in molte parti del mondo, dal Paraguay a Cuba.
(di Gaetano Fattori – 6 Dicembre 2020)

Nato il 3 giugno 1942 ai Portegoni della Ca’ Nova, Sergio Campara ha trascorso l’infanzia nelle campagne di Lugagnano, sino all’età di 8 anni, per poi trasferirsi con tutto il seguito della numerosa famiglia Campara per un paio di anni ai Calzoni a coltivare una campagna come mezzadri e tornare poi definitivamente a Lugagnano in Corte Castioni, la stessa corte dove erano nati e vivevano don Benito Castioni e don Giuseppe Castioni.
Erano gli anni in cui era Parroco di Lugagnano don Enrico Brunelli, che – come diceva Padre Sergio – “seppe costruire, oltre a grandi opere quali l’asilo e la chiesa nuova, anche una comunità e tanti preti, ben 15 a Lugagnano”.

“Nel 1953 fui inviato in seminario a Roverè – aveva raccontato in una delle tante interviste rilasciate al Baco negli anni -, assieme a tanti altri amici di Lugagnano: Dino Costa, don Roberto Zardini, don Giovanni Castioni. Incredibilmente per i nostri tempi, vista la penuria di sacerdoti attuale, in quegli anni si poteva non accedere alle scuole superiori del sacerdozio per non avere raggiunto una posizione in graduatoria sufficiente.
Fu così che, respinto ma non demoralizzato e soprattutto convinto della mia scelta vocazionale, pregai i miei genitori di fare tutto quanto possibile per farmi diventare sacerdote, magari da qualche altra parte.
Ecco come finii nella scuola dei Redentoristi di Bussolengo, la cui veste avrebbe caratterizzato tutta la mia vita futura. Dopo gli anni delle medie e del ginnasio a Bussolengo, migliorai la mia passione per i libri al liceo, studiando filosofia e teologia, in quel di Cortona ad Arezzo, negli anni del noviziato”.

La sua ordinazione sacerdotale ha la data del’11 marzo 1967, in pieno Concilio Vaticano II. Dopo un anno in parrocchia a Senigallia nella Marche, fu richiamato a Roma per studiare sociologia alla Pontificia Università Gregoriana, in vista di essere inviato in America Latina del post Medellin e in quegli anni scossa dalle imprese di Fidel Castro e Ché Guevara.
Dopo il lungo periodo vissuto in Paraguay ci furono gli importanti anni della missione a Cuba.
Attualmente risiedeva a Bussolengo, nella comunità dei Padri Redentoristi del Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso.

Ecco come lo ricordano Cristina e Andrea
che con il Gruppo Missionario di Lugagnano per tanti anni hanno collaborato con lui con un rapporto di vera amicizia.

Caro Padre Sergio,
abbiamo saputo ora che la tua missione continua dal cielo! I ricordi delle tue visite qui in Italia si accavallano e così siamo andati a riprendere le lettere che puntualmente inviavi al Gruppo Missionario e al Gruppo Stella.

In una leggiamo: “In questi giorni ho ricevuto i vostri Auguri di Natale. Ho contato le firme più di una volta….”, forse per associare un nome a un volto, ad una famiglia “de soca”. Tu che hai dedicato tutta la tua vita per i poveri del Paraguay e di Cuba non hai mai dimenticato le radici che la tua numerosa famiglia ha coltivato per te qui a Lugagnano.
Come dimenticare la “botta” di energia che portavi nelle celebrazioni in chiesa. Ci facevi ripetere l’Alleluja, secondo te cantato troppo piano, perché avevi bisogno di trasmettere la gioia dell’annuncio del Vangelo e per questo ci incitavi ad essere dei testimoni felici.

Quando ci si incontrava eri sempre lucido e preciso nel raccontarci la situazione politica, economica e sociale di dove vivevi, ci aggiornavi su come le varie offerte che ti arrivavano da Lugagnano venivano utilizzate, ma chiudevi sempre con un messaggio di speranza per quei popoli ma anche per tutta l’umanità, grazie alla tua profonda fede in Dio e alla sua Chiesa.
Concludiamo con un tuo saluto: “Come vi dicevo, cercate di guardare le cose soprattutto dal punto di vista della gente e dei popoli più poveri del mondo. Sarete sempre più pieni della vera ricchezza: fede, umanità, solidarietà, amore in Cristo”.
Grazie Padre Sergio, speriamo di fare tesoro della tua vita e di queste parole.
Andrea e Cristina

Alla famiglia e ai tanti che gli hanno voluto bene vadano le condoglianze del Baco.

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