Coppola Antonio redentorista

 Fratello Antonio Coppola (1851-1933) – Italia.

La mattina del 29 luglio 1933, moriva santamente nel santuario di Materdomini il fratello laico Antonio Coppola, alla età di 72 anni. Era nato a Napoli, il 29 settembre 1851; ed aveva professato 1’8 dicembre 1901.

Religioso umile, obbediente e laborioso, aveva vissuti 32 anni nella Congregazione del SS. Redentore dedito sempre alla preghiera e agli uffici più umili, che esercitava con esattezza e generosità. Devoto della Madonna e degno figlio di S. Alfonso, ebbe la sorte di morire in giorno di sabato e durante la novena del nostro Padre Fondatore.
Dopo i solenni funerali celebrati nella basilica di S. Gerardo con l’intervento di tutta la comunità, anche il clero di Caposele volle tributargli un segno di affetto, celebrando un secondo funerale nella chiesa Arcipretale, al quale presero parte anche moltissimi cittadini di Caposele, che accompagnarono la salma fino al Cimitero.

S. GERARDO, anno XXXIII, agosto 1933, pag. 253.

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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985

Una rara, forse unica, immagine del Fratello Antonio Coppola del 1909. - Religioso umile, obbediente e laborioso, aveva vissuti 32 anni nella Congregazione del SS. Redentore dedito sempre alla preghiera e agli uffici più umili, che esercitava con esattezza e generosità.

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Altro profilo

Fratello Antonio Coppola
di Gennaro e Franca Michelina.

Nato a Torre Annunziata (Dioc. di Nola e Prov. di Napoli) il 29.9.1861 = Prof. 8.12.1901 = + a Materdomini 29.7.1933.

  • Nel 1912 lo troviamo a Ciorani.
  • Nel 1913 (agosto) ad Avellino con Giovanni Gioia e Alfonso Astuto.
  • Nel 1924 a Marianella col Fratello Alfonso E.
  • Nel 1927 fino al 1932 a Ciorani coi Fratelli Luigi M., Alfonso E., Paolo e con otto novizi.
  • Nel 1932 passò a Ma­terdomini fino alla sua beata morte.

Come l’ho visto io. (P. Francesco Santoli)
Di grande corporatura, forte e lavoratore assiduo. Sempre ritirato in cucina, nel coro, o in camera. Sempre silenzioso, come voleva pure i suoi confratelli nel lavoro comune. Non conoscevamo il suono della sua voce, pure sempre sorridente e soddisfatto di ogni cosa. Per lui il lavoro era come un divertimento ben pagato dal buon Dio, perciò sempre gioioso e sollecito…
In tal modo era un maestro per i più giovani, soprattutto novizi, di ritiratezza e di edificazione.

Come l’ha visto Fr. Micheluccio Falanga
“Fin da giovane aveva sempre lavorato in qualche Pastificio locale e si era fatto notare per il suo assiduo lavoro con impegno…
Naturalmente inclinato alle pratiche di pietà e del santo timore di Dio praticate fin da fanciullo nella sua famiglia cristiana. Non aveva mai per l’innanzi frequentato le scuole. Ma quando volle secondare la sua Vocazione religiosa, apprese i primi rudimenti per leggere e scrivere.
Dalla natura aveva sortita una eccezionale forza, per cui ogni lavoro gli diventava un divertimento…
Era di carattere moderato e riflessivo, quando veniva contraddetto diveniva, qualche volta, iracondo, ma sapeva dominarsi. Era sempre socialmente delicato e piacevole a tutti con la sua conversazione semplice e chiara, cioè senza equivoci. Nelle varie dimore della nostra Provincia ha fatto risuonare la sua nota caratteristica dell’operosità, senza risentimento o malumore.

Nella seconda permanenza a Materdomini, dopo varie peripezie, ritrovò più cara la ritiratezza nella cucina, nella stanza, e nel coro per pregare tranquillamente.
Trascurò il farsi visitare dal medico per alcuni dolori, che avvertiva ai fianchi, come del resto aveva sempre fatto, senza intermittenza dei pesanti lavori della cucina… Quando si decise di chiamare il medico, era già troppo tardi, perché già cominciava la cancrena. Morì da coraggioso, affrontando la morte con edificabile rassegnazione.
Prima di morire :cercava con preoccupazione qualcosa sul petto: ritrovato l’Abitino della Madonna, lo strinse, lo baciò, sorrise soddisfatto e chiuse gli occhi al sonno estremo”. (F.M.F.)
Beato fratello! che alla Porta del Cielo hai ritrovato quello che sempre avevi chiesto: Ianua Coeli,  ora pro nobis. Porta del Cielo, prega per noi.

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