Desideri Franco redentorista

biografielogopdf

P. Franco Desideri, C.Ss.R. 1936-2020 – Italia.

P. Franco Desideri, C.Ss.R. 1936-2020.

Il redentorista  P. Franco Desideri, 1936-2020, Italia, Provincia di Roma. Una vita impegnata nella formazione della visione del Concilio Vaticano II e dell’ecumenismo. Ha animato molti ritiri di religiose, aiutandole ad aggiornare la loro spiritualità seguendo la visione conciliare. Una missione vissuta con discrezione. È morto a 84 anni.

Dati Ufficiali

  • Cognome = Desideri
  • Nome = Franco
  • Nazionalità =– Italia (Provincia di Roma)
  • Nato = 07-Gen-1936
  • Morto = 15-Ott-2020
  • Professione = 29-Set-1955
  • Sacerdote = 19-Mar-1963

Ricordo di P. Franco Desideri C.Ss.R.
(Scheda biografica a cura di p. Vincenzo M. La Mendola, archivista)

Nasce a Poggio San Lorenzo (Rieti), il 7 gennaio 1936, da Ubaldo e Sara Consalvi.
La famiglia è composta dai fratelli: Giovanni Battista, Luciano, Giuseppe, Maria Agnese.
È battezzato nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo, l’8 febbraio dello stesso anno e cresimato a Trento, il 15 giugno 1947, dove nel frattempo si era trasferito a casa delle zie, mentre i genitori erano rimasti a Civitella San Paolo.
L’allontanamento dalla famiglia e la convivenza con le anziane zie lo segnano profondamente nel carattere, che già dall’adolescenza, si presenta schivo, introverso e molto riservato.

Tra i Redentoristi.
Nello stesso anno conosce i Redentoristi che predicano una missione popolare e rimane affascinato dal loro carisma, per cui chiede di essere esaminato, per fare il suo ingresso in Congregazione. È ammesso come educando nella Scuola apostolica di Bussolengo, il 18 settembre 1948, essendo direttore P. Vittorio Bernarello. Si distingue subito per il profitto negli studi.

Inizia il noviziato a Marzocca (AN), sotto la guida del maestro p. Davide Oldani, con la vestizione, il 28 settembre 1954 (Anno Mariano) e lo conclude con la professione, il 29 settembre 1955, nelle mani di p. Luigi Vori.
Passa allo studentato di Cortona, per gli studi filosofici e teologici, per i quali manifesta subito una forte attitudine. È molto vicino ai professori p. Domenico Roberto (suo direttore spirituale) e p. Sante Raponi (prefetto dello Studentato), il cui ricordo, grato e commosso lo accompagnerà per tutta la vita.
Emette la professione perpetua il 12 ottobre del 1958. Riceve gli ordini minori, il suddiaconato e il diaconato, dalle mani del vescovo di Cortona monsignor Giuseppe Franciolini, che lo ordina presbitero il 19 marzo 1963, in pieno Concilio Vaticano II.

Approfondisce la nuova Teologia, dedicandosi a lungo alla lettura, e segue con particolare interesse l’assise conciliare, facendosi, fin d’allora, promotore di un rinnovamento della vita religiosa ed ecclesiale.
È alunno del Collegio Maggiore a Roma-S. Alfonso (1964-1965), dove viene lodato per la serietà e la propensione allo studio. Segue il corso per formatori, al Pontificio Ateneo S. Anselmo, nell’anno accademico 1963-1964 e, l’anno successivo, il corso di licenza in liturgia, interrotto per motivi di salute.
Dal 1965 al 1966 insegna scienze e geografia nell’Educandato di Scifelli, dove fa anche la sua lunga convalescenza.
Riprende gli studi nell’anno accademico 1967-1968, completando il ciclo in liturgia che aveva precedentemente interrotto. Consegue la licenza a S. Anselmo, alla fine del 1967. Si iscrive alla Pontificia Università Laternense, per l’anno accademico 1968-1969, conseguendo la licenza in Teologia.

Nella Provincia Romana assume alcuni incarichi pastorali: prefetto di chiesa a San Gioacchino (1968-1971), responsabile del gruppo giovanile “Ragazzi nuovi” (1977), membro-segretario per la Commissione per la revisione delle Costituzioni ((1976-1978), e della Commissione per la revisione degli Statuti Provinciali, in preparazione al Capitolo Provinciale (1976-1977) e di quella preparatoria dello stesso (1977-1978), apportando il suo contributo teologico.

Sulle orme del Concilio Vaticano II.
Appassionato studioso della teologia del Vaticano II, è tra i primi redentoristi ad interessarsi di ecumenismo, quando tale movimento faceva timidamente il suo esordio negli ambienti ecclesiali. Di propria iniziativa, intraprende un dialogo aperto e proficuo con la Chiesa Valdese di Piazza Cavour. In collaborazione con il pastore Alberto Ribet avvia il “Gruppo ecumenico di Piazza Cavour”, che segue con grande passione per un decennio (1969-1978), promuovendo diverse apprezzate iniziative di studio e di preghiera ecumenica.
Non sempre questa sua passione per il dialogo tra le chiese cristiane trova comprensione e approvazione. Tuttavia egli riceve sempre il placet e l’incoraggiamento dai legittimi superiori, i quali credono nelle sue capacità intellettuali.

Viene incaricato dell’insegnamento della Teologia Biblica presso l’USMI della diocesi di Roma (Via Zanardelli), per l’accompagnamento formativo alle giovani juniores, che svolge dal 1973 al 1978, sulle orme di p. Antonio Zigrossi.
Il 29 maggio 1978 riceve la nomina di membro della Commissione diocesana per l’Ecumenismo, con lettera del Cardinale Vicario Ugo Poletti, ininterrottamente fino al 1986.
Dal 1981 al 1984 insegna Teologia dell’Ecumenismo, presso l’Istituto “Ecclesia Mater” della Pontificia Università Lateranense. Dal 1979 collabora come assistente spirituale al centro “Pro Unione” di via dell’Anima, 30, realizzando quaderni didattici per l’insegnamento dell’ecumensimo. È chiamato in diverse diocesi e congregazioni religiose maschili per conferenze e tavole rotonde sul tema del dialogo ecumenico.

Apostolato di aggiornamento verso le Suore.
Nel triennio 1978-1981 è nominato dal Vicariato per il ministero della formazione presso la Congregazione delle suore Maestre Pie Venerini (Via San Vito, 10).
Lo stesso cardinale Poletti, con lettera del 2 luglio 1980, lo nomina Consulente ecclesiastico dell’USMI diocesana, incarico espletato fino al 1983. Su richiesta, offre la sua collaborazione al Centro diocesano per l’Evangelizzazione e la Catechesi, contribuendo con l’insegnamento ai corsi diocesani di formazione per i catechisti, sia al Vicariato, sia in diverse parrocchie romane.
Il cardinale Poletti lo incarica di seguire spiritualmente il movimento laicale per l’evangelizzazione “Alfa-Omega”, di cui diviene anche “visitatore” dall’ottobre del 1983 al febbraio 1984. Di questa visita rimane la Relazione storico-dottrinale, redatta con competenza da p. Franco. Il 1° settembre 1995 il Cardinale Vicario lo nomina ancora membro della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo, incarico che lascerà in seguito al suo trasferimento a Venezia.

Pur non avendo mai partecipato ad una missione popolare e avendo avuto poche occasioni di predicazione itinerante, di stampo tradizionale, svolge il suo ministero missionario in altre forme e specialmente a servizio della vita religiosa femminile. Predica numerosi ritiri e corsi di esercizi spirituali a numerose comunità, dedicando molto tempo alla formazione catechetica e spirituale delle suore e alla direzione spirituale, per la quale è ancora ricordato. Incoraggia la formazione delle prime federazioni di claustrali, partecipando ai lavori preparatori e seguendone i primi passi.

Alcuni istituti gli chiedono la revisione delle nuove Costituzioni e l’aggiornamento dei loro Statuti, riconoscendo la sua perizia nella Teologia della Vita Consacrata. Le suore “Figlie di Maria Immacolata” (Via degli Spinelli, 19), lo richiedono come assistente spirituale stabile, mantenendo con lui un legame che è perdurato nel tempo. All’interno della stessa famiglia religiosa segue la formazione del gruppo laicale, vicino alle suore, dedito all’evangelizzazione, presiedendo convegni e dando il proprio apporto, per settimane di formazione e altre iniziative affini.

Accetta con spirito di servizio gli incarichi che gli sono affidati dai superiori ecclesiastici, chiedendo sempre l’approvazione del superiore provinciale e del suo consiglio, come si può evincere dalle lettere, che a tal proposito, indirizza ai vari provinciali e da quelle che gli stessi superiori ecclesiastici inviano, per ringraziare e congratularsi della sua competenza e dedizione.
È molto restio a parlare del suo ministero, preferendo rimanere nel riserbo, bastandogli che “Dio lo sa”, come più volte ha ribadito a qualche confratello amico.

Attività editoriale con Città Nuova.
Negli anni 1996-2005 collabora con l’Editrice Città Nuova che aveva deciso di stampare “in una pregevole nuova edizione in italiano corrente” testi di spiritualità alfonsiana per inserirli nella collana SPIRITUALITÀ NEI SECOLI.
A P. Franco viene offerto l’incarico di scegliere le opere che ritiene valide anche per i cristiani dei nostri giorni. Ed egli decide per “Pratica di amar Gesù Cristo”, “Uniformità alla volontà di Dio”, “Conversare con Dio” e “Visite al santissimo Sacramento e a Maria Santissima”.

In Provincia è membro delle comunità romane di San Gioacchino e S. Maria in Monterone e superiore della comunità di Venezia dal 1999-2008, prestando la propria collaborazione all’Ufficio della Vita consacrata (CISM diocesana), di cui è stato anche presidente. Partecipa con entusiasmo a convegni, ritiri e giornate di studio, portando in Provincia le nuove idee pastorali di cui veniva a conoscenza in tali esperienze. Spesso è stato consultato da diverse commissioni diocesane.

Ha espletato l’incarico di confessore e direttore spirituale di diversi monasteri e istituti religiosi femminili della città. Nel 2017 la comunità Cittadella Ecumenica Taddeide di Riano Romano richiede l’apporto di p. Franco come consulente spirituale per la formazione del ramo maschile dell’Istituto, in fase di avviamento.
Molte volte, specialmente nell’ultima fase della sua vita, riceve la fiducia dei confratelli, che lo eleggono membro del Capitolo Provinciale e, all’interno di esso, “segretario” per diverse sessioni. È eletto, per due volte, membro del Consiglio Provinciale e di vari Segretariati (Formazione e Vita apostolica), dove il suo apporto è sempre apprezzato dai confratelli.

Ultimi giorni.
Dal 2016 gli viene diagnosticata la malattia che lo porterà alla morte, vissuta in obbedienza ai medici e con spirito di abbandono fiducioso alla Volontà di Dio. Durante il suo decorso cerca di non essere di peso ai confratelli e di lavorare fino a quando le forze glielo consentono.
Nell’ultimo anno, il più difficile, per la progressiva debilitazione fisica, è assistito con premura veramente fraterna, a tempo pieno, da p. Antonio Caboni che diviene il suo “buon samaritano”, fino all’ultimo minuto. Aveva chiesto di essere trasferito nella comunità di Bussolengo, per potersi rendere ancora utile pastoralmente, ma ha raggiunto, prima del previsto, l’ultima destinazione finale: la vita eterna, dalla quale speriamo che continui a pregare per la sua Provincia e per tutta la Congregazione.

Dal 2016 a P. Franco Desideri viene diagnosticata la malattia che lo porterà alla morte, vissuta in obbedienza ai medici e con spirito di abbandono fiducioso alla Volontà di Dio.

Leggi il file originale pdf _  in italiano con altre notizie.

 Se hai bisogno del traduttore

Vai alla pagina delle Biografie di Redentoristi