Febbraio 5 speranza

 

5 febbraio
Dio prende tanta cura per l’anima che si getta tra le braccia, che sembra dimenticare per essa tutto il resto del mondo. Abbiate confidenza in Dio. Egli ha mille mezzi per salvarci, anche quando tutto parrebbe perduto, Egli lascerebbe perire il mondo intero piuttosto che abbandonare un’anima che ha posto la sua confidenza in Lui.
(Ven. P. Passerat, 1772-1858, in  P. Goutron, L’ame du V. Père Passerat, Parigi 1929, pag. 143). 

  • Il venerdì Santo del 1733 S. Alfonso leggeva ai piedi del Crocifisso la lettera del Mandarini con la quale aveva la dolorosa notizia dell’abbandono di tutti i suoi primi compagni. Per lui fu un momento terribile nel quale la fondazione della Congregazione parve seriamente compromessa. Ma il voto di restar fedele alla sua vocazione quando anche tutti l’avessero abbandonato lo sostenne. Anche mons. Tommaso Falcoia, suo direttore spirituale, gli scrisse: «Lasciamo fare a Dio, mio caro amico; e lasciamo anche che gli uomini facciano quel che più loro piace. Dobbiamo voi ed io, e più voi di me. riposare tranquilli nella Provvidenza che alla sa volta non perderà né la sua opera né i suoi cooperatori».

 Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987. 

Lo suardo intenso di mons. Tomaso Falcoia (1663-1743) nel ritratto di Castellammare
Concattedrale di Castellammare di Stabia - Lapide marmorea che ricorda gli stretti legami tra S. Alfonso e Falcoia

 

Il soffitto della Cattedrale di Castellammare di Stabia, dove fu vescovo Mons. Tommaso Falcoia dal 1730 al 1743

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