Gaudini Angelo redentorista

P.  Angelo Gaudini (1738-1806). – Italia.

P.  Angelo Gaudini (1738-1806).

Nacque a Solopaca [in provincia di Benevento il 16 maggio 1738 ed era già sacerdote quando ricevette l’abito redentorista nel 1781].
Narra il P. Rispoli, nei Processi di Beatificazione di S. Gerardo, che nel 1793 il P. Gaudini successe al rettore Amati in Pagani, e che confermando nell’ impiego di economo della Comunità un certo Fratello laico per nome Russo [Francesco] Paolo di Corato [1762-1838], gli disse pubblicamente nella prima conferenza sabatina, prendendo possesso del rettorato: «Io ti confermo nell’ uffizio di economo, ma tu hai da essere imitatore di Fratello Gerardo».

Nel 1797 trovavasi di stanza a Materdomini ed amministrò gli ultimi conforti religiosi a Fratello Nicola De Sapia.
P. Gaudini morì in Solopaca, sua patria, dove si trovava per curarsi.  (P. Dens) nell’ anno 1806.

[A Solopaca diffuse zelantemente il culto alla Madonna del Buon Consiglio, che ancora oggi viene onorata per suo merito; ed io stesso sono stato a predicare nel 2002 per l’occasione del 150 anniversario del culto locale. (Testimonianza personale di P. Salvatore Brugnano]).

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Profilo tratto da
Biografie manoscritte del P. S. Schiavone
– vol.1 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.

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Padre Angelo Gaudino (anche Gaudini)

Nato il 16 maggio 1738 a Solopaca (Benevento) – Vestì l’abito redentorista il 22 luglio 1781 e professò i voti il 13 giugno 1782 a Ciorani, ma era già sacerdote – Morì il 4 settembre 1806 a Solopaca, santamente, ivi trovandosi per infermità. – Avrà un nipote sacerdote redentorista, Salvatore (nato nel 1818) che per necessità di famiglia e infermità nel 1849 ritornerà anche lui al paese natale, Solopaca. – Qui sopravvive ancora il patrimonio della tradizione redentorista portato da questi due Redentoristi.

Morto S. Alfonso, il P. Gaudino si mise sulle tracce di testimoni delle virtù del S. Fondatore. Tannoia ne riporta alcune:

  • –  Libro 3, Cap. 15, p. 74 = D. Antonio Scottini guardaroba del Principe della Riccia in Airola anche attesta, che partendo Monsignore, tra le lenzuola ed il materasso, vi ritrovò nove pietre della grossezza d’una pallottola da giuoco. Altra persona attestò al nostro Padre Angelo Gaudino averlo osservato in tempo di visita tutto carico di cilizi. Per tanti anni prima di essere offeso da grave infermità, portò seco il suo saccone; ed ove arrivava facevalo empire di paglia, senza far uso del letto, che se gli preparava.
  • – Libro 3, Cap. 71, p. 380 = Avendo incontrato per strada il nostro P. D. Angelo Gaudino, andando in Arienzo, un  uomo di campagna, questi li disse cose mirabili di Monsignore. Tra l’altro, che, andando in  Visita, cavalcava un somaro; e che talvolta andava così lacero di camicia, che anche se li vedevano le catenette, che portava cinte al fianco.
  • – Libro 3, Cap. 76, p. 409 = Incontrandosi per strada il nostro Padre D. Angelo Gaudino con un povero villano, questi  non poteva darsi pace per la partenza di Monsignore. “Quando noi andavamo alla montagna, ei disse, lasciavamo i nostri figli nel palazzo di Monsignore, ed eravamo sicuri di esser alimentati: ora che ha rinunciato, e se ne parte, a chi dobbiamo ricorrere?”

(a cura di P. Salvatore Brugnano)

Solopaca (BN). Il Crocifisso liguorino e la Nadonna del Buon Consiglio: continuano a sopravvivere due espressioni di culto nell patrimonio della tradizione redentorista portata da Padri Redentoristi Angelo e Salvatore Gaudini (o Gaudino).
Solopaca (BN). Il Crocifisso liguorino e la Madonna del Buon Consiglio: continuano a sopravvivere due espressioni di culto del patrimonio della tradizione redentorista portata da Padri Redentoristi Angelo e Salvatore Gaudini (o Gaudino).

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P. Salvatore Gaudino, nipote del P. Angelo, fu uno zelante redentorista che per necessità di famiglia e infermità nel 1849 ritornò al paese natale, Solopaca, dove continuò a vivere con la spiritualità redentorista. (foto cortesemente fornite da Pino Canelli di Solopaca).
P. Salvatore Gaudino, nipote del P. Angelo, fu uno zelante redentorista che per necessità di famiglia e infermità nel 1849 ritornò al paese natale, Solopaca, dove continuò a vivere con la spiritualità redentorista. (foto cortesemente fornite da Pino Canelli di Solopaca).

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