È apparsa la grazia di Dio

25. È apparsa la grazia di Dio

E’ apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a… vivere in questo mondo con pietà… nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo (Tt 2,11-13).
La “grazia apparsa” indica l’amore sviscerato di Gesù Cristo per gli uomini, che noi non meritavamo: per questo si chiama “grazia”. Esso in Dio fu sempre lo stesso, ma non sempre apparve. Fu promesso in tante profezie e adombrato con tante figure.
L’amore divino apparve pienamente nella nascita del Redentore, quando il Verbo eterno si manifestò agli uomini in veste di fanciullo adagiato sul fieno, che piangeva e tremava di freddo. Così egli cominciava già a soddisfare per noi le pene da noi meritate, facendoci conoscere così l’affetto che ci portava col dare per noi la vita: Da questo abbiamo conosciuto l’amore: egli ha dato la sua vita per noi (1Gv 3,16).

Apparve dunque l’amore del nostro Dio, e apparve “a tutti gli uomini”. Perché allora non lo hanno conosciuto tutti, e anche oggi tanti non lo conoscono? Ecco il perché: La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce (Gv 3,19). Non lo hanno conosciuto e non lo conoscono perché non vogliono conoscerlo, amando più le tenebre del peccato che la luce della grazia.

Procuriamo di non essere nel numero di questi infelici. Se in passato abbiamo chiuso gli occhi alla luce, pensando poco all’amore di Gesù Cristo, d’ora in poi cerchiamo di tenere sempre davanti agli occhi le sofferenze e la morte del nostro Redentore, per amare chi tanto ci ha amato. Nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Così possiamo giustamente aspettare, secondo le divine promesse, quel paradiso che Gesù Cristo ci ha acquistato col suo sangue. In questa prima venuta Gesù venne in veste di bambino, povero e avvilito, e si fece vedere nato in una stalla, coperto di poveri pannicelli e collocato sul fieno; ma nella seconda venuta verrà in veste di giudice su un trono di maestà: Vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria (Mt 24,30). Beato, allora, chi lo avrà amato e misero chi non lo avrà amato!

Preghiera

O santo Bambino, ora ti vedo su questa paglia povero, afflitto e abbandonato: ma so che un giorno verrai a giudicarmi su un soglio di splendore e corteggiato dagli angeli. Deh, perdonami prima del tuo giudizio finale. Allora dovrai comportarti da giudice giusto; ora invece sei per me Redentore e Padre di misericordia. Io ingrato sono stato uno di coloro che non ti hanno conosciuto perché non hanno voluto conoscerti. Perciò, invece di pensare ad amarti, considerando l’amore che mi hai portato, ho pensato soltanto alle soddisfazioni terrene, disprezzando la tua grazia e il tuo amore. Consegno nelle tue sante mani la mia anima perduta; salvala tu: Mi affido alle tue mani; tu mi riscatti, Signore, Dio fedele (Sal 30,6). […]

Tu non mi hai fatto morire quando vivevo in peccato, e mi hai aspettato con tanta pazienza, affinché io ravveduto mi penta di averti offeso e cominci ad amarti; e così tu possa perdonami e salvarmi. Gesù mio, voglio compiacerti: io mi pento sopra ogni male di tutti i dispiaceri che ti ho dato. Mi pento e ti amo sopra ogni cosa. Salvami per la tua misericordia; e la salvezza mia sia l’amarti sempre in questa vita e nell’eternità.

Madre mia Maria, raccomandami al Figlio tuo. Ricordagli che io sono tuo servo e che ho posto in te la mia speranza. Egli ti ascolta e non ti nega nulla.

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da Novena del Santo Natale, Novena, 8.

M. Schmalzl, Adorazione dei pastori - Particolare dal Messale 1906 (Raccolta Marrazzo).