D’Antonio Vincenzo (Vito) redentorista

Fratello Vincenzo D’Antonio (Vito) (1900-1976) – Italia.

Il mattino del 29 maggio 1976, dopo aver partecipato all’Eucaristia, il Fratello Vincenzo (Vito) D’Antonio, riceveva dal Cristo risorto l’invito a seguirlo nel Regno preparato agli eletti.
Fr. Vito era nato il 22 giugno 1900 ad Angri (SA). Durante il primo conflitto mondiale fu chiamato al servizio della Patria, che assolse però lontano dal fronte.
Da giovane fece parte della Banda cittadina, ed in seguito adoperò il suo talento musicale al servizio del Santuario gerardino, allietando i pellegrini con canti religiosi e liturgici.
Il 26 dicembre 1922 fuggi da casa per seguire la propria vocazione di fratello coadiutore come S. Gerardo, giacché suo padre lo avrebbe visto volentieri sacerdote secolare.
S’interpose il P. Provinciale del tempo, P. Biagio Parlato, per riappacificare il padre con il figlio.
Fr. Vito fu postulante a Marianella e novizio a Pagani. Durante il noviziato per ragioni di salute fu costretto a ritornare in famiglia; ma appena rimessosi, ritornò e professò i voti redentoristi, il 18 novembre 1924.
Nel 1933 viene assegnato a Lettere in aiuto alla Scuola Missionaria; poi presta la sua opera di sarto nel nostro Studentato costituito a S. Angelo a Cupolo. Successivamente passa in aiuto alla casa di Noviziato di Ciorani. Possiamo dire che la nostra gioventù per un certo tempo è stata felicemente assistita dalla attività esemplare di Fr. Vito.
Durante la seconda guerra mondiale Fr. Vito, dopo qualche anno trascorso a Morcone, casa missionaria, passa a Materdomini, vicino a S. Gerardo, da lui scelto come modello di vocazione e di vita.
Come S. Gerardo Fr. Vito era assiduo e mattiniero per partecipare al Sacrificio di Gesù ed al Banchetto dell’Amico Divino. Devotissimo della Madonna, Fr. Vito stringeva tra le mani il rosario anche quando lo si vedeva attraversare i corridoi.

Lavoratore indefesso, riposava molto poco e passava la maggior parte del tempo in Chiesa assistendo i pellegrini. S’impegnava molto nella corrispondenza con i devoti di S. Gerardo che chiedevano ricordini ed inviavano offerte. Era diventata proverbiale la conoscenza del codice di avviamento postale, di cui Fr. Vito ricordava i numeri delle località più impensate e remote.
Ha speso bene la sua giornata terrena al servizio di Cristo Redentore di S. Alfonso e di S. Gerardo.

P. Giuseppe Tretola
Superiore Provineiale

 

Altro breve profilo 

Alle 6,30 della mattina del 29 maggio 1976, improvvisamente, lasciava questa terra un umile Fratello Redentorista, che ha seguito tanto da vicino le orme di S. Gerardo, al cui servizio ha dedicato 25 anni della sua esistenza: fratello Vito D’Antonio.
Le sue residenze furono successivamente Cortona, Marianella, Lettere, Sant’Angelo a Cupolo, Ciorani, Morcone. Da Morcone passò a Materdomini ove, col breve intervallo di qualche anno, prestò la sua preziosa opera di assistente diretto del Santuario, sia nella Sacrestia che nella musica liturgica e nella accoglienza dei pellegrini.
La sua figura spirituale è altrettanto ricca di disponibilità e in sintonia con la santità di Gerardo Majella. Lasciato in casa per la sua piccola età, fuggì in camicia da notte per trovarsi in chiesa, accanto alla mamma, per partecipare con lei alla Eucarestia.
Come S. Gerardo fu assiduo alla partecipazione della S. Messa. Come S. Gerardo, fu devotissimo della Madonna. Come Lui, fu sarto e sacrista, attaccatissimo alla Regola e alle Tradizioni alfonsiane. Sempre pronto a prestare la sua opera ovunque ve ne fosse bisogno, anche per il disbrigo della Posta del Santuario…

Alle 5,30 aveva partecipato alla S. Messa; poi è scomparso nella chiamata di Dio, per condividere la gloria del Santo Confratello.
Nel pomeriggio e nella mattinata della domenica, i pellegrini accorsi a venerare il Santo dei miracoli, hanno desiderato di trascorrere dei momenti di preghiera accanto alla salma del sempre umile e cortese Fr. Vito, esposta in una sala del corridoio attigua alla cameretta ove lasciò la terra per il cielo Gerardo Majella.

S. GERARDO, anno LXXVI, gennaio 1976, pag. 20.

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Profili tratti da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985

Fratello Vito (D'Antonio Vincenzo). Trascorre buona parte della sua vita a Materdomini, presso il santuario di San Gerardo. Lavoratore indefesso, riposava molto poco e passava la maggior parte del tempo in Chiesa assistendo i pellegrini (foto Archivio CSSR Materdomini).

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Altro breve profilo

Fr. Vincenzo (Vito) D’Antonio
fu Salvatore e Rosa Smaldone.

Nato ad Angri (Dioc. di Nocera Inf e Prov. di Salerno) il 22.6.1900 = Prof. a Pagani 18.11.1924 dopo il suo Noviziato col Maestro P. Grimaldi Fr. = Vola al Cielo 29.5.1976.

  • Fino al 1936 è stato a Materdomini (coi Fratelli Antonio e Michele Falanga, Biagio, Petrino…
  • Dopo 12 anni di dimora a S. Angelo a Cupolo (con Petrino, Carmine, Marcellino…)
  • Fa ritorno a S. Gerardo. Il 1955 viene assegnato a Ciorani (con Antonio.. Salvatore, Gerardo, Ciccillo…)
  • Ma nel 1960 .viene di nuovo assegnato a Materdomini, fino alla morte.

A Materdomini è l’anima della Comunità nei molteplici lavori di Comunità:  Sacrista suonatore e cantore in Basilica, Sala delle Offerte e Magazziono, Corrispondenza e spedizione Periodico e cento altre cose. Sempre sollevato nello spirito di vero Religioso perciò è sollevante verso i confratelli abbattuti in difficoltà…
Sferzato dal diabete, ha lavorato sempre con entusiasmo in Collegio e in Basilica di S. Gerardo. Come era felice, quando consegnava le offerte dei Pellegrini al P. Rettore. Diceva: “Così si potrà costruire la Nuova Chiesa: ma chi sa se io la vedrò!!!” –  Per sentire da noi i nostri Auguri!.. La vide e ne fu felice… da benedire pubblicamente il Buon Dio!
Le ore libere fino alla morte, le dedicava a scrivere gli indirizzi per ringraziare i fedeli devoti di S. Gerardo, che avevano inviato cartoline vaglia, o dei c.c.p. per il Santuario.
Lavoro gioioso e di validissimo aiuto per la Segreteria, alleggerito dalla sua valida cooperazione finale.
Dopo la sua morte tutti, dentro e fuori Comunità, hanno potuto notare il vuoto della sua as­senza dolorosa. Quanto era bella la s. Messa assistita da lui: bramava che il popolo cantasse inni a renderne viva l’assistenza!
Anche nelle Missioni così.
Nel 1974,  il 15 novembre abbiamo festeggiato il suo 50° anno della Professione Religiosa con grande solennità, egli espressamente volle la mia presenza, perché ero stato “suo Superiore” ed unico superstite. Giornata felice: anticamera del Cielo! Verrà anche per noi!

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da Ricordo di fraterni amici
del P. Francesco Santoli
Tipolitografia Irpina, Lioni 1980

Particolare della foto della Comunità di Materdomini che ritrae fratello Vito insieme ai confratelli (foto Archivio CSsR Materdomini).

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