Cesarano Carmine redentorista

 Mons. Carmine Cesarano (1869-1935) – Italia.

 Il 22 novembre 1935, alle ore 10,40, moriva ad Aversa mons. Carmine Cesarano.
Era nato a Pagani, il 25 ottobre 1869, da Antonio Cesarano e Letizia Gabola. Vestì, giovanetto, l’abito talare, e frequentò gli studi nel Seminario Vescovile di Nocera Inferiore. Si distinse per pietà e cultura, ed ottenne con lode la laurea di Sacra Teologia presso la Università Cattolica di Napoli.
Fu ordinato sacerdote e celebrò la prima messa il 23 dicembre 1893. Spese i primi anni di sacerdozio nelle opere del ministero, ma, verso la fine del 1897, attratto da un ideale di perfezione maggiore, si ritirò nella Congregazione dei Redentoristi.

Subito dopo il noviziato, fu destinato dai Superiori nelle missioni delle Calabrie, ove si distinse largamente per la sua attività singolare e per la sete ardente di tirare anime a Dio.
Lavoratore infaticabile, oratore fecondo e accetto, raccolse nelle missioni, secondo le norme e lo spirito di S. Alfonso, larga messe di bene. Superiore della Casa di S. Andrea Jonio vi lasciò orme del suo zelo santamente fecondo.

Fu nominato Provinciale nel 1912. L’8 aprile del 1915, il missionario secondo il cuore di Dio veniva preconizzato vescovo della diocesi di Ozieri, in Sardegna. In più vasto campo e con la tremenda responsabilità episcopale, il santo ardore di mons. Cesarano non ebbe limiti. Nell’albo dei Presuli di quella diocesi il suo nome rifulge tra i primi.

Il 30 settembre 1918, in vista dei suoi meriti, fu promosso arcivescovo di Conza ed amministratore apostolico di Campagna. Quando poi Conza fu aggiunta alla diocesi di S. Angelo dei Lombardi, mons. Cesarano fu eletto vescovo dell’ampliata diocesi di Campagna, il 30 settembre 1921, col titolo personale di arcivescovo. Questa piccola e storica sede deve, in gran parte, a lui il suo decoro e la sua grandezza. Monumenti dell’attività e della generosità di mons. Cesarano sono il Seminario Urbano ed estivo, ed il Santuario di S. Maria di Avigliano.

Trasferito alla sede di Aversa, il 16 dicembre 1931, vi faceva solenne ingresso il 3 aprile 1932. Il suo gregge subito sentì la fortuna di avere sì eletto Pastore, e gli si strinse intorno, come un cuor solo, sensibilizzato nel più profondo dell’animo da un apostolato pastorale che non aveva soste.
Ebbe una cura costante e generosa per il Seminario; fondò l’Associazione per le vocazioni ecclesiastiche; restaurò la Cattedrale; attivò il Congresso per l’Apostolato della Preghiera.
Celebrava solennemente il primo Congresso Eucaristico Diocesano dal 24 al 29 settembre 1935; Congresso che resterà memorando nei fasti religiosi della Diocesi di Aversa.
Per l’occasione e a sue spese, fece rinnovare tutto il Coro grande, in Cattedrale, trasportando in luogo visibile il magnifico trono marmoreo, restaurando gli stalli, rimuovendo i due candelabri di marmo, e rifacendo in buona parte la balaustrata del Coro e il pavimento. Aveva già iniziati, ed in buona parte ultimati, i lavori grandiosi per la costruzione delle nuove scuole nel Seminario.

Un lato sapientissimo nella vita di mons. Cesarano fu l’aver conservato sempre attaccamento illimitato alla Congregazione di S. Alfonso e a tutti i membri del suo Istituto. Amava sempre vestire l’umile abito del Liguorino, e ne teneva sempre ardente lo spirito. Amava circondarsi dei suoi Confratelli; li chiamava spesso nelle diocesi da lui amministrate, e uno dei più ardenti ideali era quello di avere un loro grandioso Collegio di Redentoristi nella sua amata diocesi di Aversa. Ma se il tempo gli è venuto meno, resterà indelebile questo segno del suo immenso amore ai figli di S. Alfonso e al suo popolo.

Si mise a letto il giorno 6 novembre, abbattutto già ed esaurito per le fatiche di tutta la sua vita apostolica e per le ultime, eccezionali, del Congresso. Il giorno 19, confortato dalla Benedizione del Santo Padre, ricevette gli ultimi sacramenti. Rassegnatissimo e sereno fu nella sua malattia, benedicendo e sorridendo a tutti. Con grandissima edificazione e commozione di tutti, volle rinnovare i suoi santi voti religiosi, cui fu sempre fedelissimo, nelle mani del P. Parlato, Rettore della Casa di Pagani, venuto a visitarlo con altri Confratelli.
Moriva così, chiudendo una vita di apostolato che ha lasciato orma indelebile di bene.
La diocesi di Aversa pianse il suo amatissimo Vescovo col più profondo dolore. La folla sfilò in commossa preghiera dinanzi alla venerata salma.
I funerali, presente il cadavere, si celebrarono in Cattedrale il giorno 25. Pontificò l’Arciv. di Gaeta, assistito da numerosissimi vescovi della Campania. Tenne il discorso funebre S. E. mons. Camerlengo, vesc. di Nola, assistendo dal trono il card. Ascalesi.
A Pagani, il rito funebre in suffragio del compianto Confratello ebbe luogo il 27 novembre, celebrando il P. Parlato, assistito da tutti i Redentoristi, e da numeroso popolo.

S. ALFONSO, anno 1935, pag. 326.

Mons. Carmine Cesarano, redentorista verace a 360 gradi. Confratello amabile, zelante missionario, superiore attento e aperto, Provinciale della Provincia Napoletana, Vescovo di santo ardore. - La sua città (Pagani-SA) gli ha dedicato una strada.

Altro Profilo

La diocesi di Aversa ha perduto, in mons. Carmine Cesarano, il suo Pastore amatissimo e zelantissimo.
Nato a Pagani, il 25 ottobre 1869, da Antonio e Letizia Gabola, trascorreva nella innocenza dei costumi e nel fervore dello studio e della virtù l’infanzia e la fanciullezza, allorché venne da Dio chiamato al sacerdozio. Intrepido, abbandona tutto ed entra nel seminario di Nocera Inferiore, distinguendosi per bontà e cultura così da ottenere dall’almo Collegio dei Teologi di Napoli la laurea in sacra Teologia. Offrì a Dio le primizie sacerdotali il 23 dicembre 1893.

Lavorava alacramente nelle opere del ministero, quando per la seconda volta Dio lo chiamava ad una vocazione più sublime, ad un apostolato più vasto nella nostra Congregazione, verso cui nutrì sempre un immenso affetto. Vi professò il 17 maggio 1898.

Lavoratore instancabile, oratore fecondo e gradito, diffuse dappertutto l’amore del Redentore e della Vergine SS., specialmente in Calabria, di cui fu ben detto l’apostolo.
Eletto prima rettore di S. Andrea sul Jonio e poi Provinciale (1912-1915), fu giudicato meritevole dell’Episcopato dal Papa Benedetto XV, che prima lo volle vescovo di Ozieri, in Sardegna (8 aprile 1915), poi lo promosse Arcivescovo di Conza e Amministratore di Campagna (30 settembre 1918) e, dopo lo smembramento della diocesi, vescovo di Campagna (30 settembre 1921), finché il Papa Pio XI, il 16 dicembre 1931, lo elevò alla sede di Aversa.

Lasciò ovunque larga ombra della sua pietà, della bontà e fenomenale attività, e del suo indomabile zelo, come testimoniano le grandi opere da lui intraprese e condotte a termine. Basti ricordare l’ultimo celeberrimo Congresso del Cuore Eucaristico di Gesù di Aversa del settembre scorso, coll’intervento di Cardinali, Arcivescovi, Vescovi, Redentoristi, Sacerdoti, Autorità civili, e d’infinito popolo, stretti intorno a Lui, ideatore, animatore, fattore del grande Congresso.
Alla distanza di non oltre un mese, si stringevano gli stessi intorno alla sua venerata salma per offrirgli una preghiera, e accompagnarlo mesti alla estrema dimora.

S. GERARDO, anno XXXV, dicembre 1935, pag. 363.

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Profili tratti da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985

P. Carmine Cesarano esercito il suo zelo missionario anche in Calabria; fu superiore di varie Case e poi Vescovo di Ozieri (Sardegna), Conza (AV), Aversa (NA) dove tenne un memorabile Congresso Eucaristico Diocesano dal 24 al 29 settembre 1935. Poco dopo morì. - Amava sempre vestire l’umile abito di redentorista.
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P. Carmine Cesarano in alcune foto della sua vita: nel 1915 con l'allora vescovo Mons. Alessio Ascalesi, divenuto poi cardinale di Napoli. - Questi presiedette i solenni funerali di mons. Cesarano nel 1935 ad Aversa, dove nel duomo gli è stato eretto il monumento funebre.
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